Bonus edilizi 2024: cambia l’aliquota della ritenuta d’acconto: da quando scatta l’aumento?
Last Updated on Luglio 16, 2024
A seguito dell’approvazione della Legge di Bilancio, è diventata realtà una novità relativa ai bonus edilizi per il 2024. Di cosa si tratta? Dell’aumento della ritenuta d’acconto dell’imposta sui redditi dei beneficiari che ricevono il pagamento.
L’entrata in vigore della misura è prevista per il 1° di marzo e riguarda i pagamenti tramite bonifico parlante bancario o postale. Quest’ultimo deve contenere dettagli come il codice fiscale e il numero di Partita IVA dell’impresa o del professionista, così come il codice fiscale del soggetto che beneficerà della detrazione.
Vediamo maggiori dettagli in merito nelle prossime righe dell’articolo.
Bonus edilizi e ritenuta d’acconto: cosa cambierà?
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del testo della Legge di Bilancio, è stata ufficializzata una novità relativa ai bonifici per i pagamenti dei lavori che rientrano nei bonus edilizi.
Il comma 88 dell’articolo 1 del testo normativo è il fulcro del cambiamento, che riguarda l’aumento dell’aliquota dell’imposta sui redditi dei beneficiari del pagamento, che passa dall’8 all’11%.
Dalle pagine della propria testata online Fisco Oggi, l’Agenzia delle Entrate ha fornito dettagli in merito, specificando, come accennato nelle righe precedenti, l’aumento dall’8 all’11% dell’aliquota della ritenuta d’acconto per l’imposta sui redditi di imprese e professionisti che si occupano dei lavori.
La misura in questione coinvolgerà i pagamenti per i lavori relativi al bonus casa, al Superbonus, al bonus per le barriere architettoniche, al Sismabonus e al bonus verde.
Come funziona il pagamento della ritenuta d’acconto
Questa novità legata ai pagamenti per i lavori e gli adeguamenti che rientrano nei bonus edilizi validi nel 2024 prevede che, da parte degli istituti di credito e di Poste Italiane, si concretizzi la trattenuta di una ritenuta d’acconto dell’11%. La somma in questione va considerata a titolo di acconto per l’imposta sul reddito dell’impresa o del singolo professionista (IRPEF).
Il pagamento deve essere effettuato, come ricordato nelle righe precedenti, tramite bonifico bancario o postale. Ecco cosa deve essere specificato:
- Causale del pagamento;
- codice fiscale e/o numero di Partita IVA del beneficiario del pagamento;
- codice fiscale del contribuente che beneficerà della detrazione.
Qualora si dovesse avere a che fare con lavori che rientrano nei bonus edilizi e che sono stati effettuati in edifici condominiali, bisogna inserire il codice fiscale dello studio di amministrazione o del condomino che ha effettuato il bonifico parlante.
Chi paga la ritenuta d’acconto?
Parlare di questa novità relativa ai bonus edilizi è importante: la ritenuta d’acconto, infatti, è a carico del cliente che usufruisce degli sgravi fiscali, a prescindere dal bonus scelto. Sui bonifici effettuati fino al 29 febbraio 2024, viene applicata la ritenuta d’acconto dell’8%.
Come è cambiata l’aliquota nel corso degli anni?
L’aliquota della ritenuta d’acconto sui bonifici bancari destinati alle imprese e ai professionisti che si occupano dei lavori legati ai bonus edilizi non è la prima volta che cambia.
Con la Manovra estiva risalente al 2010, infatti, è stata introdotta una ritenuta del 10% sui bonifici destinati a chi si è occupato di lavori di ristrutturazione o di efficientamento energetico di un edificio. L’anno successivo, anche sulla scia di numerose pressioni arrivate dal mondo imprenditoriale, è stata abbassata al 4%. Con la Legge di Stabilità del 2015, è stata successivamente portata all’8%.
Come più volte rammentato, con la Legge di Bilancio del 2024 è aumentata di tre punti percentuali, arrivando all’11%.
Bonus edilizi disponibili quest’anno: quali sono?
Dopo aver citato più volte i bonus edilizi, facciamo un piccolo ripasso dei principali disponibili quest’anno.
Bonus ristrutturazioni
In questo caso, il contribuente ha la possibilità di richiedere una detrazione dal reddito imponibile Irpef pari al 50% di quanto speso per interventi di manutenzione, sia ordinaria, sia straordinaria, di un immobile. Si può richiedere il bonus anche per lavori di demolizione o di ricostruzione. Il tetto massimo di spesa per singola unità è pari a 96000 euro e la detrazione complessiva può essere dilazionata in dieci quote annuali uguali.
Bonus barriere architettoniche
Prorogato fino al 2025, il bonus barriere architettoniche riguarda gli interventi che ottimizzano l’accessibilità degli edifici e consente la richiesta di sconto in fattura e cessione del credito. I limiti di spesa sono i seguenti:
- 50000 in caso di edifici unifamiliari e unità plurifamiliari inserite in edifici plurifamiliari, che devono essere però indipendenti;
- in caso di edificio composto da 2 a 8 unità, 40000 euro moltiplicati per il numero di unità immobiliari;
- in caso di edificio composto da più di 8 unità immobiliari, 30000 euro moltiplicato per il numero di queste ultime.
Superbonus
Bonus di cui abbiamo ampiamente parlato su queste pagine, prevede, per il 2025, la riduzione della detrazione al 65%.
Ecobonus
Dedicato all’efficientamento energetico di ambienti interni, attraverso lavori come la sostituzione di infissi, e all’acquisto di sistemi di riscaldamento e raffrescamento efficienti, prevede una detrazione del 60% su una spesa massima di 50000 euro.
Sismabonus
Con percentuali di detrazioni legate alla zona e al tipo di edificio, il Sismabonus ha visto la conferma, per tutto l’anno in corso, delle detrazioni comprese tra il 75 e l’85% per i lavori in condominio.
Bonus verde
In questo caso, la detrazione prevista è del 36% su una spesa massima di 5000 euro.