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IMU e casa occupata abusivamente: le novità per il 2023

Last Updated on Dicembre 1, 2022

IMU e casa occupata abusivamente: queste tematiche, da diversi giorni a questa parte, sono al centro dell’attenzione dei proprietari immobiliari. Come mai? Perché nella Legge di Bilancio 2023 è prevista una novità importante da questo punto di vista. Si tratta dell’esenzione dal pagamento dell’imposta municipale unica per gli immobili che risultano occupati da soggetti terzi senza alcuna autorizzazione da parte del proprietario.

Continua a leggere i prossimi paragrafi dell’articolo per scoprire qualcosa di più su quello che si prospetta come un cambiamento di grande rilevanza.

Legge di Bilancio 2023: cosa dice la bozza?

La bozza della Legge di Bilancio – qui il testo completo – mette in primo piano diverse possibili novità. Tra queste, come già accennato, rientra l’esenzione dal pagamento dell’IMU nei casi in cui l’immobile risulta occupato abusivamente. Necessario, però, è che il proprietario abbia presentato regolare denuncia. Entrando nel vivo del tema, facciamo presente che, come si legge nel testo della bozza della Legge di Bilancio, l’esenzione dal pagamento dell’IMU è prevista “gli immobili non utilizzabili né disponibili, per i quali sia stata presentata denuncia all’autorità giudiziaria o per la cui occupazione abusiva sia stata presentata denuncia o iniziata azione giudiziaria penale“.

In quali casi si parla di occupazione abusiva dell’immobile?

A questo punto, è naturale chiedersi in quali frangenti si possa parlare di casa occupata abusivamente. L’evenienza in questione si concretizza nei frangenti in cui un soggetto diverso dal proprietario, senza l’autorizzazione di quest’ultimo, si stabilisce presso un determinato immobile.

Si parla di occupazione quando si verifica il quadro sopra descritto a fronte dell’assenza di un contratto di locazione oppure nei casi in cui, risolto il contratto, gli inquilini non provvedono all’abbandono dell’immobile.

Come si può muovere il proprietario in questi frangenti? Ecco due fra le strade che può seguire:

  • rivendicazione avente il fine di dimostrare l’effettiva proprietà dell’immobile occupato;
  • richiesta al giudice di emissione di un provvedimento avente lo scopo di liberare il prima possibile l’unità immobiliare occupata.

Il precedente

La novità relativa al pagamento dell’IMU per una casa occupata abusivamente ha un precedente nella giurisprudenza italiana. Per trovarla, dobbiamo fare un salto indietro nel tempo di qualche mese, per la precisione al 19 gennaio 2022 quando, a seguito di una sentenza della Commissione Tributaria Regionale della Toscana, è stato sancito che, nelle situazioni in cui lo Stato non è in grado di tutelare il diritto di proprietà del privato cittadino, non è possibile pretendere il pagamento dell’imposta municipale unica da parte del proprietario dell’immobile.

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I commenti alla bozza della Legge di Bilancio

Come era prevedibile, alla bozza della Legge di Bilancio legata all’esenzione dell’IMU per gli immobili occupati abusivamente è stata commentata da più parti. Tra i punti di vista più rilevanti rientra senza dubbio quello di Confedilizia che, per voce del presidente dell’associazione dei proprietari, ha espresso un parere favorevole al cambiamento sopra citato.

L’esenzione dal pagamento dell’IMU per una casa occupata abusivamente è stata descritta come un “principio di civiltà” da valorizzare per legge, senza rimettere alle singole situazioni in cui il proprietario può scegliere o meno se procedere per via giudiziaria.

L’auspicio di molti è che si arrivi, in sede di discussione parlamentare, a una rimodulazione ulteriore del punto espresso nella bozza. Il desiderio di molti proprietari che si fanno rappresentare dalle associazioni è infatti quello di includere nell’esenzione tutti i casi in cui la casa risulta occupata senza titolo e non solamente le circostanze in cui è presente un reato.

In poche parole, l’obiettivo è quello di assolvere il proprietario dal pagamento dell’imposta tutte le volte in cui risulta privato del proprio bene immobile.

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Come denunciare l’occupazione abusiva di una casa

Nel caso in cui la Legge di Bilancio dovesse rimanere come nella bozza, è necessario, per richiedere l’esenzione dall’IMU, procedere alla denuncia dell’occupazione abusiva alle autorità competenti. Attenzione: i passi da seguire per non doversi trovare a pagare l’imposta sono diversi da quelli che permettono di tornare in possesso dell’unità immobiliare.

Nel primo caso, il proprietario deve limitarsi a sporgere querela all’autorità giudiziaria, recandosi, per esempio, presso il più vicino ufficio di polizia. Fondamentale è essere consapevoli del fatto che, nel momento in cui si chiama in causa questa procedura, si inquadra una situazione in cui il giudice non ha la possibilità di intimare all’occupante abusivo la liberazione dell’unità immobiliare.

Nelle situazioni in cui, comprensibilmente, l’obiettivo è quello di riottenere la casa occupata abusivamente, la strada giusta da seguire è quella dell’azione di reintegrazione, da avviare entro un anno dalla data di occupazione abusiva dell’unità immobiliare.

Nei casi in cui si ha a che fare con un’azione di spoglio, non è possibile parlare di una decorrenza corrispondente con il giorno dell’occupazione, ma con il momento in cui il proprietario è venuto a conoscenza di essere stato privato del bene immobile.

Il soggetto in questione, dal canto suo, ha l’onere di dimostrare di essere il possessore del bene immobile oggetto di occupazione. Qualora, una volta formalizzata la sentenza di reintegra, gli occupanti dovessero rifiutarsi di abbandonare l’immobile, si potrebbe procedere con l’esecuzione forzata.

Entra in questo caso in gioco l’ufficiale giudiziario che, a sua volta, può richiedere l’intervento della forza pubblica.

Concludiamo ricordando la differenza tra l’azione di reintegrazione e quella di rivendicazione. In quest’ultimo frangente, a differenza di quanto accade con il primo, non esiste prescrizione. Inoltre, il proprietario può agire anche nei casi in cui viene liberata l’unità immobiliare, rivalendosi sull’occupante per eventuali danni all’immobile e per aspetti come la perdita del profitto.