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Fimaa-Confcommercio: in Italia si torna a comprare casa

Last Updated on Febbraio 25, 2024

Si torna a comprare casa in Italia nel comparto residenziale: a dirlo è una recente indagine condotta da Fimaa-Confcommercio. Secondo questo sondaggio, il numero di persone interessate a comperare casa è cresciuto del 13,8% nel corso dell’ultimo anno.

A spingere i numeri ci hanno pensato due fattori: il primo è l’andamento del mercato delle locazioni, mentre il secondo, invece, il previsto calo dei tassi d’interesse dei mutui.

Come confermato anche dall’ISTAT nel report, relativo al mese di gennaio, sulla fiducia di consumatori e imprese, la flessione negativa dei tassi di interesse ha rappresentato un fattore in grado di aumentare la tranquillità degli utenti interessati ad acquistare immobili a scopo residenziale.

Acquisto della casa: il punto di vista di Fimaa sui dati del 2023

In merito agli acquisti immobiliari nel 2023, gli esperti di Fimaa (acronimo per Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari) hanno descritto i dati dell’anno parlando di una fase di transizione.

Hanno altresì sottolineato la netta ripresa dell’ultimo quadrimestre dello scorso anno.

Grazie ai dati dell’Agenzia delle Entrate, è infatti possibile accorgersi che, nel corso dei primi nove mesi dello scorso anno, le vendite di immobili nel comparto residenziale sono calate dell’11,8%. Sulla base dei dati degli associati Fimaa si può, però, parlare di una riduzione del divario, nell’arco dell’intero anno, fino al 10,6%.

Prezzi delle case: i commenti del Presidente di Fimaa

Fimaa, oltre a mettere in primo piano, insieme con Confcommercio, i dati relativi al sopra citato aumento di persone che scelgono di comprare casa, ha dedicato attenzione pure alle quotazioni immobiliari.

Santino Taverna, Presidente della Federazione, commentando, dalle pagine del sito di Confcommercio, ha commentato l’aumento dell’1,8% dei prezzi delle case, avvenuto sulla spinta della flessione verso l’alto delle quotazioni delle abitazioni di nuova costruzione (aumentate dell’8% su scala annua lo scorso ottobre).

A detta di Taverna, questi numeri sarebbero un riflesso del maggior interesse, da parte dell’utente medio, verso immobili con un alto livello di efficienza energetica. Queste case vengono ricercate anche con lo scopo di apprezzare, nel corso del tempo, una riduzione dei costi di gestione.

Per amor di precisione, è importante ricordare che l’aumento dei prezzi delle case di nuova costruzione in Italia è realtà da tempo. Dal 2010, infatti, al lordo dell’inflazione il loro valore è aumentato di oltre il 22%.

Se, da un lato, si ha a che fare con una domanda alta, dall’altro, invece, si può notare una riduzione, nel tempo, della percentuale di immobili venduti. Dal 34,8% del 2010 si è passati, soprattutto a causa dello stock immobiliare carente, al 17,% del 2023.

Il momento di comprare casa: in che modo sta influendo il mercato degli affitti?

Come accennato nelle righe precedenti, tantissime persone stanno decidendo di comprare casa anche sulla scia dei cambiamenti riguardanti il mercato degli affitti.

In particolare, sempre sulla base del sopra citato sondaggio curato da Fimaa e Confcommercio, a influire sarebbe stato soprattutto l’aumento dei canoni di locazione.

Questo fattore, assieme all’aumento della richiesta di abitazioni in affitto, starebbe impattando sulla scelta, da parte di un numero sempre più alto di piccoli investitori, di comprare casa con lo scopo di mettere poi l’immobile a reddito. L’interesse dei grandi investitori, invece, si focalizza su location di prestigio sia urbane, sia turistiche.

Quali sono i fattori che frenano il mercato?

Accanto alla crescita dei numeri di chi torna a comprare casa in Italia, è necessario soffermarsi anche sui fattori che frenano il mercato. In primo piano, sempre secondo il sondaggio, figura l’importante impegno economico della ristrutturazione, un ostacolo per il 44,7% del campione coinvolto.

Seconda posizione per la paura di un peggioramento della situazione economica e terza, invece, per la preoccupazione sull’aumento dei tassi dei mutui. Influiscono pure i dubbi relativi al futuro occupazionale.

Cosa aspettarsi per il 2024?

Cosa bisogna aspettarsi per il 2024 relativamente agli acquisti immobiliari? Più o meno la metà degli agenti Fimaa prospetta un calo delle transazioni immobiliari (nel 2023, aveva risposto così circa il 61,5% del campione interpellato).

In aumento, invece, è la percentuale di chi si aspetta, per l’anno in corso, una stabilità dei numeri delle compravendite (il 38,7% degli agenti) e un aumento (in questo caso, invece, si parla del 16%).

Un’ampia percentuale di associati Fimaa – attorno al 65,1 – ritiene che, nei prossimi mesi, non ci si dovrà attendere grandi scossoni per eccesso per quanto riguarda i prezzi delle case.

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I dati e le previsioni sul mercato delle locazioni

I dati sul mercato delle locazioni hanno rappresentato, come precedentemente accennato, un fattore che ha avuto impatto sull’incremento dei numeri di chi decide di comprare casa in Italia.

Nel corso dell’ultimo anno, come rilevato dai dati dell’Agenzia delle Entrate elaborati da Fimaa, i canoni sono cresciuti del 5%. Nel nostro Paese, quello medio è pari a 532 euro mensili.

La preferenza dei proprietari degli immobili cade soprattutto sui contratti a medio e lungo termine – tra i timori che possono spingere a non sceglierli c’è la morosità, problema al quale puoi dire addio grazie alla nostra formula Protezione Zappyrent – e su quelli convenzionati.

Calano, invece, i proprietari di case che scelgono di destinare il proprio immobile agli affitti a breve termine – fanno pensare al proposito i recenti dati, che abbiamo approfondito qui, relativi alle locazioni brevi a Milano – o alle locazioni agli studenti universitari.

Per il 2024, gli agenti Fimaa si aspettano un incremento della domanda di immobili in affitto, soprattutto a causa delle difficoltà, ancora esistenti, nell’access ai mutui.

Lato consistenza numerica dello stock immobiliare, circa la metà degli associati parla di una possibile riduzione nel corso dei prossimi mesi dell’anno. Il 58%, invece, prospetta un aumento dei canoni.