prima casa in affitto
Blog

Prima casa in affitto: come mantenere le agevolazioni

Last Updated on Dicembre 3, 2022

Mettere la prima casa in affitto: ecco una scelta che, per svariati motivi, tantissime persone anno. Nel momento in cui la si chiama in causa, si rincorrono nella mente numerose domande. Alcune di queste riguardano la possibilità di mantenere le agevolazioni che il legislatore prevede per la sopra citata tipologia di abitazione.

Se vuoi scoprire cosa bisogna fare per affittare la prima casa e non perdere le agevolazioni, non devi fare altro che proseguire nella lettura di questo articolo.

Agevolazioni sulla prima casa: ecco quali sono

Prima di capire nel dettaglio cosa bisogna fare per mantenere le agevolazioni previste dalla legge dopo aver messo la prima casa in affitto, vediamo di preciso di cosa si parla quando le si nomina. Ecco l’elenco completo:

  • In caso di casa acquistata da un privato o da un’impresa esente dall’IVA, l’imposta di registro è pari al 2% e non al 9;
  • Imposta ipotecaria fissa pari a a 50 euro;
  • Imposta catastale fissa corrispondente all’ammontare di 50 euro;
  • In caso di immobile acquistato direttamente da un’impresa costruttrice soggetta a IVA, IVA al 4% invece che al 10;
  • Imposte di registro, catastale e ipotecaria fisse e pari a 200 euro l’una.

Affitto della prima casa: è possibile per la legge?

Mettere la prima casa in affitto è possibile per la legge? Assolutamente sì. Al giorno d’oggi, in un periodo in cui l’inflazione e la crisi economica colpiscono duro, affittare la propria casa può rivelarsi un’ottima idea per incrementare le entrate mensili e per averne una seconda oltre al proprio reddito da lavoro.

La buona notizia è che, nella maggior parte delle situazioni, è possibile affittare la prima casa prima dei 5 anni dall’acquisto. Come ben si sa, l’intervallo di tempo appena citato è quello messo in primo piano dal legislatore per quanto riguarda l’impossibilità di vendere l’immobile, pena la perdita delle agevolazioni sopra menzionate.

Non solo si può mettere la prima casa in affitto prima della scadenza del suddetto termine, ma si può finalizzare la locazione subito, anche, se ci fosse la possibilità, a un mese dal rogito. Per non perdere le agevolazioni previste dalla normativa italiana, però, bisogna soddisfare alcuni requisiti. Scopriamo quali nei prossimi paragrafi.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Frame-897-1200x264.png

Prima casa affittata: come non perdere le agevolazioni

Come poco fa accennato, per evitare di perdere le agevolazioni dopo aver messo la prima casa in affitto, è fondamentale la presenza di alcuni requisiti. Ecco quali sono:

  • Non avere altre proprietà immobiliare acquistate usufruendo delle agevolazioni previste dalla legge per la prima casa;
  • Prima casa che non rientra nelle categorie A8 e A9. In poche parole, per mettere la prima casa in affitto e non perdere le agevolazioni previste dal legislatore, l’immobile non deve fare parte delle categorie catastali di lusso;
  • Necessità di attendere cinque anni per vendere la prima casa d’abitazione acquistata usufruendo dei benefici fiscali previsti dalla legge. Tutto questo è valido a meno che non si proceda alla sostituzione del suddetto immobile attraverso un altro acquistato entro un anno dall’operazione di vendita sopra menzionata.

Da quanto appena specificato è chiaro che, se si ha la necessità di arrotondare le entrate mensili e si decide di affittare la prima casa prima che siano trascorsi i 5 anni dall’acquisto, è possibile farlo senza andare incontro alla perdita delle detrazioni d’imposta.

Affitto della prima casa e detrazione degli interessi passivi del mutuo: ecco cosa sapere

Se si ha una prima casa per la quale si sta pagando un mutuo, la si può mettere in affitto? La risposta, anche in questo caso, è affermativa. Bisogna però essere consapevoli del fatto che, con questa scelta, si perde la possibilità di portare in detrazione gli interessi passivi del mutuo. Questi ultimi possono essere scaricati in una percentuale pari al 19 e tenendo conto di una spesa massimo di 40.000 euro. Per amor di precisione, ricordiamo che l’agevolazione appena citata vale anche per gli oneri accessori.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Banner_blog03a-1200x264.png

Affittare la prima casa senza perdere le agevolazioni: ecco come fare

Mettere casa in affitto, la prima per la precisione, senza perdere le agevolazioni abbiamo visto che è possibile. Cosa bisogna fare di preciso? Tutto parte dalla stipula di un regolare contratto d’affitto tra conduttore e locatore (qui, se ti interessa, puoi scoprire come eliminare la burocrazia di questa fase e gestire comodamente tutto online).

Il proprietario dell’immobile, dal canto suo, deve, entro i 18 mesi dal contratto, trasferire la propria residenza in un altro immobile sito nel medesimo Comune di quello dato in affitto.

Inoltre, non deve procedere, prima che siano trascorsi cinque anni dall’acquisto, alla vendita dell’immobile in locazione, comprato, come già accennato, usufruendo di diverse agevolazioni.

Quando si perdono le agevolazioni

In quali frangenti mettere la prima casa in affitto comporta la perdita delle agevolazioni citate nelle righe precedenti? Ecco i casi in cui accade:

  • Proprietario che, entro 18 mesi dall’affitto, non trasferisce la propria residenza in un immobile diverso da quello locato ma situato nello stesso Comune;
  • Proprietario che risulta aver dichiarato delle falsità in merito ai benefici fiscali. Questo è il caso, per esempio, di omette il fatto di aver usufruito più volte, nel corso della sua esistenza, dei vantaggi riservati a chi acquista la prima casa d’abitazione.

Un ulteriore aspetto sul quale soffermarsi quando si apre il capitolo della prima casa in affitto e della perdita/mantenimento delle agevolazioni è quello che riguarda l‘IMU. La normativa attualmente vigente prevede la possibilità di usufruire dell’esenzione dal pagamento dell’imposta sull’abitazione principale.

Nel momento in cui si decide di affittare la prima casa, quest’ultima non può essere più considerata abitazione principale in quanto viene a mancare il requisito della residenza presso il suddetto immobile. Ciò implica, di riflesso, la perdita del diritto all’esenzione dall’IMU.