Direttiva Europea sulle Case Green, l'ok dell'Ecofin
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Case green, via libera alla direttiva dall’ECOFIN: come potrebbero cambiare le agevolazioni

Last Updated on Aprile 15, 2024

La Direttiva Europea sulle Case Green ha ricevuto l’ok finale dall’ECOFIN, il Consiglio Economia e Finanza dell’Unione Europea. Le nuove norme, come più volte ricordato, prevedono di arrivare a emissioni zero con il parco edilizio UE entro il 2050.

Ci sono stati due voti contrari, ossia quelli di Italia e Ungheria. Repubblica Ceca, Svezia, Croazia, Polonia e Slovacchia hanno invece scelto la strada dell’astensione.

I motivi del voto contrario dell’Italia

Commentando il voto contrario dell’Italia alla nuova direttiva sulle case green, il Ministro dell’Economia Georgetti ha dichiarato alla stampa che, a suo dire, la direttiva è bellissima e ambizione. “Ma alla fine chi paga?”: questa la domanda messa in primo piano dal titolare del Ministero dell’Economia, la cui decisione è stata commentata anche dal Ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin.

Come si può leggere sulle pagine del quotidiano Il Sole 24 Ore, parlando delle nuove norme sulle case green Pichetto Fratin ha fatto presente che si cercherà di stare dentro gli obiettivi ma che, pur essendo migliorato il testo della direttiva rispetto alle versioni iniziali, per l’Italia sono “difficili, per non dire impossibili”.

Il possibile bonus fiscale

L’Italia è un Paese caratterizzato da un parco edilizio molto datato. Con l’entrata in vigore della Direttiva Europa sulle Case Green, sarà oneroso l’impegno economico per adeguare gli immobili. Diamo qualche numero per chiarire la situazione. Su un patrimonio di 36 milioni di abitazioni, saranno circa 9 quelle che dovranno essere riqualificate entro il 2035 (fonte: dati della Banca d’Italia).

Per venire incontro ai proprietari, sono stati ipotizzati dei bonus specifici, i cui dettagli sono stati inseriti nel da poco approvato Documento di Economia e Finanza.

Pichetto Fratin ha parlato della possibilità di ricorrere alla leva fiscale, procedendo, però, in maniera graduale, onde evitare le distorsioni che hanno caratterizzato il Superbonus. In che modo si procederebbe?

Il Ministro dell’Ambiente ha sottolineato la possibilità, in caso di contribuenti con rediti particolarmente elevati, di fare riferimento a una detrazione. L’aliquota, però, sarebbe ancora oggetto di definizione.

Per la fascia di popolazione con redditi più bassi, il sostegno ai costi da sostenere per adeguare la propria abitazione alle nuove regole legate alle case green potrebbe prevedere un contributo statale diretto.

Un’ulteriore strada da considerare è quella degli edifici pubblici. In questo caso, a detta di Pichetto Fratin ci si potrebbe rivolgere alle ESCo, ossia le società che, a partire dalla diagnosi energetica, si occupano di individuare e concretizzare i migliori interventi per ottimizzare l’efficienza energetica di un edificio. Sempre a detta di Pichetto Fratin, si potrebbe utilizzare pure il Conto Termico del Gestore Servizi Energetici.

Il contenuto del DEF

Negli allegati al DEF, il Ministero dell’Ambiente fornisce i dettagli in merito ai nuovi interventi di sostegno per venire incontro a chi, con la nuova Direttiva Europea sulle Case Green, dovrà migliorare l’efficienza energetica dei propri immobili.

Si parla di preciso della necessità di attuare una riforma delle detrazioni fiscali, in modo da superare il sistema attuale, considerato eccessivamente frammentato, per affrontare con un approccio integrato i percorsi di riqualificazione degli edifici già esistenti.

In tal modo si riuscirebbe, sempre sulla base di quanto si può leggere nel DEF, a ottimizzare questi iter sia lato costi, sia dal punto di vista delle tempistiche. Si riuscirebbe altresì a favorire interventi in grado di abbracciare vari ambiti, da quello energetico con il focus sull’efficienza e sul ricorso a fonti rinnovabili fino quelli della digitalizzazione e del dialogo continuo con diverse infrastrutture, trasporti in primis.

Un gruppo di lavoro con i Ministri dell’Ambiente e dell’Economia

Nel corso delle dichiarazioni rilasciate dopo il voto contrario dell’Italia alla Direttiva Europea sulle Case Green, il Ministro Pichetto Fratin ha parlato dell’istituzione di un gruppo di lavoro che coinvolgerà sia il Ministero dell’Ambiente, sia quello dell’Economia e che si concentrerà sulla selezione degli interventi da attuare, molto numerosi anche con le deroghe.

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Da gestire rimane poi il nodo delle risorse, particolarmente urgente per il nostro Paese. Come evidenziato sempre da Gilberto Pichetto Fratin, il 70% degli edifici in Italia ha più di 70 anni e sono milioni – circa 9, ndr – i fabbricati interessati dagli efficientamenti energetici richiesti per arrivare, a step, all’obiettivo delle zero emissioni del 2050.

Il numero uno del Ministero dell’Ambiente ha specificato che verrà fatto tutto il possibile, compatibilmente con la necessità di far quadrare i conti delle finanze pubbliche.