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Contratto d’affitto transitorio: numeri in crescita soprattutto nei piccoli centri

Last Updated on Aprile 20, 2024

Il contratto d’affitto transitorio è un’opzione sempre più richiesta, soprattutto nei piccoli centri urbani del Paese.

Il mercato degli affitti in Italia è sulla via della ripresa di quota: nel corso del primo trimestre dell’anno in corso, la crescita dei contratti di locazione è stata del 3% rispetto ai tre mesi precedenti. Se si guarda ai dati su scala annuale, si può notare, invece, un incremento del 14%. A fornire questi dati ci ha recentemente pensato l’ufficio studi di Idealista, che ha portato alla luce anche un altro numero interessante.

Quale di preciso? L’incremento dei contratti di affitto transitori, particolarmente frequenti fra gli studenti universitari. Ad oggi, questa tipologia di contratto ha un peso del 21% circa sul totale delle locazioni nel nostro Paese.

Contratto d’affitto transitorio: i numeri più alti a Venezia

Se si guarda alla situazione del mercato degli affitti in Italia focalizzando lo sguardo sulle varie città, è possibile notare come i numeri dei contratti di affitto transitori – la cui durata può essere di massimo 18 mesi – siano più alti a Venezia. Dati alla mano, impattano per circa il 40% sullo stock immobiliare che, in Laguna, è disponibile sul mercato delle locazioni immobiliari residenziali.

Secondo posto per Massa, con un impatto del 37%, mentre la quarta e la quinta posizione sono occupate da due città tra loro molto lontane, ossia Isernia e Verbania.

Cosa dire, invece, in merito alle principali città del Paese? Che a Milano e Roma i numeri sono pari rispettivamente al 17 e al 15%.

Il boom nei piccoli contesti urbani

Quando si parla dei numeri del contratto d’affitto transitorio, salta all’occhio un altro dato che fa riflettere. La crescita di questa tipologia di locazione riguarda soprattutto i piccoli centri urbani.

In contesti dove, fino a qualche anno fa, l’unica opzione alternativa all’acquisto era la locazione a lungo termine, sono stati interessati da un aumento rilevante i contratti d’affitto transitorio.

Da una partenza caratterizzata dalla proposta all’utenza di pochi annunci, si è poi innescato un vero e proprio boom. Nel caso di città come Nuoro, infatti, si parla di una crescita che, su scala annuale, si assesta attorno al 98%. Rimanendo in contesto sardo, si possono notare numeri di poco inferiori a Oristano, con un incremento pari al 93%.

Su tutto il territorio italiano, si possono notare ben 29 capoluoghi in cui la media nazionale dei numeri del contratto d’affitto transitorio, pari al 39%, è ampiamente superata.

Giusto per citare uno dei tanti esempi, chiamiamo in causa Avellino, con un ragguardevole 89%. Lo stesso si può dire per Enna. A Messina e a Taranto, invece, si parla del 40%.

La crescita negli altri centri urbani

La crescita dei numeri del contratto d’affitto transitorio riguarda, in generale, tutti le più importanti piazze urbane. Rispettivamente a Bologna, a Firenze, a Milano e a Roma, questa tipologia di contratto ha un peso, sul totale delle locazioni, pari al 69, al 59, al 58 al 17%.

Esistono anche contesti urbani in cui, invece, è stato possibile apprezzare un ribasso. Tra questi rientrano, giusto per citarne alcuni, Verbania, con una marcata perdita di quota del 63%, così come Barletta, con una riduzione del peso dei contratti di locazione transitoria pari al 10%.

I numeri dei contratti di locazione 4 + 4

Cosa dire, invece, in merito ai numeri delle locazioni classiche, il contratto 4 + 4. Nel corso dell’ultimo trimestre, il primo del 2024, l’incremento è stato debole, pari all’1%. Su scala annuale, l’aumento dell’8%.

Su 100 centri urbani monitorati dall’indagine di Idealista, la crescita è stata riscontrata in 72. Anche in questo caso, le maggiori fluttuazioni sono state apprezzate nei centri urbani piccoli. A Belluno, per esempio, la crescita è stata pari all’86%. Secondo posto per Gorizia, con un incremento dell’81%. In merito ai grandi centri urbani, non si può non chiamare in causa l’esempio di Milano e quello di Bologna.

Nel primo caso, si può notare un aumento del 38%, mentre nel secondo del 30. Si tratta di numeri che fanno riflettere, in quanto ufficializzano, di fatto, una crescita che arriva dopo due anni di perdita di quota dei numeri dei contratti d’affitto 4 + 4.

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A Roma e a Napoli, invece, si possono notare numeri negativi (-30  -23%). Degno di nota è anche il dato relativo alla disponibilità di immobili per gli affitti che, in 27 città considerate dall’indagine, si sta riducendo. Tra le riduzioni più marcate è possibile citare quella di Cuneo, con un -62% su scala annuale.