Come calcolare il canone di affitto: i criteri da conoscere e una risorsa per te
Last Updated on Luglio 18, 2024
Quando si acquisti una casa con obiettivi di investimento – magari partecipando a un’asta e chiedendo un mutuo – è naturale chiedersi come calcolare il canone di affitto. Soprattutto se si è alle prime armi e non si ha alcuna esperienza di affitti, può capitare di non avere idea dei criteri per il calcolo. Se vuoi conoscere i principali – e scoprire una risorsa che il team di Zappyrent ha elaborato per te – seguici nelle prossime righe di questo articolo.
Come si calcola il canone di affitto: consigli iniziali
Quando ci si trova davanti alla necessità di calcolare il canone di affitto di un immobile di proprietà, una delle prime cose che vengono in mente è il fatto di rivolgersi a un’agenzia immobiliare. Si può fare, su questo non c’è dubbio. Bisogna però tenere in considerazione il fatto che, prendendo questa strada, si va incontro a dei costi che vengono sottratti dal canone mensile.
Per fortuna basta conoscere alcuni semplici trucchi – e una risorsa di cui parleremo poi – per avere un’idea di quanto chiedere ai potenziali inquilini.
Iniziamo focalizzandoci quindi sul canone di locazione minimo, applicabile a tutti gli immobili di categoria catastale A (fatta eccezione per quelli associati alla dicitura A10, ossia gli uffici e gli studi privati). Chiarito questo aspetto, ricordiamo che il canone minimo di affitto viene calcolato considerando il 10% del valore catastale dell’immobile. Quest’ultimo deve essere ricavato tramite valutazione automatica.
il consiglio è quello di fare in modo che il canone di locazione, se ridotto del 15%, non risulti maggiore del 10% del valore dell’unità immobiliare affittata e rivalutata tenendo conto della sua rendita catastale.
Canone di affitto: gli elementi da considerare
La formula base per calcolare il canone di affitto prevede la moltiplicazione della metratura dell’alloggio per il valore in euro del singolo metro quadro. Quest’ultimo può essere determinato in diversi modi. Da un lato, si può fare la media di quanto viene richiesto nella zona in cui l’immobile è ubicato da altri proprietari. Attenzione, però: dal momento che ogni casa è unica, bisogna tenere in considerazione alcuni criteri specifici.
Tra questi è possibile citare i costi di gestione del condominio – che possono cambiare di stabile in stabile – così come il fatto di avere ristrutturato recentemente o meno, con tutto quello che ne consegue per quanto riguarda la necessità di rientrare nelle spese sostenute.
Una doverosa parentesi quando si parla di come calcolare il canone di affitto riguarda quello concordato. Come procedere in questo caso? La prima cosa da fare è consultare le tabelle degli accordi territoriali di riferimento per il Comune dove si trova l’immobile (qui quelli della città di Milano).
Queste ultime sono un punto di partenza fondamentale in quanto caratterizzate dalla presenza delle specifiche relative ai livelli sia minimi sia massimi da considerare per la proposta economica del contratto. I criteri di calcolo del canone concordato dell’affitto variano da Comune a Comune e sono influenzato, giusto per citare uno dei criteri, dalla durata del contratto stesso.
Come abbiamo ricordato in uno degli articoli di questo blog, per lo stesso immobile le cose possono cambiare a seconda che si opti per un contratto 3+2 piuttosto che 4+2.
Tornando ai criteri generali per il calcolo del canone di affitto senza l’applicazione di quello concordato rammentiamo che, oltre alla zona in cui l’immobile è ubicato e al numero di locali, vanno tenuti sott’occhio altri aspetti.
Tra questi rientra la presenza di spazi esterni – balconi, terrazzi, giardini etc. – il numero di bagni, la presenza di sottotetti o cantine a uso esclusivo. Nel momento in cui ci si chiede come calcolare il canone di affitto di un immobile di cui si è proprietari, è necessario ragionare anche sulla base della presenza o dell’assenza di ascensore. Non solo questo aspetto fa la differenza: incide sul valore dell’immobile anche dove l’ascensore arriva.
Guardando di nuovo alle caratteristiche dell’immobile in sé, sottolineiamo che a incidere sul canone di affitto contribuisce la presenza di impianti videocitofonici o di sorveglianza. In merito ai già menzionati spazi esterni, importante è porre l’accento sul fatto che la presenza di verande contribuisce ad aumentare il valore dell’immobile e, di riflesso, il canone di affitto che un proprietario può chiedere.
Un tool che devi conoscere
Se ti stai chiedendo come calcolare il canone di affitto del tuo immobile e non hai tempo di destreggiarti tra criteri come la presenza del posto auto e la fascia di pregio della zona, puoi sfruttare una risorsa a dir poco vantaggiosa che il team di Zappyrent ha pensato per te. Si tratta di un tool semplice e gratuito per il calcolo dell’affitto della tua casa.
Come funziona? In maniera rapida e immediata. Ecco cosa devi fare:
- cliccare qui;
- compilare tutti i campi. Devi quindi indicare la città, il tipo di proprietà (appartamento o casa indipendente), il numero di camere, il numero di bagni, se l’immobile è arredato o no;
- cliccare sul pulsante “Continua”.
A questo punto, ti troverai davanti a una cifra indicante la stima dell’affitto che puoi chiedere. Potrai quindi scegliere se ricalcolare o pubblicare un annuncio gratuito (ed essere poi contattato da un nostro esperto per una valutazione specifica).