Sostituire la caldaia: tutto quello che c’è da sapere
Last Updated on Agosto 30, 2021
È tempo di rinnovamento energetico nel nostro Paese: i tanti bonus promulgati dalle ultime legislature hanno lo scopo di incentivare fortemente i miglioramenti a livello energetico e strutturale delle abitazioni italiane e di aumentare il risparmio energetico.
Tra i tanti interventi possibili, sostituire la caldaia è uno dei più frequenti e, nonostante non sia previsto dalle detrazioni dell’ecobonus al 110%, gode comunque di importanti detrazioni. Per questo il periodo storico attuale è il migliore per fare questo tipo di intervento: vediamo nel dettaglio le modalità, i costi e i bonus esistenti per l’acquisto di una caldaia nuova.
Quanto costa cambiare la caldaia?
Partiamo dal punto iniziale: quando si decide per l’acquisto di una caldaia nuova, bisognerà affrontare dei costi, tralasciando per un attimo i vari bonus che analizzeremo successivamente.
La caldaia nuova ha un costo: i prezzi minimi si aggirano intorno ai 600 euro per quelle di 24kW di potenza, arrivando a 1500-2000 euro per quelle con 32kW di potenza. I modelli più sofisticati possono addirittura sfiorare i 5000 euro.
Al costo della caldaia stessa va poi aggiunto quello di manodopera della ditta scelta, che si occuperà in primis dello smaltimento del vecchio apparecchio e successivamente dell’installazione del nuovo. Il costo dell’intervento potrebbe aggirarsi intorno ai 400 euro. Inoltre sarà necessaria, da parte del tecnico, la redazione del libretto caldaia, contenente tutte le informazioni tecniche.
Sostituzione caldaia: l’ecobonus corrispondente
Sono ormai diversi gli ecobonus a disposizione dei cittadini italiani per sostituire e migliorare il proprio impianto di riscaldamento domestico. Se per la sostituzione della caldaia non vale il bonus al 110%, previsto invece per altri tipi di interventi come il rifacimento delle facciate degli edifici, valgono invece altri bonus comunque molto convenienti.
L’unico modo per usufruire della detrazione al 110% anche per sostituire la caldaia è “unirlo” ad uno dei cosiddetti interventi trainanti, ossia quelli sempre previsti dal bonus con detrazione maggiore.
Chi comunque sceglie la sostituzione della vecchia caldaia con una a condensazione ha comunque diritto alle detrazioni fiscali fiscali classiche: l’ecobonus in questo caso varia in base alle caratteristiche dell’intervento (nella misura del 65% o 50%). Le spese ammesse in detrazione comprendono sia i costi per i lavori relativi all’intervento di risparmio energetico sia quelli per le prestazioni professionali necessarie per realizzare l’intervento stesso.
Quando sostituire la caldaia?
Abbiamo visto i costi e anche i bonus corrispondenti a questo intervento. Resta solo da capire quando è necessario operare in questo modo, in base alla “vita” che un apparecchio può garantire, fermo restando che il periodo storico attuale è incredibilmente favorevole per questo genere di interventi.
In generale una caldaia può lavorare efficacemente per una decina d’anni. Se mantenuta in maniera corretta e adeguatamente controllata, allora si può pensare anche a un periodo di tempo più lungo. Ma per una spinta ecologica, e per la convenienza della scelta, sostituirla con un impianto più efficiente è la scelta migliore.