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Parquet in cucina: i consigli per sceglierlo valorizzando al meglio l’ambiente

Last Updated on Luglio 17, 2024

Parquet in cucina: sì o no? Sono sempre di più le persone che, davanti all’appena menzionata domanda, scelgono come risposta la prima opzione. La cucina, ambiente sempre più importante nell’ambito dell’abitazione, è al centro di una vera e propria rivoluzione. Complice la maggior attenzione alla salubrità a tavola e la voglia di convivialità, la cucina si è trasformata nel cuore della casa. Ecco perché, quando arriva il momento di arredarla, è frequente lasciare spazio a scelte creative che lasciano a bocca aperta.

Se sei qui, significa che stai cercando consigli su come scegliere al meglio il parquet in cucina. Perfetto! Continua a leggere nelle prossime righe per scoprire qualcosa di più in merito.

appartamentoinaffittoCucina con parquet: i vantaggi e i legni migliori da scegliere

La cucina con parquet non è più un tabù da tempo. Il desiderio di rendere meraviglioso il design di questo ambiente, ha portato tantissime persone a orientarsi verso una delle opzioni più eleganti in assoluto per quanto riguarda il pavimento.

Soluzione che ha l’innegabile vantaggio di lasciare a bocca aperta qualsiasi ospite, il parquet in cucina richiede un focus specifico sui legni. Fondamentale, infatti, è orientarsi su quelli in grado di resistere al meglio all’umidità.

Tra le opzioni più popolari al proposito troviamo il rovere, ma anche l’iroko. Il legno appena citato, che proviene dalle foreste di Paesi africani come la Sierra Leone, è caratterizzato da un colore tra il giallo e il bruno e particolarmente duro.

Questi legni, così come altri tra cui il doussié, sono considerati il gold standard per le pavimentazioni in legno in ambienti esterni. Tra le loro caratteristiche, infatti, rientra la capacità di resistere all’acqua e all’influenza di altri agenti esterni.

A prescindere che si opti per una cucina con parquet in rovere piuttosto che verso un ambiente caratterizzato da un pavimento in merbau, bisogna fare molta attenzione alla posa. L’ideale per il parquet in cucina è quella incollata. La posa flottante, utile in altri frangenti, in questo andrebbe evitata in quanto comporta la presenza di uno spazio vuoto dove, potenzialmente, l’umidità può fare il suo corso e rovinare l’integrità della pavimentazione.

Parquet in cucina: le opinioni dei designer

Nel momento in cui si inizia a informarsi sui consigli pratici per non sbagliare nella scelta e nella posa del parquet in cucina, è naturale passare in rassegna le opinioni di qualche designer esperto. Basta dare un’occhiata ai principali siti di settore per accorgersi che, in molti casi, si raccomanda a chi opta per la cucina con parquet di includere, nelle aree della cucina dove il calpestio è maggiore, delle piastrelle.

Un’opzione estetica che sta andando molto di moda è quella che vede il ricorso alle cementine in corrispondenza dell’angolo cottura della cucina dominata dal parquet.

Ovviamente i colori delle piastrelle non dovrebbe essere scelto a caso. Essenziale, infatti, è l’armonia con l’essenza del legno. Se si cura questo aspetto senza lasciare nulla al caso, la cucina con parquet e piastrelle permetterà non solo alla prima tipologia di pavimentazione di durare a lungo nel tempo ma, in generale, di mettere dare spazio a un effetto estetico a dir poco meraviglioso.

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Come scegliere le finiture

Quando si parla di parquet in cucina, sono diversi gli aspetti sui quali soffermarsi. Uno dei principali riguarda il focus sulle finiture. Le scelte sono sostanzialmente due:

  • finitura con vernice
  • finitura a olio

Qual è la migliore? Non esiste una risposta valida per tutti. Ci sono svariati fattori da considerare. In primis, bisogna valutare il tipo di essenza scelto per il parquet in cucina. In secondo luogo, è necessario ragionare sulla frequenza con cui si procede alla manutenzione.

Guardando nello specifico al caso delle vernici, ricordiamo il loro essere una scelta ideale per la finitura del parquet nei casi in cui si ha la preoccupazione che quest’ultimo possa rovinarsi per via delle gocce del lavandino. Chi ama passare il tempo ai fornelli e si trova, di conseguenza, a lavare spesso frutta, verdura e altri alimenti, può quindi optare per questa finitura.

Diversa è la situazione nel caso della finitura a olio. Sceglierla per il parquet in cucina vuol dire farsi trovare pronti ad asciugare nell’immediato nei casi in cui le gocce d’acqua cadono. Come mai? Per il semplice fatto che si tratta di una tipologia di finitura che lascia traspirare il legno.

Rimanendo sempre con gli occhi puntati su questa opzione, rammentiamo che, in caso di graffi, non bisogna preoccuparsi. Basta infatti ricorrere a un olio ad hoc, da utilizzare una volta all’anno, per ammirare nuovamente il pavimento in tutta la sua bellezza.

Abbinamenti cromatici

Concludiamo questo piccolo excursus dedicato al parquet in cucina parlando di abbinamenti cromatici. Di quali colori scegliere i mobili nel momento in cui si opta per la sopra citata tipologia di pavimentazione? Rispondere a questa domanda vuol dire chiamare in causa un numero sterminato di essenze. Ci concentreremo quindi sulla più popolare, ossia il rovere.

In questo caso, sia il verde, fantastico per chi vuole arredare una cucina in stile Shabby Chic, sia il rosso, colore che si presta benissimo a contesti con un mood vintage, stanno benissimo.

Un colore che lascia a bocca aperta sia in abbinamento con il rovere, sia associato ad altre essenze è senza dubbio il blu.

Un doveroso cenno va dedicato anche alle situazioni in cui si sceglie il parquet per una cucina collocata in un open space contraddistinto anche dalla presenza del living. In questo frangente, il parquet permette di creare un effetto estetico stupendo in associazione con il marmo, alleato speciale dell’arredamento della zona del soggiorno.

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