Caro affitti in Italia: che impatto ha sul reddito mensile?
Last Updated on Maggio 29, 2024
Il caro affitti in Italia è una realtà che, da diverso tempo a questa parte, sta impattando su diverse categorie di utenti, dagli studenti fuori sede alle famiglie. Quando si parla di questo tema, è naturale farsi domande sulle conseguenze che il canone di locazione ha sul reddito. C’è chi ha provato a rispondere a questo interrogativo, tenendo presenti, oltre ai dati italiani, anche quelli degli altri Paesi europei.
Stiamo parlando dell’indice di vivibilità della banca online N26, che tiene conto dei dati di 12 Paesi UE attrattivi per quanto riguarda i possibili trasferimenti, la situazione sociale e politica, la consistenza numerica della popolazione.
Gli esperti di N26, per valutare il livello di vivibilità, hanno preso in considerazione, oltre alle spese per l’affitto, anche quelle per l’elettricità. Com’è la situazione dell’Italia? Ne parliamo meglio nei prossimi paragrafi.
Canone di affitto in Italia: come incide sul reddito dei locatari?
Il caro affitti in Italia, Paese dove gli stipendi medi sono sensibilmente più bassi rispetto a quelli degli altri contesti UE – parliamo di 29500 euro lordi annui – impatta in maniera decisiva sul reddito dei locatari.
Secondo il sopra citato indice di vivibilità di N26, in Italia si destina, in media, circa il 52% del proprio salario mensile al canone di locazione. Si tratta della percentuale più alta tra i Paesi europei presi in considerazione dall’indagine.
Numeri così alti possono essere spiegati chiaramente dalla media molto alta richiesta per gli affitti di un taglio molto popolare come il bilocale, pari a 1400 euro mensili circa.
Case in affitto in Italia: dove costano di più?
L’indice di vivibilità di N26 ha preso in considerazione, in merito al caro affitti in Italia, diverse città del Paese. Secondo gli esperti della banca tedesca, è Firenze, con una media di 1806 euro al mese dei costi sostenuti per l’affitto, la città meno economica per chi ha scelto la strada della locazione (nel capoluogo toscano, è possibile riscontrare anche medie mensili attorno ai 2200 euro per quanto riguarda gli immobili del centro storico).
Secondo posto per Milano, con un costo medio mensile sostenuto per l’affitto pari a 1674 euro. Il capoluogo lombardo toglie la vetta a quello toscano nel momento in cui si parla dei bilocali del centro storico. In questo caso, il caro affitti in Italia è più che palese, con richieste mensili attorno ai 2838 euro mensili.
Per quanto riguarda Roma, che ha conquistato la terza posizione nell’indice di N26, il costo medio a Roma per un bilocale è pari a 1200 euro mensili.
La situazione degli altri Paesi europei
Il caro affitti in Italia colloca, secondo l’indice di vivibilità di N26, il nostro Paese in fondo alla classifica europea per quanto riguarda l’impatto del canone di locazione sugli stipendi.
Com’è la situazione degli altri Paesi analizzati? Nel caso della Spagna, che nella classifica di N26 si trova subito sopra l’Italia, si parla di un costo medio mensile per l’affitto di casa pari a 1377 euro. Nei Paesi Bassi e nel Regno Unito, invece, si parla rispettivamente di 1620 e 1460 euro.
In merito all’impatto che i costi delle locazioni immobiliari hanno sul reddito del locatario, in Spagna, nei Paesi Bassi e nel Regno Unito l’impatto è, rispettivamente, del 45 e del 37%, numeri decisamente inferiori rispetto a quelli frutto del caro affitti in Italia.
Case in affitto: dove costano meno in Europa?
L’indice di vivibilità firmato N26 è un’interessante finestra sul peso che ha, in diversi Stati europei, la voce di spesa dell’affitto sul bilancio mensile dei single e delle famiglie.
L’opposto delle conseguenze del caro affitti in Italia e di un canone che erode oltre la metà dello stipendio è, invece, la convenienza del Belgio. Con un salario medio che supera i 3800 euro mensili e un canone d’affitto che si aggira attorno agli 800/mese per un bilocale, vede l’impatto della voce di spesa del canone sugli stipendi pari al 18%.
La seconda posizione, invece, è occupata da Svizzera e Danimarca. Qui, con i costi di un bilocale che si aggirano attorno ai 1733 e ai 1159 euro al mese, l’impatto sui salari è del 21% circa.