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Contratti di affitto in Italia: quali sono le tipologie più diffuse?

Last Updated on Maggio 29, 2024

Di contratti di affitto in Italia si discute molto in questo periodo. Il momento, infatti, vede un notevole incremento dei canoni dei contratti a lungo termine in contesti come quello romano, che si sta preparando all’appuntamento con il Giubileo del 2025. Essenziale è ricordare anche le politiche restrittive legate agli affitti a breve termine, così come le nuove regole finalizzate a prevenire l’evasione.

Davanti a questa globalità di situazioni, come si orientano gli italiani? Quali sono i contratti di affitto più diffusi? Scopriamolo nelle prossime righe dell’articolo!

Contratto di affitto: le finalità più diffuse

A fornire un quadro sulle tipologie più diffuse di contratti di affitto in Italia ci ha recentemente pensato l’Ufficio Studi di Tecnocasa. Analizzando i dati del 2023, è possibile notare quanto segue:

  • Il 65,6% dei contratti è stato stipulato per esigenze abitative;
  • il 25,5% ha visto, in veste di locatario, un lavoratore trasfertista;
  • l’8,9%, invece, è stato firmato per immobili occupati da studenti universitari.

In merito a quest’ultima tipologia di utenza, è essenziale notare, dal 2022 al 2023, un incremento dei numeri, con un passaggio dal 7,6 all’8,9% del totale. I numeri dei contratti di immobili in affitto occupati da lavoratori trasfertisti sono rimasti, nei 12 mesi compresi tra il 2022 e il 2023, sostanzialmente stabili.

Dove si affittano più case in Italia?

L’indagine ha preso in considerazione anche il confronto tra le varie città per quanto riguarda i numeri dei contratti di affitto stipulati da lavoratori. Al primo posto troviamo Bologna, con il 52,8% del totale, al secondo Bari, con il 42,9%, al terzo e al quarto Milano e Firenze, con percentuali pari rispettivamente al 40,8 e al 36,2.

In testa alla classifica delle città dove si affitta di più agli studenti universitari troviamo Verona, seguita da Milano, Torino e Firenze. All’ombra della Madonnina, dal 2022 al 2023 ha perso quota, seppur non di tanto, il numero di affitti a studenti universitari. Lo stesso si può dire per Roma dove, invece, sono rimasti uguali i numeri degli affitti a lavoratori trasfertisti.

Contratti di affitto: le tipologie preferite

I numeri, relativi al 2023, dei contratti di affitto in Italia vedono una riduzione di quelli a canone libero. Negli ultimi cinque anni, è stato possibile apprezzare un passaggio dal 51,9% del 2019 al 42,3 dello scorso anno. Come abbiamo ricordato in questo articolo, forte è stata la crescita dei contratti di affitto transitori, soprattutto nei piccoli centri urbani. 

Questo aumento si può spiegare chiamando in causa la tendenza, sempre più diffusa, a cercare soluzioni abitative flessibili. Hanno contribuito anche i numeri in crescita degli affitti a studenti universitari.

Interessante è la contrazione dei contratti di affitto a canone concordato. Nel 2023, hanno rappresentato il 28,6% del totale. Nel 2020, la loro percentuale era compresa fra il 30 e il 31%.

Il contratto di affitto a canone libero è tra i più scelti in due città in particolare, ossia Bologna, dove rappresenta oltre il 77% delle opzioni sulla scena, e Milano. Sotto la Madonnina, nel 2023 i contratti a canone libero sono stati il 62,3% del totale.

Degno di nota è il caso di Roma. Sullo scenario capitolino, circa 6 contratti su 10 sono a canone concordato. Il motivo del loro successo è da ricondurre alla scelta, da parte dei proprietari, di usufruire dei benefici fiscali. Tra questi, è possibile citare la riduzione della base imponibile Irpef e di quella per il calcolo dell’imposta di registro.

Non solo contratti: le case preferite dagli italiani che scelgono l’affitto?

Abbiamo parlato, fino ad ora, dei contratti di affitto preferiti in Italia. A questo punto, non rasta che entrare nel vivo delle caratteristiche delle case preferite dagli italiani che vivono in affitto. In cima alla lista figurano i bilocali, scelti nel 37,8% dei contratti. Secondo posto per il trilocale, popolarissimo nell’immediato post pandemia, preferito da poco più del 31% dei locatari.

Anche il monolocale è molto richiesto. Dal 7,5% del 2019, i suoi numeri sono passati al 9,5 del totale. Per questa tipologia di appartamento, l’Italia ha raggiunto record di caro affitti a livello europeo (Bologna, per esempio, è al quinto posto).

Concludiamo ricordando che, in media, chi affitta casa in Italia ha un’età compresa tra i 18 e i 34 anni. Nel 2023, i locatari in questa fascia di età hanno rappresentato il 47,2% dei conduttori delle case prese in affitto.

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