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Come andrà il mercato immobiliare nel 2023?

Last Updated on Settembre 19, 2022

Come andrà il mercato immobiliare nel 2023? Dopo il periodo difficile del Covid e gli avvenimenti che hanno sconvolto lo scacchiere internazionale a partire da febbraio di quest’anno, è naturale farsi questa domanda. Se stai cercando la risposta, non devi fare altro che proseguire nella lettura di questo articolo.

Mercato immobiliare: le previsioni per il 2023

Per capire come andrà il mercato immobiliare nel 2023 – se lo chiede, per esempio, chi ha in progetto di vendere la propria casa – dobbiamo fare un salto indietro nel tempo di qualche mese. Dobbiamo guardare per la precisione a marzo, periodo di presentazione di un report Nomisma che ha fotografato il quadro del settore per i prossimi anni.

Cosa bisogna aspettarsi? Per capirlo è necessario ricordare che, dopo il 2020 i cui numeri sono stati funestati dal Covid, il 2021 è stato fortemente espansivo per il mercato immobiliare del nostro Paese. L’anno in corso sembrava avviato sulla medesima strada. A cambiare le carte in tavola è però arrivata l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia lo scorso 24 febbraio. Lo scoppio del conflitto ha portato, come ben si sa, alla nascita di uno scenario internazionale caratterizzato da inflazione, crisi delle materie prime e dell’energia.

Secondo gli analisti, questi fattori rappresenteranno, nei prossimi mesi, un motivo di raffreddamento della fiducia verso l’economia e, dall’altro lato, un fattore decisivo per le maggiori difficoltà di accesso al credito da parte delle famiglie intenzionate a chiedere finanziamenti per acquistare casa.

Cosa dire in merito ai prezzi degli immobili? Le previsioni per il prossimo futuro sono molto chiare. Gli analisti parlano infatti di un arresto della tendenza espansiva che ha caratterizzato lo scenario immobiliare dell’immediato post Covid, soprattutto in grandi città come Milano. Il loro andamento sarà inferiore a quello dell’inflazione.

Questo scenario, come già accennato, si presenta come molto diverso rispetto al 2021. L’anno immediatamente successivo all’emergenza sanitaria è stato infatti caratterizzato sia da una forte fiducia verso l’economia, sia da una tendenza, dovuta chiaramente alle restrizioni Covid, a concentrarsi sulla ricerca di soluzioni per migliorare la propria situazione abitativa (richiesta di case più grandi o con spazi aperti come il terrazzo).

Nell’ambito dello scenario immobiliare che ha dominato il 2021, è doveroso citare l’ampia disponibilità di credito da parte delle banche. Questo aspetto ha permesso a tantissime famiglie di tradurre in realtà i propri progetti di acquisti immobiliari. Una menzione importante va dedicata ai giovani, che hanno iniziato ad usufruire dei vantaggi del Decreto Sostegni riservati ai mutuatari under 36.

I due scenari possibili

Quando ci si chiede come andrà il mercato immobiliare nel 2023, è bene ricordare che, oggi come oggi, si prevede il concretizzarsi di sue scenari. Il primo è quello inerziale. Cosa lo caratterizza? In una minor fiducia delle famiglie nella situazione economica a causa dello scenario internazionale dominato dal conflitto bellico e dalle sue conseguenze.

Per quanto riguarda i possibili impatti sul mercato immobiliare, si potrebbe avere a che fare con una domanda di acquisto inferiore e con una riduzione delle compravendite rispetto al 2022. Nel 2024, però, si potrebbe verificare un loro aumento.

La seconda ipotesi degli esperti Nomisma per il mercato immobiliare nel 2023 vede invece in primo piano il verificarsi di uno scenario avverso. In questo frangente, si avrebbe innanzitutto a che fare con una riduzione drastica del numero di compravendite. Previsioni alla mano, nel 2022 potrebbero scendere al di sotto delle 700mila.

Nell’ipotesi di uno scenario avverso per il mercato immobiliare italiano nel 2023 si avrebbe, sempre a detta del report Nomisma, un atteggiamento delle banche molto più rigido per quel che concerne l’accesso al credito. Il motivo? Soprattutto le ripercussioni negative della crisi in ambito occupazionale e il minor potere di acquisto delle famiglie.

L’auspicio nel caso in cui dovesse verificarsi questo scenario è un cambio di atteggiamento da parte delle istituzioni monetarie UE per quanto riguarda i tassi dei mutui. In questo modo, si riuscirebbe infatti a venire incontro alle istanze delle famiglie alle prese con inflazione e contrazione conseguente del potere di acquisto in diversi ambiti, compreso quello immobiliare.

I numeri riguardanti l’acquisto di case nell’eventualità dello scenario avverso fotografano, per il 2023, una riduzione delle transazioni pari al 7% in confronto all’anno in corso. Anche in questo caso, gli esperti prevedono una crescita tra il 2023 e il 2024.

Come si muoveranno i prezzi delle case nel 2023?

Domandarsi come andrà il mercato immobiliare nel 2023 vuol dire interrogarsi anche sull’andamento dei prezzi. Se fino ad ora abbiamo dato numeri riguardanti le compravendite, per quel che concerne i prezzi rammentiamo ancora una volta che la frase chiave sarà una e una sola: contrazione della fase espansiva del 2021 (questo a meno di una conclusione del conflitto entro la fine dell’anno, il che è decisamente poco probabile).

Numeri alla mano, secondo gli analisti ci si troverà davanti a un tasso di variazione dei valori delle unità immobiliari al di sotto dell’1% nel lasso di tempo compreso tra il 2022 e il 2024.

In tutto questo, bisogna sempre ragionare nell’ottica delle profonde differenze tra una città e l’altra. Per centri urbani come Milano e Bologna si parla, in confronto al resto del Paese, di una tendenza dominata dalla crescita. Per città del sud – come per esempio Bari e Palermo – a dominare sarà invece un ulteriore ribasso.

L’appena citato caso di Milano è un unicum a livello italiano. Come evidenziato da un recente report di Vincenzo Monti Prestige, il contesto meneghino è stato caratterizzato in questo 2022 come già detto non facile da un aumento della richiesta di immobili di lusso sia prime sia top prime (il discrimine in questo caso è il prezzo inferiore o superiore a 2 milioni di euro).