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Mutui: le ultime novità sui tassi

Last Updated on Dicembre 28, 2022

Mutui: le ultime novità sui tassi

Il tema dei mutui è comprensibilmente molto sentito da parte di chi vuole acquistare casa sia per viverci, sia con l’idea di affittarla e metterla a reddito. Stiamo attraversando da tempo un periodo oggettivamente complesso. Gli occhi sono puntati in particolare sulla riunione odierna della BCE. In questo contesto, ci si aspetta un rialzo del costo del denaro, presente seppur molto meno marcato rispetto alle previsioni dei mesi scorsi. L’incremento previsto, infatti, è di 50 punti base, una crescita inferiore rispetto ai precedenti 75. Ci si aspetta ovviamente un impatto sui mutui e un rincaro delle rate a carico degli utenti finali.

La riunione della BCE non è l’unica novità da considerare quando si tocca l’argomento mutui in questo periodo. Se vuoi scoprire le altre, non devi fare altro che proseguire nella lettura di questo articolo.

Mercato immobiliare: perché i mutui a tasso fisso sono tornati al centro dell’attenzione?

Negli ultimi tempi, chi si è informato in merito ai mutui ha sentito parlare di una maggior convenienza del tasso fisso rispetto ai mesi scorsi. Come mai? Per rispondere è necessario chiamare in causa l’Irs a 20 anni, ossia il parametro di indicizzazione dell’appena citata tipologia di mutuo. Per dovere di precisione, ricordiamo che si forma sul mercato interbancario a seguito del calcolo delle oscillazioni dei mercati obbligazionari e tenendo conto degli accordi che vengono presi da coloro i quali decidono di accollarsi i rischi dei succitati mercati.

Rispetto al mese scorso, in questo momento si parla di una media delle rilevazioni inferiore. Risulta infatti pari al 2,36%, lo 0,4% in meno rispetto alla mensilità precedente. Se si fa un confronto con agosto 2021, la differenza è notevole. In quel periodo, infatti, il valore in questione era pari allo 0,26%.

Si parla oggettivamente di una risalita notevole, concretizzatasi soprattutto nei primi mesi dell’anno che sta per finire, noti per il palesarsi di un’inflazione che non si vedeva da tanto tempo.

Alla luce di quanto appena specificato, in queste ultime settimane si sta parlando di una maggior convenienza dei mutui a tasso fisso.

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La situazione dell’Euribor

Chi sta pensando di comprare casa sia con intenzione di investire sul breve termine, sia con lo scopo di trovare il luogo perfetto dove far la propria famiglia, si interessa comprensibilmente anche alla convenienza dei mutui a tasso variabile. In questo frangente, al centro dell’attenzione c’è l’indice Euribor. Rispetto all’Irs, si contraddistingue per un livello di reattività maggiore di fronte alle novità relative alla politica monetaria.

Entrando nel vivo dei suoi numeri recenti facciamo presente che, nel corso del mese di dicembre, la rilevazione è risultata pari a una media dell’1,98%, lo 0,15 in più rispetto a quella precedente.

Il quadro appena tracciato permette di capire che, quando si parla di mutui, in quest’ultimo periodo si è sensibilmente attenuata la differenza tra quello a tasso fisso e il mutuo a tasso variabile. La situazione risulta ancora più delineata se si tiene conto del fatto che, nel momento in cui si chiama in causa l’Euribor, è necessario considerare anche lo spread che viene applicato dagli istituti di credito, che corrisponde quasi sempre all’1%.

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I motivi della frenata dell’Irs

Documentarsi sulla situazione dei mutui in vista di un possibile acquisto vuol dire, per forza di cose, farsi domande sui motivi dietro alla poco fa citata frenata del parametro Irs. La domanda sorge spontanea se si tiene conto del fatto che, seppur con svolte meno drastiche rispetto a quelle che si temevano nei mesi scorsi, le banche interverranno comunque sui tassi dei mutui.

Come evidenziato da diversi esperti del settore, un fattore chiave è quello delle aspettative del mercato. Guardando in maniera specifica al caso dell’Irs e della sua discesa, la spiegazione che viene messa in primo piano riguarda la previsione, da parte degli operatori bancari, di una recessione particolarmente marcata, che porrà un freno al trend inflattivo attualmente ancora in corso.

Le previsioni per il futuro

Cosa bisogna quindi aspettarsi per il futuro in merito ai tassi dei mutui? Secondo gli analisti, una previsione verosimile è quella che vede la BCE come pronta a cambiare nuovamente la politica monetaria. In che modo? Facendo salire i tassi. Qualora la crisi economica dovesse rivelarsi troppo intensa per i cittadini, si interverrebbe tagliandoli nuovamente.

Questa notizia deve essere presa in esame con un punto di vista duplice. Lato utenti finali che si apprestano a chiedere un mutuo per acquistare casa, può essere vista come una possibile novità positiva. Per l’economia in generale, invece, la prospettiva è tutto tranne che positiva.

Oggi come oggi, gli operatori del settore osservano una tendenza di mercato che vede il focus sui mutui a tasso fisso. Nel mese in corso, stanno rappresentando circa l’84% delle richieste da parte dei clienti finali. Un bel salto rispetto a luglio quando, invece, costituivano il 50% del totale delle richieste. In quel periodo, i mutui a tasso variabile e a tasso variabile con cap hanno toccato il 48% circa del totale complessivo delle richieste di finanziamenti per l’acquisto della casa.

Fondamentale in questi ultimi mesi è stata la messa a punto di provvedimenti finalizzati a contenere gli effetti dello stop ai mutui a tasso fisso con garanzia Consap, finiti fuori mercato. I provvedimenti in questione hanno permesso di dare un boost soprattutto alle richieste di accesso ai mutui da parte degli under 35.

Guardando alle preferenze di questo cluster è possibile notare come, nell’86% circa dei casi, si parli della scelta del mutuo a tasso fisso. Nei mesi estivi, questa percentuale era compresa fra il 30 e il 40.