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Bonus case green: guida completa

Last Updated on Febbraio 4, 2023

Bonus case green: di cosa si tratta? Il tema delle abitazioni sostenibili è in queste settimane al centro dell’attenzione mediatica. Tra i motivi di tutto ciò rientra anche il bonus dedicato a chi acquista, fino al 31 dicembre 2023, un’abitazione di classe energetica A o B. L’immobile deve essere a destinazione residenziale. Il beneficio per chi acquista riguarda in particolare la possibilità di detrarre dal reddito imponibile IRPEF il 50% dell’IVA.

Per sapere qualcosa di più in merito, non devi fare altro che proseguire nelle prossime righe di questo articolo.

Case sostenibili: come funziona il bonus per l’acquisto

Il bonus case green per il 2023 è uno sgravio fiscale introdotto dalla Legge di Bilancio. Da diverse parti è stato posto l’accento sul fatto che, quando lo si chiama in causa, si inquadra una misura che ricalca quella introdotta con la Legge di Stabilità del 2016 e prorogata anche nel 2017.

Oltre ai requisiti ricordati nel paragrafo precedente, è fondamentale citarne un altro. Per poter usufruire del bonus case green, è necessario che gli immobili con le caratteristiche sopra menzionate siano stati acquistati da imprese.

La detrazione d’imposta va divisa in dieci quote annuali di importo uguale. Ciò vuol dire che, ogni 12 mesi, le persone che hanno acquistato immobili di classe energetica A e B hanno la possibilità di scaricare dal reddito imponibile il 5% della somma dell’IVA versata in fase di acquisto dell’immobile.

La detrazione può essere ceduta?

Entriamo nel vivo delle regole del bonus case green iniziando a specificare che la detrazione non può essere ceduta. Inoltre, ribadiamo, per il beneficio fiscale vale il principio di cassa. Ciò vuol dire che l’agevolazione fiscale ha valore solamente per gli acquisti immobiliari effettuati nel corso dell’anno solare 2023.

Importante è altresì rammentare che per questa agevolazione è valido il principio di incapienza fiscale. Cosa significa? Per rispondere a questa domanda, facciamo un esempio concreto. Immaginiamo il caso di una persona che, dopo aver acquistato una casa green, si ritrova in una situazione che vede l’ammontare delle imposte spettanti in un anno inferiore a quello della cifra detraibile.

Cosa succede in questi frangenti? Che non è possibile detrarre annualmente il 5% dell’IVA versata in fase di acquisto dell’immobile.

Proseguendo con l’elenco degli aspetti tecnici relativi alla detrazione dell’IVA prevista dal bonus case green, facciamo presente che può essere richiesta sia per l’abitazione principale, sia per la seconda casa. Interessante è sottolineare la possibilità di richiedere il beneficio fiscale anche per gli immobili di lusso.

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Cosa si intende per acquisto da impresa?

Come accennato nelle righe precedenti, il bonus case green può essere richiesto per immobili acquistati da imprese. Cosa si intende con ciò? In diversi casi, è stato consigliato di considerare come punto di riferimento l’agevolazione in vigore dal 2016 al 2017.

Il beneficio fiscale in questione, che è stato ripreso in maniera precisa nella Legge di Bilancio 2023, identifica come “impresa” non solo la ditta che ha concretamente edificato l’immobile, ma anche la cosiddetta realtà “ristrutturatrice”.

Quest’ultima altro non è che l’impresa che, anche attraverso il ricorso a realtà appaltatrice, ha gestito, sull’immobile sopra menzionato, interventi di restauro e risanamento conservativo, ma anche ristrutturazioni edilizie od urbanistiche.

La detrazione vale anche per le pertinenze?

Sono tante le domande tecniche che si possono mettere in primo piano parlando del bonus case green. Naturale, per esempio, è chiedersi se il beneficio fiscale valga anche per le pertinenze. La risposta è affermativa. Fondamentale, però, è che l’acquisto della suddetta pertinenza avvenga in concomitanza con quello dell’immobile a destinazione residenziale.

Inoltre, è essenziale che nell’atto di acquisto vengano specificati in maniera chiara i dettagli del vincolo pertinenziale.

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Le tipologie di case green ammesse

Nelle righe precedenti, abbiamo accennato al fatto che, per usufruire del bonus case green, è necessario acquistare immobili di categoria energetica A o B. Entriamo nel vivo delle peculiarità energetiche di queste unità.

Questi immobili, rappresentano il non plus ultra dal punto di vista dell’efficienza energetica. Quando li si chiama in causa, è necessario ricordare il loro essere dotati di cappotto termico. Da non dimenticare è altresì il ricorso a fonti di energia rinnovabile. Degna di un cenno in merito a questo tema è l’esistenza degli immobili di classe A4. In questo caso, la peculiarità da considerare è la capacità di apprezzare la medesima temperatura in tutti gli ambienti della casa.

Cosa dire, invece, degli immobili di classe energetica B? In questo caso, si parla di unità immobiliari con un consumo energetico inferiore ai 50 KiloWattora/metro quadro all’anno. Vengono spesso definite con l’espressione “case da 5 litri”. Questa definizione è dovuta al fatto che il loro consumo energetico annuale è pari a 5 litri di gasolio (o a 5 metri cubi annuali di gas).

Gli altri bonus previsti per il 2023

Chi, attraverso le proprie scelte legate all’ambito abitativo, punta ad abbassare il suo impatto sull’ambiente, ha la possibilità di usufruire di altre agevolazioni oltre al bonus case green. Nell’elenco è possibile includere il bonus verde, destinato a chi vuole sistemare aree verdi e giardini.

L’agevolazione fiscale può essere richiesta per spese massime fino a 5.000 euro e riguarda la sistemazione a verde di “aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione di pozzi”. Da non dimenticare è altresì l’ecobonus, che prevede una spesa massima per la detrazione compresa fra i 30.000 e i 60.000 euro.

L’ecobonus può essere richiesto anche per i condomini (in questo caso, l’agevolazione è riservato non solo ai soggetti IRPEF, ma anche a quelli IRES e la spesa massima è di 40.000 per singola UI).