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Bonus mobili: le novità per il 2023

Last Updated on Luglio 17, 2024

Chi ha appena comprato casa e si sta impegnando per arredarla con l’intenzione di proporla sul mercato degli affitti, quasi sempre cerca informazioni in merito al bonus mobili, un incentivo fiscale da tempo messo a disposizione dallo Stato.

La possibilità di usufruirne è stata confermata con la Legge di Bilancio 2023. Rispetto agli anni scorsi, però, ci sono alcune novità. Quali di preciso? Scopriamo assieme qualche informazione in più sul tema nelle prossime righe di questo articolo.

Bonus arredamento: quanto si può scaricare?

Il bonus mobili, a cui l’Agenzia delle Entrate ha riservato un recente aggiornamento riguardante la guida verticale dedicata, permette di usufruire di una detrazione del 50% per le spese sostenute per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici a largo consumo. A differenza degli anni scorsi, però, si ha a che fare con un tetto massimo di spesa pari a 8.000 euro (per l’anno in corso).

Le detrazioni devono essere godute nell’arco di dieci anni. Ricordiamo altresì che il bonus mobili può essere chiesto e ottenuto solo se le spese sono collegate a interventi di manutenzione straordinaria ed efficientamento energetico.

appartamentoinaffittoBonus detrazione mobili: chi è escluso?

Quando si parla del bonus mobili 2023, è bene fare il punto della situazione in merito alle categorie di contribuenti escluse. Tra questi è possibile includere coloro i quali hanno richiesto l’ecobonus facendo la pratica tramite l’ENEA. Non potranno usufruire della detrazione per l’acquisto di mobili anche i contribuenti che hanno effettuato i lavori di ristrutturazione nel corso del 2021.

Doveroso è però soffermarsi su casi particolari, come per esempio le situazioni in cui l’acquisto di elementi ed elettrodomestici è avvenuto a cavallo tra due diversi anni. Come ci si regola in questi frangenti? Ricordando che il sopra citato tetto di spesa per il 2023, pari come già detto a 8.000 euro, va preso in considerazione al netto della cifra versata nel corso dell’anno precedente.

Facciamo un esempio concreto. Immaginiamo il caso di un contribuente che, nel 2022, ha acquistato mobili per la sua casa spendendo una cifra pari a 5.000 euro. Per gli elementi d’arredo e gli elettrodomestici che ha acquistato nelle prime settimane dell’anno e che comprerà fino al 31 dicembre 2023, potrà usufruire di una detrazione d’imposta calcolata su una cifra pari a 3.000 euro.

Nelle situazioni in cui, invece, si ha a che fare con contribuenti che hanno acquistato mobili ed elettrodomestici nel 2022 spendendo una cifra uguale o maggiore agli 8.000 euro, non si ha diritto ad alcuna detrazione Irpef.

Bonus arredi: a chi spetta la detrazione?

A questo punto, è naturale chiedersi a chi spetta la detrazione accessibile grazie al bonus mobili. L’incentivo fiscale può essere usufruito dal contribuente titolare della detrazione per i lavori di ristrutturazione. Ai fini del godimento del beneficio fiscale, è sufficiente aver proceduto al pagamento dei compensi dei professionisti che hanno gestito i lavori.

Per capire meglio la situazione, è il caso di fare un altro esempio concreto. Immaginiamo il caso di due coniugi che hanno scelto di migliorare l’efficienza energetica della propria casa e, nel contempo, di arredarla acquistando nuovi mobili.

Se le spese per la ristrutturazione vengono sostenute da un membro della coppia e quelle per l’acquisto di mobili e/o elettrodomestici a basso consumo dall’altro, nessuno dei due coniugi ha diritto a usufruire delle detrazioni fiscali per il bonus mobili.

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Bonus mobili 2023: come funziona?

Come funziona il bonus mobili? Per usufruire della sopra citata detrazione, è necessario indicare le spese sostenute per gli elementi d’arredo e gli elettrodomestici nel Modello 730. Fondamentale è avere a disposizione gli scontrini e le fatture di pagamento attestanti l’acquisto dei mobili e degli elettrodomestici a basso consumo.

Nei frangenti in cui si opta per il pagamento attraverso la carta di credito, è necessario procurarsi la ricevuta che la banca rilascia con i dettagli della spesa effettuata. Essenziale, inoltre, è che la suddetta spesa sia riconducibile al contribuente che chiede di accedere alla detrazione fiscale.

Quando ci si chiede come funziona il bonus mobili, è bene specificare che, in alternativa alle detrazioni, è possibile scegliere lo sconto in fattura.

Quali elettrodomestici si possono acquistare?

Nel momento in cui si chiama in causa il bonus mobili è necessario, come già detto, includere nella cifra detraibile anche quanto speso per l’acquisto di elettrodomestici a basso consumo. Quali possono essere detratti? Ecco l’elenco:

  • Frigoriferi e congelatori (fondamentale è che la classe energetica non sia inferiore alla F);
  • lavastoviglie e lavatrici (in questo frangente, la classe energetica minima per poter accedere alle detrazioni è la E);
  • lavasciuga (anche in questo caso, le detrazioni valgono per modelli di classe energetica non inferiore alla E);
  • radiatori;
  • forni (per questa tipologia di elettrodomestici, la classe energetica minima è la A).

Nella cifra detraibile attraverso il bonus mobili, rientrano pure le spese effettuate per l’acquisto di apparecchi d’illuminazione.

Un cenno cruciale riguardante l’acquisto di elettrodomestici a basso consumo per il bonus mobili riguarda la necessità di comunicare i dati dei modelli comprati all’ENEA. Doveroso è specificare che la sopra menzionata guida dell’Agenzia delle Entrate sottolinea che, in caso di mancata o tardiva comunicazione dei dati degli elettrodomestici all’ENEA, non si va incontro alla perdita delle detrazioni (a stabilire ciò è stata la risoluzione 46/E del 2019).

I limiti di spesa per i prossimi anni

Per avere un quadro efficace relativo al bonus mobili, è fondamentale fare il punto della situazione relativamente ai limiti di spesa per i prossimi anni. Oggi come oggi, abbiamo le informazioni per il 2024. Per il prossimo anno, chi vorrà usufruire del bonus per gli elementi d’arredo dovrà considerare come limite massimo per il calcolo dell’incentivo fiscale una somma pari a 5.000 euro.

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