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Mercato immobiliare, i dati dell’Agenzia delle Entrate: nel 2023 calo del 10% delle compravendite

Last Updated on Marzo 9, 2024

Grazie all’Osservatorio del Mercato Immobiliare curato dall’Agenzia delle Entrate, i cui dati sono stati recentemente resi pubblici, è possibile avere un quadro definitivo sui numeri del mercato immobiliare in Italia nel 2023. Lato compravendite residenziali, lo scorso anno è stato possibile apprezzare un calo del 10% rispetto al volume complessivo del 2022. Lo scorso anno si è chiuso con un numero di compravendite attorno alle 710mila.

Mercato immobili nel 2023: tassi negativi in tutti i trimestri dell’anno

Il mercato immobiliare in Italia è stato caratterizzato, nel corso del 2023, da tassi negativi in tutti i trimestri. Per trovare un accenno di inversione di tendenza, è necessario guardare in maniera specifica ai dati del quarto trimestre, quando il calo si è fermato al 3,3%, un numero basso se si considera il fatto che, nel corso del terzo trimestre, il calo era stato pari al 10%.

Andamento del mercato immobiliare: grande frenata per i mutui

I dati dell’Agenzia delle Entrate hanno mostrato, nel 2023, una perdita di quota decisa e più che prevista dei mutui. La ragione principale? Innanzitutto l’aumento dei tassi dei mutui.

Questo fattore ha impattato così tanto sul mercato immobiliare lo scorso anno da portare, nel corso del quarto trimestre, la percentuale delle abitazioni acquistate con il mutuo a scendere sotto il 40, arrivando per la precisione al 37 (non succedeva dal 2021).

A confermare il calo generale ci pensano anche i numeri relativi al capitale di debito, pari, fra ottobre e dicembre, a 9,3 miliardi di euro, circa 2,3 in meno rispetto al medesimo trimestre del 2022.

Mercato immobiliare in Italia: le tipologie di case scelte e i dati delle grandi città

Dati dell’Osservatorio alla mano, nel 2023 gli acquisti di nuove costruzioni hanno rappresentato più o meno il 9% del totale a livello nazionale, con numeri in crescita in occasione del quarto trimestre dell’anno.

In merito agli acquisti di case di nuova costruzione, importanti da tenere d’occhio in quanto termometro di salute delle imprese edili e punto di riferimento per quanto riguarda il rapporto tra sostenibilità e abitare, è bene ricordare che, in generale, da diversi anni si può apprezzare un calo.

Dalle 26000 transazioni finalizzate all’inizio del 2011, è avvenuto il passaggio alle 19000 circa dell’ultimo trimestre. Fino al 2015 è stato possibile notare un calo particolarmente accentuato. Successivamente, invece, si è palesata una stabilizzazione, fino ad arrivare a una crescita, seppur lieve, nel 2021 e a un trend rialzista che continua ancora oggi.

Per quanto riguarda, invece, i dati sull’andamento del mercato immobiliare residenziale nelle grandi città, i cali più consistenti degli acquisti si sono visti a Roma e a Firenze, con perdite di quota pari rispettivamente all’11 e all’8%.

Non solo compravendite: i dati sulle locazioni

Parlare di mercato immobiliare vuol dire, per forza di cose, citare anche la situazione delle locazioni. Le case prese in affitto complessivamente lo scorso anno sono state 890mila, 240mila delle quali locate solamente nel corso del quarto trimestre del 2023. Rispetto al medesimo periodo del 2022, i dati del mercato immobiliare hanno restituito un calo, pari per la precisione al 4,6%. 
Anche se la perdita di quota coinvolge diversi segmenti di mercato, il calo più consistente, con un 7,6% in meno, riguarda gli affitti a lungo termine. Il settore sconta, più che la concorrenza degli affitti brevi, il timore di possibili morosità (per scongiurare questo rischio, abbiamo pensato per te alla formula Protezione Zappyrent, che garantisce il pagamento del canone tutti i mesi, anche nell’eventualità di un’insolvenza da parte dell’inquilino).

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La situazione attuale dei mutui

Come sopra accennato, la situazione dei mutui ha profondamente influenzato i numeri del mercato immobiliare. Alla luce di ciò, è naturale informarsi sull’evoluzione del quadro, così da capire come potrebbe andare il mercato immobiliare.

A seguito dell’ultima riunione della BCE, i tassi sono rimasti invariati. Come si può leggere nella nota ufficiale della Banca Centrale Europea, questa decisione è stata presa in quanto “le pressioni interne sui prezzi restano elevate”. Tra i fattori causali è possibile includere anche la crescita salariale.

Questa stasi mantiene pressoché invariata la situazione dei mutui a tasso variabile, che continuano a essere caratterizzati da un costo molto alto. In attesa di possibili tagli – le prossime due riunioni della BCE sono calendarizzate per l’11 aprile e il 6 giugno – è possibile valutare, per risparmiare, strade come la surroga.