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Legge di bilancio 2024: cedolare secca al 26% per gli affitti brevi sulle seconde case

Last Updated on Ottobre 31, 2023

Il percorso di messa a punto della legge di bilancio 2024 procede. Si è ormai arrivati alla quarta bozza, ufficializzata nella serata di ieri, 30 ottobre 2023.

Tra le novità più discusse rientra la cedolare secca sugli affitti brevi delle seconde case che, qualora la manovra dovesse venire approvata, sarà pari al 26%. Per amor di precisione, è il caso di rammentare che, fino ad ora, l’aliquota in questione è rimasta fissa al 21%. Si parla di un aumento di cinque punti percentuali in caso di contratto di durata inferiore ai 30 giorni.

Questo possibile cambiamento riporta gli affitti brevi al centro dell’attenzione mediatica dopo la decisione, presa a maggioranza dal Consiglio Comunale di Firenze, relativamente al blocco dell’utilizzo, nel centro storico della città, Patrimonio UNESCO, degli immobili residenziali per locazioni turistiche di breve durata. 

Come dichiarato a inizio ottobre dal sindaco del capoluogo toscano Dario Nardella a Il Sole 24 Ore, è previsto un incentivo per i proprietari delle seconde case che, nel centro storico della città, torneranno alle locazioni a lungo termine: l’azzeramento dell’IMU, attualmente pari a circa 2000 euro l’anno, per tre anni.

Di affitti brevi si parla molto in questo periodo anche oltreoceano. A inizio settembre, infatti, è entrata in vigore a New York la normativa che consente gli affitti brevi solo presso immobili dove i proprietari risiedono concretamente.

Tornando alla situazione italiana e al possibile aumento della cedolare secca per gli affitti brevi delle seconde case, ricordiamo che si parla, da parte del Ministero dell’Economia, della scelta di puntare su un compromesso in grado di soddisfare le istanze degli alleati, Forza Italia in primis.

Già dal focus sulle prime bozze, infatti, è arrivata, da parte del vicepremier Tajani, una contrarietà all’inasprimento delle imposte sulle locazioni brevi. Non è un caso: da sempre, infatti, la protezione della casa come forma di investimento fa parte dei cavalli di battaglia dei programmi e dell’impegno nei palazzi degli esponenti del partito fondato da Silvio Berlusconi.

Molto probabile è quindi l’introduzione di un aumento ma, come più volte specificato, a partire dalla seconda casa. L’incremento della cedolare secca rappresenta, come ricordato dal sottosegretario Fazzolari, una misura finalizzata alla tutela sia delle famiglie, sia degli studenti fuorisede, che fanno sempre più fatica a trovare alloggi per locazioni a lungo termine, soprattutto nelle zone centrali delle città attrattive per i turisti.

La risposta di Confedilizia

Sulla notizia del possibile aumento di cinque punti percentuali della cedolare secca per gli affitti brevi dalla seconda casa in poi, ha espresso la propria opinione, tramite una nota, il Presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa.

Ha ringraziato il capogruppo azzurro Barelli per essersi opposto all’aumento delle tasse sulla casa a carico dei proprietari che optano per le locazioni brevi. Alla sua risposta hanno fatto seguito le parole di Tajani, che ha definito “beffa” il possibile aumento, da parte del primo esecutivo di centrodestra dal 2011, della cedolare secca sugli affitti, introdotta nell’anno appena menzionato dal governo Berlusconi.

Affitto con cedolare secca: l’aumento colpirà anche le piattaforme intermediarie?

Da quando è stata resa nota la notizia di un probabile aumento al 26% della cedolare secca sugli affitti a breve termine dalla seconda casa in poi, in tanti si sono domandati se, in caso di approvazione, questa misura varrebbe pure per le piattaforme che si occupano di gestire l’intermediazione fra i proprietari e gli utenti alla ricerca di un alloggio.

A chiarire la situazione in merito ci ha pensato sempre Spaziani Testa, specificando che l’aliquota del 26% sarebbe a carico solo dei proprietari degli immobili. Il Presidente di Confedilizia ha fatto presente che la tassazione delle piattaforme non cambia. Ha altresì sottolineato che, relativamente a queste ultime, c’è una possibile novità nel Ddl Bilancio.

Di cosa si tratta di preciso? Di una norma che, facendo riferimento a un meccanismo di natura tecnica-tributaria, impedisce di eludere l’obbligo, concretamente in vigore ormai dal 2017, di riscuotere la cedolare secca dai proprietari degli immobili e di versarla nelle casse dello Stato, rendendo, di fatto, impossibile ai primi l’evasione fiscale.

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Il codice identificativo nazionale

Il probabile aumento di cinque punti percentuali della cedolare secca sugli affitti brevi delle seconde case non è l’unica possibile novità in arrivo, in caso di approvazione della manovra di bilancio con la bozza attuale, che riguarderebbe i contratti di locazione immobiliare di durata inferiore ai 30 giorni.

É stata infatti accolta la proposta, arrivata dai banchi dell’esecutivo occupati dai rappresentanti di Forza Italia, dell’introduzione di un codice identificativo nazionale da assegnare a chi affitta la propria casa a breve termine. 

Quest’ultimo, arriverebbe con un emendamento al decreto anticipi, a sua volta collegato alla manovra di bilancio. A elencarne le peculiarità è stato il vicepremier Antonio Tajani, che ha sottolineato che il codice identificativo nazionale verrebbe impiegato per “far emergere il sommerso” e per portare più soli nelle casse dello Stato.

Le somme in questione, sempre a detta dell’esponente di Forza Italia e vice di Giorgia Meloni, andrebbero a finire in un fondo avente lo scopo di ridurre la pressione fiscale.

Secondo le ipotesi fino ad ora circolate, si parlerebbe di un gettito pari a circa un miliardo di euro.

Soddisfazione sulla possibile introduzione del codice identificativo nazionale è stata espressa pure dalla Ministra del Turismo Daniela Santanchè, che si era occupata di inserire il riferimento al suddetto codice nella bozza del Ddl sugli affitti brevi, che non è poi arrivata a concreta finalizzazione.

Commentando, invece, l’aumento della cedolare secca, la Ministra Daniela Santanchè ha parlato di “scelta di buonsenso che rispetta la proprietà privata”.