Last Updated on Aprile 22, 2024

Il tasso di occupazione degli appartamenti dedicati alle locazioni brevi è basso, soprattutto in grandi città come Milano – dove nei giorni scorsi è andato in scena il Salone del Mobile – e Roma: a dirlo sono i dati recentemente divulgati da Centro Studi Rescada – Confcommercio.

Guardando al caso di Milano, dei circa 20.000 immobili presenti sulle piattaforme per gli affitti brevi, meno del 50% ha visto, negli ultimi 12 mesi, tassi di occupazione di rilevanza significativa. Il resto degli appartamenti, invece, sono rimasti quasi sempre vuoti o sono stati interessati da un utilizzo non frequente.

I numeri in questione non sono molto diversi da quelli delle altre grandi città italiane, da Roma a Napoli. Si tratta di dati che fanno riflettere se ci si ferma a pensare agli alti numeri che, in un contesto come quello milanese, caratterizzano le locazioni brevi in periodi come quello del Salone, con richieste settimanali a dir poco stellari.

Le ragioni dietro ai dati

Quali sono le ragioni di questi dati? Come si può leggere sulle pagine del Corriere della Sera, a commentarli ci ha pensato Francesco Zorgno, presidente della società CleanBnB Spa. A suo dire, a influire sul tasso di occupazione degli immobili ci penserebbe l’assenza o la presenza, alla base, di una gestione professionale.

Inoltre, sempre secondo il suo punto di vista è necessario tenere in considerazione il fatto che, in molti casi, gli host che operano con un approccio non professionale non riescono a mettere a disposizione la casa per lunghi periodi e neppure a proporre tariffe sufficientemente attrattive. In un contesto che, sempre secondo Zorgno, è sempre più all’insegna della segmentazione, l’utente finale è alla ricerca di standard elevati e di massimo rispetto delle regole da parte dell’host.

Tariffe dinamiche e possibilità di prenotare agevolmente all’ultimo minuto fanno la differenza nella scelta di una soluzione immobiliare disponibile sul mercato delle locazioni brevi. Nel corso delle dichiarazioni rilasciate alla redazione del quotidiano di Via Solferino, Zorgno ha altresì parlato dell’importanza del ricorso a software in grado di adeguare le tariffe in tempo reale.

Il mercato delle locazioni brevi, al centro dell’attenzione ormai da mesi per via delle nuove regole e delle contestazioni legate allo spopolamento dei principali centri storici, è sempre più concorrenziale. Chi vuole avere successo non può più fare a meno di guardare oltre alle tariffe, abbracciando l’approccio dell’attenzione al tasso di occupazione.

Gestione rapida delle criticità e approccio all’insegna della trasparenza

Per arrivare a una risoluzione della problematica del basso tasso di occupazione degli appartamenti proposti sul mercato delle locazioni brevi, si richiede sempre di più un approccio basato sulla gestione rapida della criticità e sulla trasparenza nei confronti dell’utente finale. Risposte tempestive ed efficaci alle richieste rappresentano un vero e proprio fattore di selezione naturale.

Mentre, come già detto, il mercato degli affitti brevi sta vivendo grandi cambiamenti soprattutto in città come Firenze, dove si attende, per giovedì 9 maggio, la sentenza del TAR relativamente alla delibera della giunta risalente allo scorso anno e relativa allo stop alle locazioni brevi nel centro storico, la gestione professionale delle locazioni si sta diffondendo anche nell’ambito dei contratti a medio e lungo termine.

Se quando si parla di locazioni brevi può rivelarsi complesso trovare un servizio altamente personalizzato, questo non accade con gli affitti a medio e lungo termine. 

Noi di Zappyrent, per esempio, mettiamo a disposizione una gestione professionale customizzata fin dal primo momento, con screening dei potenziali inquilini sulla base del merito creditizio e con la formula Protezione Zappyrent, che garantisce il pagamento del canone ogni mese, anche in caso di mancato versamento da parte del locatario. Ci occupiamo inoltre di gestire tutto quello che riguarda le eventuali procedure di sfratto.

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