Affittare una stanza
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Affittare una stanza: ecco come farlo in tutta sicurezza!

Last Updated on Aprile 30, 2021

Un’ottima soluzione per guadagnare un po’ di più, soprattutto se disponi di una casa molto ampia è quella di affittare una stanza a uno studente o a un lavoratore fuori sede. Ti permette di sfruttare una zona della tua abitazione che non usi e allo stesso tempo disporre di un’entrata costante ogni mese.

Cosa fare per affittare una stanza? Cerchiamo di fare un po’ il punto della situazione valutando cosa prevede la legge in queste situazioni e quali sono gli accorgimenti da prendere in considerazione per rendere anche agevole la convivenza con un inquilino all’interno del tuo immobile.

Posso affittare una stanza della mia casa?

Le normative vigenti e la legge italiana ti permettono di proporre in affitto l’intero appartamento di cui disponi o anche una piccola parte di esso. Questo significa che puoi affittare una stanza a una persona di tua conoscenza o a un estraneo. In linea teorica, qualora la situazione lo permettesse, potresti anche valutare l’opportunità di affittare più stanze della tua casa per aumentare il guadagno mensile.

La locazione è prevista anche nel caso in cui si tratti di un inquilino che è già in affitto, il quale a sua volta potrebbe subaffittare una camera dell’immobile in cui vive in locazione. Per questo genere di situazioni la legge prevede che l’inquilino abbia l’obbligo di comunicare il nome e le generalità del subconduttore al proprietario dell’appartamento.

Le tipologie di contratto esistenti

A seconda del caso e delle esigenze specifiche, puoi scegliere tra uno dei modelli di contratto di locazione previsti:

Il contratto a canone libero

La prima opzione per affittare una tua stanza è quella del contratto a canone libero: si tratta di una tipologia di contratto che ti permette di concordare liberamente con il tuo inquilino l’importo mensile da corrispondere. Tuttavia, ci sono dei vincoli che vengono imposti dalla legge soprattutto per quanto riguarda la durata.

Nello specifico, la durata è di 4 anni e può essere rinnovata alla scadenza per ulteriori 4 anni. C’è da sottolineare un aspetto che spesso viene trascurato che potrebbe comportarti dei problemi, in quanto alla scadenza dei primi 4 anni il rinnovo diventa obbligatorio soltanto per te che sei il locatore.

La normativa però ti permette anche di negare il rinnovo in alcuni casi specifici. In primo luogo, se hai bisogno di utilizzare personalmente la stanza. Altro caso se l’inquilino avesse a disposizione una stanza con caratteristiche simili all’interno dello stesso comune. Si può negare il rinnovo anche se l’edificio, nel suo complesso, fosse gravemente danneggiato o necessitasse di urgenti interventi di ristrutturazione o riqualificazione. Per ultimo, si può negare il rinnovo dell’affitto nel caso l’inquilino si assentasse dalla stanza per lunghi periodi senza motivi validi, di lavoro o di salute.

La procedura corretta per disdire il contratto, è quella che prevede una comunicazione all’altra parte prima dei sei mesi dalla scadenza naturale. In ultima analisi ti ricordiamo che la legge impone i 4 anni come durata minima, per cui eventualmente se c’è accordo con il tuo inquilino puoi anche prevedere una durata superiore a questo periodo.

Il contratto a canone concordato

Il contratto a canone concordato ti permette meno libertà per quanto riguarda la richiesta dell’importo mensile da percepire. Inoltre, come avviene anche per il canone libero, non puoi prevedere una durata minima al di sotto dei 3 anni previsti dalla legge. Alla scadenza dei primi 3 anni, come avviene anche con la precedente tipologia, c’è la possibilità di rinnovo per ultimi 2 anni con l’obbligatorietà soltanto per te che sei il locatore.

Puoi in questo caso rinunciare all’opportunità di concedere il rinnovo nei casi indicati per il contratto a canone libero. Eventualmente, qualora trovassi un accordo vantaggioso con il tuo inquilino, potresti anche prevedere una durata superiore ai 3 anni che rappresenta il limite minimo previsto dalla legge. Infine, anche in questo caso, devi comunicare all’altra parte prima dei sei mesi dalla scadenza la volontà di disdire il contratto.

Il contratto transitorio e quello per studenti universitari

Il contratto transitorio è quello più utilizzato per affittare una stanza perché ha una durata limitata nel tempo che va da un minimo di un mese fino a un massimo di 18 mesi e, peraltro, non prevede tutti i vincoli e gli obblighi appena indicati per le altre casistiche in tema di rinnovo automatico. Offre maggiore libertà e un minor impegno per il locatore. La sua sottoscrizione, tuttavia, è possibile soltanto in alcuni casi specifici.

Leggermente differente è il caso di contratto di affitto per studenti. Questo genere di contratto è previsto soltanto nel caso in cui il tuo immobile risieda in un comune che è sede di università o di corsi distaccati. È stato previsto per soddisfare pienamente le classiche esigenze di uno studente fuori sede iscritto a un corso di laurea o che sta partecipando a un corso di specializzazione in un comune differente da quello in cui risiede. In questo caso il contratto ha una durata minima che va dai 6 mesi a un massimo di 36 mesi e si rinnova automaticamente salvo il caso in cui una delle due parti provveda a presentare richiesta di disdetta con delle tempistiche che abbiamo indicato in precedenza.

Quale contratto conviene per affittare la tua stanza?

La scelta del contratto più vantaggioso per affittare la tua stanza a un inquilino dipende dalle esigenze specifiche. Nel caso in cui l’inquilino sia uno studente fuori sede, la migliore opzione è rappresentata dal contratto d’affitto per studenti che ti permette massima libertà nella scelta della durata che parte da un minimo di 6 mesi e l’opportunità eventualmente di rinnovare il contratto, qualora fosse necessario.

Il contratto transitorio comunque rappresenta un’opzione particolarmente funzionale perché chi cerca una stanza in affitto di solito la cerca per brevi periodi. Mentre conviene prendere in considerazione le altre due tipologie di contratto e scegliere tra canone libero o canone concordato quando vuoi affittare una parte più considerevole del tuo appartamento e per periodi più lunghi.

Posso affittare una stanza senza contratto?

Un altro punto molto dibattuto è quello sull’affitto senza contratto di una singola stanza. La legge però è chiara e come accade per la locazione di un intero immobile, anche in questo caso devi necessariamente affittare una stanza con contratto di locazione a uso abitativo.

Il contratto di locazione per la tua stanza deve essere redatto in ogni sua parte e registrato presso l’Agenzia delle Entrate territorialmente competente. Quest’attività può essere gestita da remoto da un commercialista o anche da un CAF. Tieni presente che hai l’obbligo di registrare qualsiasi genere di contratto di locazione, salvo quelli in cui la durata dell’affitto è inferiore ai 30 giorni. Se non registri il contratto e soprattutto se affitti casa o una stanza senza un contratto tra quelli indicati in precedenza, commetti un’evasione fiscale.

Tra l’altro, nel caso in cui l’inquilino dovesse dimostrarsi moroso, non avresti più la facoltà di poter accedere alla procedura di sfratto, che è prevista soltanto nel caso di un valido contratto secondo le normative italiane, e saresti costretto anche ad avviare una causa legale costosa e molto lunga.

Firmare un contratto è quindi sempre la soluzione migliore. E se vuoi tutelarti da un inquilino moroso, ricevendo sempre e comunque il canone mensile che ti spetta, Protezione Zappyrent è il servizio che fa al caso tuo! Ti offriamo un accurato screening del potenziale inquilino, per poter offrirti solo i più referenziati. E in ogni caso, se l’inquilino non paga, siamo noi a versarti direttamente sul tuo conto il canone ogni 12 del mese!

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In virtù di quello che ti abbiamo detto è assolutamente sconsigliato optare per un affitto in nero in quanto potresti incorrere nella situazione di omesso versamento delle tasse con tutte le conseguenze legali del caso.

A chi affittare la tua stanza?

Puoi proporre l’affitto della tua stanza a una specifica categoria di possibili inquilini partendo soprattutto dagli studenti fuori sede che stanno frequentando un corso all’università o una specializzazione. Un’altra fascia potenzialmente interessata alla tua proposta immobiliare è quella dei lavoratori fuori sede che vogliono tenere sotto controllo le spese e quindi evitano di affittare un intero appartamento. Puoi anche sfruttare il posizionamento della tua ubicazione per consentire a turisti e viaggiatori di visitare la città in cui vivi o di assolvere a esigenze saltuarie di natura lavorativa.

Il condominio può vietare l’affitto della stanza?

Un altro importante chiarimento è che l’affitto di una stanza non può essere precluso da qualsiasi genere di regolamento condominiale. Insomma, non possono essere posti dei limiti dall’amministratore di condominio e da tutti i condomini.

Un’ulteriore precisazione per questa casistica riguarda invece l’attività di affittacamere, che invece può essere vietata dal regolamento condominiale. Il divieto in questo caso è attuabile in quanto si andrebbe a trattare di un’attività di tipo commerciale per cui svolta in maniera professionale continuativa nel tempo. Infatti, quando affitti una stanza o più stanze del tuo appartamento, stai effettuando una procedura che ha carattere occasionale.

Va comunque ricordato che questo divieto per poter essere attivato nel regolamento condominiale è necessario che venga approvato all’unanimità. In ultimo, va ricordato che puoi anche affittare la stanza a un inquilino, anche nel caso in cui si tratti della tua prima casa perché non c’è alcuna legge che lo impedisce.

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Tra l’altro, con le nostre politiche di garanzia e sicurezza, avrai l’opportunità di avere rassicurazioni sull’affidabilità degli inquilini, principalmente lavoratori e studenti. Con il nostro programma di Protezione Zappyrent potrai evitare qualsiasi genere di problematica legata alla possibile morosità dell’affittuario. Carica subito il tuo annuncio!

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