riduzione affitto come e quando richiederla
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Come funziona la riduzione del canone affitto? E quando si può richiedere?

Last Updated on Aprile 23, 2021

Un immobile è sempre una risorsa di guadagno. Cosa succede, però, quando l’inquilino non può pagare il canone periodico concordato? Sicuramente prima dello sfratto ci sono diverse strade da percorrere. Scopriamo insieme come funziona la riduzione dell’affitto.

Riduzione canone affitto: un’alternativa allo sfratto

Quando si affitta un immobile sono tante le variabili di cui tenere conto. Prima di tutto bisogna sempre verificare che il futuro inquilino sia affidabile dal punto di vista personale ed economico, che sappia regolarizzare il canone periodico con puntualità, infine, mantenga l’immobile in buono stato. Può accadere, però, che il soggetto si trovi in un momento di difficoltà, quindi, tardi il pagamento della cifra concordata. Cosa succede?

Prima di procedere allo sfratto è importante sempre cercare un accordo tra le parti. Bisogna organizzare un incontro, verificare che la situazione sia realmente preoccupante e che sia impossibile procedere regolarmente al saldo delle mensilità in arretrato. In tal caso si può procedere con una rateizzazione delle mensilità arretrate, oppure, percorrere un’altra strada, ad esempio procedere alla riduzione del canone di affitto per crisi.

Si tratta di un’eventualità che nell’ultimo periodo si sta rivelando sempre più soddisfacente per entrambe le parti e, per certi versi, necessaria. Complice è anche l’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus che, come ben sappiamo, ha creato molti problemi agli italiani e non solo.

Procedere alla riduzione del canone di affitto, però, non è automatico e non si può decidere e applicarlo in autonomia. Infatti è necessario seguire dei tempi e delle regole prestabilite. In questo articolo andremo ad esaminare in ogni suo aspetto tale situazione e cercheremo di spiegare, nel migliore modo possibile, come avviare la procedura.

Quali sono i motivi per ridurre il canone d’affitto?

Avviare una procedura per la riduzione del canone d’affitto non è sempre semplice. Infatti bisogna tener conto di diverse variabili e sapere, con certezza, come agire. L’inquilino che si trova in una situazione di indigenza, quindi, può trovare delle scuse non veritiere, allora, tocca al proprietario controllare.

È possibile ottenere la riduzione stipulando un contratto di locazione concordato 3+2 che faccia risparmiare su IMU e IRPEF, il proprietario dell’immobile. Quindi provocando un abbattimento della tassazione è possibile rifarsi richiedendo uno sconto sul canone periodico.

Tra i motivi per riduzione canone d’affitto c’è anche la possibilità di evidenziare i difetti della casa. Qualora questi siano imputabili alla disattenzione del locatore e, di conseguenza, rendono difficile la vita tra le quattro mura, si può richiedere il pagamento di un canone ridotto. Un esempio? Muffa sulle pareti, impianti obsoleti e mal funzionanti, isolamento non eseguito a norma e molto altro.

L’inquilino può decidere di cambiare casa, facendo presente al proprietario che ad un prezzo minore si può ottenere un immobile con le stesse qualità di quello in oggetto. A questo punto il locatario può andare incontro alle esigenze del suo inquilino e concedere un canone agevolato con un 10% di sconto. Questo, ovviamente, serve ad evitare la perdita di denaro per i mesi successivi ma anche l’incombenza di gestire nuovi inquilini in casa.

In ultima istanza bisogna rendersi conto anche della situazione non proprio felice che tutti stiamo vivendo. L’emergenza Covid-19 ha creato diversi disguidi in materia di affitti. Molti dipendenti, infatti, hanno dovuto fare i conti con la cassa integrazione, oppure, con uno stipendio ridotto. Ecco perché lo Stato ha messo a disposizione degli incentivi, tra cui il Bonus affitti 2021, rivolti proprio a coloro che, al momento, sono senza lavoro, oppure, hanno subito uno stop temporaneo. In questo caso, però, è bene seguire un iter specifico che spiegheremo tra poco.

Riduzione dell’affitto per Coronavirus: come agire

Il Coronavirus ha messo in crisi anche il settore degli affitti e su questo non c’è alcun dubbio. Da una parte ci sono gli inquilini che non riescono a far fronte alle spese, mentre, dall’altra ci sono i proprietari che comunque pagano le stesse tasse sull’immobile e, molto spesso, queste vengono saldate con i canoni periodici. Cosa fare allora?

Grazie alla possibilità di rinegoziare il canone è possibile trovare una buona soluzione per entrambe le parti, però, è importante seguire passi ben precisi. Scopriamo quindi come cambia il contratto nel caso in cui si debba ricorrere alla riduzione affitto Coronavirus.

Prima di tutto è bene controllare se l’accordo è stato registrato nel modo corretto e che non ci siano questioni non regolate legalmente. Una volta ottenuto il riscontro positivo vi è la possibilità di ridurre le imposte nel caso di morosità del conduttore. Ovviamente non si devono sostenere spese relative ad un nuovo contratto, quindi anche di un canone diverso. Infatti l’accordo resta lo stesso, compresa la scadenza, non cambia alcun aspetto se non la cifra da ricevere in cambio.

L’unico passaggio che bisogna compiere con attenzione è la registrazione con il canone riformulato. Vi sono degli esempi di accordi specifici da adattare a seconda della necessità. Una volta sistemato ciò va registrata la nuova scrittura privata entro trenta giorni presso l’ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate.

Qualora non ci si voglia recare personalmente e fare una fila, a volte, interminabile, si può spedire una copia con una mail. Basterà allegare il modello 69 firmato e la scrittura privata. Infine a ciò vanno allegate anche le copie della carta d’identità delle due parti, infine, un’autocertificazione su cui si annota che le parti detengono i documenti identificativi originali.

Per recuperare l’indirizzo corretto a cui spedire il tutto basta consultare il sito dell’ente fiscale e verificare quello che è necessario al nostro scopo. Qualora si riscontrino difficoltà ci sono numeri verdi dedicati a risolvere il problema.

L’invio per mail, però, prevede un ulteriore passaggio che dovrà essere compiuto quando l’emergenza sanitaria sarà finalmente terminata. Infatti bisognerà consegnare le copie cartacee in ufficio ma non sarà necessario sostenere altre spese per bolli o altro.

Dal primo settembre 2020 tutte le registrazioni relative a tale situazione avvengono solo con la richiesta di registrazione e adempimenti successivi. Si tratta di un modello dedicato proprio all’affitto di immobili da consegnare all’Agenzia delle Entrate.

Riduzione del canone di affitto: la procedura ordinaria

La riduzione dell’affitto a canone concordato deve essere accettata da entrambe le parti, quindi, nessuno può agire in maniera autonoma e cambiare le carte in tavola improvvisamente. Qualora tale operazione non dipenda dall’emergenza sanitaria, il procedimento cambia poco. Va detto, però, che è possibile non registrare il nuovo contratto ma è bene che il tutto sia sempre in regola. Infatti è necessario sempre giustificare la riduzione dei redditi percepiti.

Nel caso in cui si voglia procedere secondo il medoto più corretto, allora, non va stilato un nuovo contratto ma una scrittura privata, quindi bisogna consegnare il famoso modello RLI all’ente fiscale territoriale. Ovviamente è essenziale ricordare di riportare tutte le informazioni in maniera corretta e di conservare sempre una copia del documento.

In sintesi i documenti per chiedere la riduzione dell’affitto sono:

  • I dati di entrambi i soggetti contraenti
  • I dati relativi all’immobile
  • L’importo del canone attuale preciso e come viene pagato
  • Il riepilogo delle spese sostenute per opere di manutenzione ordinarie e straordinarie
  • Modalità di disdetta
  • Durata del contratto di locazione

Tutte queste informazioni rientrano in un accordo scritto da consegnare all’Agenzia delle Entrate. Da questo momento in poi l’inquilino può iniziare a pagare meno l’affitto dell’immobile.

Ridurre l’affitto conviene al proprietario?

La riduzione dell’affitto è, sicuramente, un vantaggio per l’inquilino, in quanto l’esborso diminuisce in modo notevole, ma quali benefici porta al proprietario dell’immobile?

La diminuzione del canone, in questo caso, comporta un minore esborso di tasse periodiche applicate sull’immobile e sui canoni versati. Tale vantaggio è valido per la tassazione ordinaria ma anche per i contratti che si avvalgono della cedolare secca. Gli effetti, ovviamente, saranno visibili solo nella successiva dichiarazione dei redditi.

È importante, però, considerare un piccolo ostacolo. Se si è provveduto alla riduzione dell’affitto con cedolare secca è bene presentare il modello 730 sia per i redditi dell’anno precedente che di quello in corso. In questo caso si avvierà un processo volto all’ottenimento di un conguaglio, versando solo gli acconti per l’anno fiscale in corso.

Tutti gli acconti ancora da versare, invece, verranno calcolati solo su quanto è dichiarato previa registrazione. In questo modo non si dovrà mai versare più di quanto dovuto. Se ciò non viene disposto si va incontro alla perdita dei rimborsi.

Ridurre il canone d’affitto può quindi essere una risorsa per entrambe le parti: l’inquilino avrà minore difficoltà a pagare l’affitto e il proprietario non dovrà temere di non ricevere quanto pattuito o di rimanere con l’appartamento vuoto da un momento all’altro e rimettersi alla ricerca di un inquilino.

I momenti di difficoltà possono prenderci alla sprovvista, ma ci sono dei portali specializzati nel far incontrare domanda e offerta in ambito immobiliare che possono dare la migliore assistenza anche in circostanze difficili. Uno di questi è ZappyRent: portale di affitti presente sulle maggiori città italiane. ZappyRent mette in contatto il proprietario con potenziali inquilini affidabili e verificati, garantendo il pagamento del canone mensile per tutta la durata del contratto.

ZappyRent prevede anche che inquilino e proprietario possano trattare l’ammontare del canone in modo che ci sia fin da subito chiarezza sulle rispettive esigenze e che l’accordo tra le parti avvenga in maniera facile, veloce e soprattutto trasparente. Questa possibilità permette anche nei momenti di crisi un incontro proficuo e che possa soddisfare i bisogni sia del proprietario che dell’inquilino! Cosa aspetti allora? Pubblica il tuo annuncio, risparmia tempo e affitta la tua casa in tutta sicurezza!

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