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Mutui in Italia, le rate si stanno abbassando: previsioni positive per il 2024

Last Updated on Gennaio 7, 2024

Mutui in Italia: la situazione sta tornando a essere sostenibile per chi ha acceso un finanziamento per acquistare casa. Il 2024, infatti, è iniziato con uno scenario all’insegna del ribasso per quanto riguarda i tassi di interesse. Ciò potrebbe tradursi in un risparmio di circa 24 mila euro su un finanziamento a 30 anni di 200 mila euro.

Le rate dei mutui si stanno abbassando, raggiungendo una sostenibilità che, in molti casi, lo scorso anno ha portato sia a rinunciare all’acquisto della casa, sia a trovarsi in difficoltà nel pagamento delle rate del piano di ammortamento (un’indagine condotta da Facile.it ha parlato di circa 200 mila famiglie italiane che, a causa del caro tassi, non sono riuscite a onorare le rate del piano di ammortamento).

Le prospettive degli analisti

Per quanto riguarda la situazione dei mutui in Italia, gli analisti guardano con ottimismo al prossimo mese di marzo. In quel mese potrebbe arrivare, da parte della BCE, un intervento ribassista di 2,5 punti base sui tassi. 

Tra i fattori che stanno causando questo ottimismo è possibile citare il raggiungimento, ricordato anche in questa intervista rilasciata dall’economista Osama Rizvi a Euronews Business, di un’inflazione pari al 2,4% a novembre 2023 nell’Eurozona.

Se si considera il fatto che l’obiettivo della BCE è il 2%, è facile capire come mai gli analisti stiano osservando prossimo futuro con uno sguardo all’insegna del sentiment positivo. 

Dopo il taglio dei punti base di marzo, potrebbe arrivarne, sempre secondo le previsioni degli analisti, un altro per il mese di giugno. Un’ulteriore buona notizia relativa ai mutui in Italia nei prossimi mesi riguarda la possibilità, nella seconda metà dell’anno, di apprezzare un taglio fino a 50 punti base. Con quest’ultima operazione, il livello dei tassi di interesse in Europa tornerebbe al 3,50%.

Lo scenario appena descritto, che come già accennato si contraddistingue per prospettive ribassiste, ha comportato una discesa del tasso Irs, che si sta rivelando vantaggiosa soprattutto per chi ha sottoscritto un contratto di mutuo a tasso fisso.

Mutuo a tasso fisso vs piano a tasso variabile: cosa è meglio scegliere?

Parlare di mutui in Italia vuol dire, in questo momento in particolare, riflettere a fondo sulla scelta fra tasso fisso e tasso variabile. Nel momento che stiamo attraversando, accanto alla discesa dell’Irs è possibile notare un’assenza di variazioni significative sul breve termine per quanto riguarda il livello delll’Euribor, ossia l’indice al quale sono legati i piani di ammortamento a tasso variabile.

Le cose, seppur non a brevissimo termine, potrebbero cambiare. Vediamo come, e l’impatto che il mutamento avrà sulle rate dei mutui in Italia, nel prossimo paragrafo dell’articolo.

Come potrebbero cambiare le rate nel 2024

Un ulteriore aspetto da considerare in merito ai mutui in Italia riguarda i cambiamenti concreti relativi alle rate mensili. Per capire meglio la situazione, è utile fare una piccola simulazione.

Se a brevissimo termine non sono previste, come già accennato, variazioni dell’Euribor, il discorso cambia nel momento in cui si guarda alla fine del 2024 e all’inizio del 2025. Questi due traguardi temporali dovrebbero corrispondere, a detta degli analisti, a un quadro caratterizzato dall’Euribor rispettivamente al 2,3 e al 2%.

Si tratta, di fatto, di una previsione che vede in primo piano la decisione di dimezzare il costo del denaro da parte della BCE. Qualora queste previsioni dovessero tradursi in realtà, ci sarebbero diversi vantaggi per chi ha acceso mutui in Italia a tasso variabile.

Entrando nel vivo della simulazione, immaginiamo un piano di ammortamento della durata di 30 anni e un mutuo di 200.000 euro. In caso di decisione, da parte della BCE, di tagliare i tassi di 50 punti base, si potrebbe apprezzare una riduzione della rata di 59 euro.

Immaginando, invece, un quadro caratterizzato da una riduzione dei tassi di 100 punti base, la perdita di quota della rata media dei mutui in Italia a tasso variabile potrebbe arrivare a 117 euro mensili.

Si parla addirittura di una perdita di quota di 173 euro in caso di decisione, entro il dicembre di quest’anno, di ridurre i tassi di interesse di 150 punti base. Nel caso appena descritto, si potrebbe apprezzare un risparmio superiore ai 2000 euro annui.

Immaginando l’avverarsi delle sopra citate previsioni relative all’Euribor a inizio 2025, si avrebbe, per i mutui in Italia a tasso variabile a seguito di un taglio i 150 punti base dei tassi, un risparmio di 227 euro a rata, con una riduzione delle spese, su scala annuale, attorno ai 3000 euro. Se si pensa a lungo termine, si può arrivare addirittura a un risparmio di oltre 80000 euro a fine contratto.

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Le future decisioni della BCE

Queste previsioni sui mutui in Italia si concretizzeranno o meno sulla base delle decisioni che prenderà la BCE (Banca Centrale Europea). A proposito della sua posizione, è cruciale ricordare che, nel corso della riunione del 13 dicembre 2023, non si è parlato della riduzione dei tassi, rimandando il tutto all’inizio dell’anno in corso.

I dati macroeconomici sui quali verranno basate le decisioni dei tecnici BCE riguardano l’inflazione, i salari, il trend di crescita dell’economia. La già citata perdita di quota dell’inflazione fa ben sperare per l’entità dei mutui in Italia. Il discorso cambia un po’ quando si sposta lo sguardo verso i dati relativi alla crescita economica, percorso che sta affrontando non poche sfide.

Rilevante punto interrogativo sul nodo dei salari. Come mai? Perché, in caso di aumento oltre le previsioni, si aprirebbe il rischio di una nuova ondata inflattiva.

Le incognite non mancano, motivo per cui, ad oggi, i futures proiettanti previsioni relative al dimezzamento dei tassi potrebbero rivelarsi caratterizzati da un sentiment eccessivamente positivo.