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Spurgo delle fognature in una casa in affitto: a chi spetta il pagamento?

Last Updated on Dicembre 28, 2022

Spurgo delle fognature: chi paga nel momento in cui l’appena citata spesa risulta necessaria in una casa in affitto? Sono tantissime le persone che, ogni giorno, si pongono questa domanda. I problemi con le fognature sono infatti quotidiani nella vita di molti inquilini che hanno firmato un contratto di locazione. Come regolarsi? Cosa dice la legge in merito? Nelle prossime righe di questo articolo, puoi scoprire la risposta.

Scarico otturato: chi paga?

In caso di problemi come lo scarico otturato in un immobile in affitto, chi deve pagare tra conduttore e locatore? Per rispondere a questo interrogativo, bisogna prendere come punto di riferimento l’articolo 9 della Legge 392/78. Secondo quanto stabilito da quest’ultimo, le spese di ordinaria manutenzione dell’immobile, tra le quali è possibile includere anche il costo dello spurgo di fognature, scarichi e pozzi neri, sono a carico dell’inquilino.

Le spese in questione possono essere incluse sotto il capello dei cosiddetti oneri accessori utili al godimento dei servizi comuni (tutto questo a meno che non sia stato stabilito diversamente in sede di firma del contratto di locazione).

Non incluse nel canone di locazione, vengono versate al bisogno tenendo ovviamente conto dei millesimi. Nel caso a cui è dedicato questo paragrafo, ossia quello dello scarico otturato, al centro dell’attenzione c’è una parte comune dell’immobile – immaginiamo di avere a che fare con un appartamento in affitto sito in un condominio – e, di riflesso, è necessario il coinvolgimento di tutti i condomini. Questi ultimi, in parti uguali, devono contribuire alla sua manutenzione e al pagamento delle spese di riparazione quando necessarie.

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Spurgo fogne in un immobile in affitto: il caso dei contratti 3+2 e a studenti universitari

Quando ci si chiede chi paga lo spurgo delle fognature in una casa in affitto, è naturale prendere in considerazione, nel momento in cui si analizzano i riferimenti normativi, anche il caso dei contratti 3+2 e di quelli stipulati con studenti universitari.

In questo frangente, per capire come muoversi nella gestione delle spese bisogna andare a guardare l’allegato D del decreto del 16 gennaio 2017 dedicato agli accordi di locazione in caso di affitti con canone concordato, affitti transitori e contratti a studenti.

Anche in questa fonte del diritto, viene specificato che è compito del conduttore provvedere alle spese legate alla manutenzione ordinaria delle fognature del condominio. Sotto alla voce appena menzionata è possibile includere anche gli interventi di disostruzione di pozzi neri e condotti.

Le possibili obiezioni

Sono stati diversi i casi in cui, a fronte della necessità di procedere allo spurgo delle fognature in una casa in affitto, il conduttore ha messo in primo piano la possibile presenza di un difetto tecnico dell’impianto. In questi frangenti, quello che si può fare è contattare un perito in grado di accertare il legame tra l’ostruzione e il difetto dell’impianto. Fondamentale è mettere in primo piano la mancanza di connessione tra l’ostruzione e l’uso da parte dell’inquilino. Nelle situazioni in cui si riesce a dimostrare quanto appena specificato, le spese di riparazione vanno attribuite al proprietario dell’immobile.

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Spurgo condominio: i diritti del conduttore

Abbiamo appena visto che, salvo disposizioni diverse specificate in sede di redazione del contratto di locazione, quando si ha a che fare con lo spurgo delle fognature in una casa in affitto spetta al conduttore pagare. Quest’ultimo ha comunque diversi diritti. Nell’elenco rientra, come specificato alla fine del paragrafo precedente, la possibilità di contattare un perito per accertarsi se il problema alle fognature è frutto non dell’uso dell’impianto, ma di un suo difetto. Nell’eventualità in cui si dovesse riscontrare una connessione tra il problema sopra menzionato e l’uso, il conduttore dell’immobile, obbligato a pagare gli oneri di riparazione, avrebbe comunque la possibilità di verificare se la somma che gli è stata chiesta è congrua.

A tal proposito, ci viene in aiuto il terzo comma dell’articolo 9 della già citata legge 392/78. Ecco cosa dice: “rima di effettuare il pagamento il conduttore ha diritto di ottenere l’indicazione specifica delle spese di cui ai commi precedenti con la menzione dei criteri di ripartizione. Il conduttore ha inoltre diritto di prendere visione dei documenti giustificativi delle spese effettuate“.

La legge prevede altresì, per l’inquilino, la possibilità di far valere i propri diritti in merito rivolgendosi anche all’amministratore di condominio.

I tempi del pagamento

Un altro punto sul quale è fondamentale soffermarsi nel momento in cui si parla dello spurgo delle fognature in una casa in affitto riguarda i tempi di pagamento da parte del conduttore (ovviamente qualora dovesse essere accertato il suo obbligo di provvedere alla spesa in questione).

Sempre secondo la legge più volte citata in queste righe, l’inquilino ha tempo due mesi dall’arrivo della richiesta per procedere al pagamento. Nel caso in cui volesse esercitare i suoi diritti – per esempio, come già detto, incaricare un perito di verificare se la criticità all’impianto non è dovuta all’uso – avrebbe quindi a disposizione il sopra citato lasso di tempo.

Una volta passati i due mesi, nell’eventualità in cui l’importo degli oneri non pagati dall’inquilino dovesse superare l’ammontare delle due mensilità di canone di affitto, il proprietario dell’immobile avrebbe la facoltà di procedere alla risoluzione del contratto di locazione per inadempimento.