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Manutenzione del cappotto termico: come effettuarla, tempi, pulizia

Last Updated on Novembre 4, 2023

La manutenzione del cappotto termico è una tematica che interessa tantissime persone – qui puoi trovare delle stime relative al numero di abitazioni sulle quali sono stati effettuati interventi che rientrano nel Superbonus, come il cappotto termico – motivo per cui abbiamo scelto di creare la guida di questa pagina.

Seguici nei prossimi paragrafi per scoprire qualcosa di più sul tema.

Pulizia del cappotto termico: ecco cosa sapere

La manutenzione del cappotto termico prevede l’attenzione, nel corso del tempo, a diversi step. Uno di questi è la pulizia periodica.

Come è possibile capire quando è arrivato il momento di effettuarla? Nel momento in cui ci si rende conto che, sulla facciata della casa, hanno iniziato a comparire macchie dovute alla proliferazione di condensa, muffe e alghe.

La loro presenza può essere il risultato di diversi fattori. Contribuiscono indubbiamente le forti piogge – e le cronache italiane degli ultimi mesi lo hanno purtroppo confermato – ma anche i ristagni d’acqua o gli alti livelli di umidità. Questo fattore in particolare può rendere necessario un focus sulla manutenzione del cappotto termico e sulla pulizia nello specifico per via della formazione di un leggero strato di condensa sulla superficie.

In questi casi, è ovviamente opportuno ricorrere ai servizi di un’impresa specializzata. Chi, per lavoro, si occupa della manutenzione del cappotto termico e della pulizia, parte applicando una soluzione sbiancante. Si tratta di uno step imprescindibile, che permette di preparare al meglio le superfici ai trattamenti anti muffa successivi.

Una volta completato questo passaggio tecnico, arriva il momento di eseguire un risciacquo della superficie del cappotto termico con un’idropulitrice, meglio se a bassa pressione.

Può capitare che si formi della schiuma, ma è tutto normale. Qualora dovesse succedere, chi si occupa della manutenzione del cappotto termico deve continuare a sciacquare fino a quando la schiuma non scompare.

Si prosegue attendendo che la superficie si asciughi. A questo punto, è il momento di procedere all’applicazione di una soluzione con efficacia fungicida. Utilizzarla è necessario anche sulle superfici che appaiono indenni da processi di contaminazione.

Per applicare il prodotto in questione, che si contraddistingue anche per un’importante efficacia alghicida, bisogna ricorrere a un pennello.

Come ottimizzare la vita utile del cappotto termico

La manutenzione del cappotto termico ha come scopo principale l’ottimizzazione delle vita utile dello stesso. In alcuni casi, soprattutto se non si verificano problematiche nei primissimi tempi, quest’ultima può andare anche oltre i 25 anni.

Perché ciò accada è necessario, ribadiamo, prendersi cura del proprio investimento fin da subito e non pensare che, essendo il cappotto a norma di legge, non sia necessario controllare la sua integrità.

Per evitare problematiche che la riguardano, a monte di qualsiasi operazione di pulizia e di manutenzione del cappotto termico devono esserci i controlli. Ecco la loro cadenza ideale:

  • Dai 4 ai 6 mesi dopo la posa;
  • dopo un anno dalla posa.

Successivamente, si può richiedere un controllo dell’integrità del cappotto termico ogni 2 – 3 anni circa.

Quando si parla dei suddetti controlli, è bene essere consapevoli del fatto che ciascuno di essi ha uno scopo specifico. Nel caso dei primi due, per esempio, si parla di verifiche finalizzate ad accertare la tenuta ottimale del sistema dopo un intero ciclo stagionale.

Ovviamente, essendo ogni edificio diverso dall’altro, dopo i primi controlli la frequenza delle verifiche dovrà essere valutata caso per caso. Quando si chiamano in causa le ispezioni appena menzionate, è importante rammentare che, nel corso di esse, gli esperti incaricati si occupano di effettuare fotografie, in modo da avere una documentazione completa della situazione che si sono trovati davanti.

Con tutte le specifiche in mano, si decide se procedere o meno con interventi concreti di manutenzione del cappotto termico.

Quali problematiche possono riguardare il cappotto termico?

Parlando di manutenzione del cappotto termico, nelle righe precedenti abbiamo fatto cenno alla contaminazione da parte di alghe e funghi. Per amor di precisione, è il caso di ricordare l’esistenza di altre problematiche.

Tra queste è possibile includere, per esempio, la formazione di crepe. Queste ultime possono essere suddivise nelle seguenti categorie;

  • Microcavillature, ossia lesioni di dimensioni inferiori agli 0,2 mm;
  • cavillature e crepe: in questo caso, si parla di fessure superiori agli 0,2 mm;
  • fessure strutturali: in questo frangente, si parla di lesioni che riguardano in maniera specifica l’edificio e per cui l’installazione del cappotto termico non rappresenta un’opzione risolutiva.

La decisione sulla tipologia di intervento di manutenzione del cappotto termico viene presa sulla base dell’entità delle lesioni. Si possono chiamare in causa diverse alternative.

Si può procedere rifacendo un nuovo strato decorativo o, nei casi in cui lo si ritiene necessario, realizzando un nuovo strato di rasatura armata (sia parziale, sia totale).

Con l’espressione “rasatura armata”, si inquadra un sistema di rivestimento, avente finalità protettiva, che viene applicato all’esterno delle cosiddette pareti d’ambito di un edificio (l’applicazione può essere eseguita sia su quelle verticali, sia su quelle orizzontali.

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In alcuni frangenti, si può addirittura optare per la totale rimozione del cappotto termico e per la realizzazione di uno nuovo.

Tornando con il focus sulle problematiche che possono rendere necessaria la manutenzione del cappotto termico, citiamo evenienze come le rotture, i distacchi e i rigonfiamenti.

In questo caso, l’esecuzione di un buon lavoro di rasatura armata può rivelarsi decisivo dal punto di vista della prevenzione, in quanto garanzia di una resistenza meccanica ottimale alle sollecitazioni esterne.

Da ricordare è che, nell’eventualità di danni superficiali che non hanno causato compromissioni gravi, si può procedere con l’eliminazione della parte oggetto dell’ammaloramento, con successiva applicazione della rasatura armata e di una finitura colorata.