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Case green: cosa sapere sulla nuova direttiva europea

Last Updated on Luglio 18, 2024

In queste settimane, si sta parlando, come mai prima negli ultimi anni, di case green. Il motivo? La direttiva sulla quale è al lavoro l’UE, con lo scopo di aumentare la prestazione energetica in ambito immobiliare. L’obiettivo generale è soprattutto uno: l’avvicinamento rapido ai traguardi del 2050 per quanto riguarda le zero emissioni. Nello specifico, l’auspicio dell’Unione Europea è di arrivare al 2030 con una riduzione del 55% rispetto ai parametri attuali.

Nel percorso che si sta facendo verso il raggiungimento di questi goal va collocata la presentazione, da parte della Commissione Europea, del cosiddetto pacchetto Fit to 55. Quest’ultimo contiene le specifiche della Energy Performance of Buildings Directive.

Cosa implica tutto questo lato proprietari degli immobili? La necessità di adeguare le caratteristiche degli edifici in questione, con lo scopo di raggiungere i sopra menzionati standard di efficienza energetica. Per sapere qualcosa di più in merito alla suddetta direttiva – e relativamente alle prime reazioni in Italia e in Europa – continua a leggere questo articolo.

I parametri e i tempi

Oggi come oggi, non si hanno ancora informazioni certe in merito ai parametri e ai tempi di entrata in vigore della sopra menzionata direttiva sulle case green. Per capire la sua genesi, dobbiamo fare un salto indietro nel tempo a poco più di un anno fa, per la precisione al 15 dicembre 2021. Nella data in questione, la Commissione Europea ha messo sul tavolo una proposta di direttiva relativa alle prestazioni energetiche degli edifici.

La proposta in questione è arrivata a seguito di una Comunicazione, risalente al 2020, nella quale si poneva l’accento sulla centralità della “povertà energetica” come sfida per milioni di europei. Sempre tra le pagine della suddetta Comunicazione, si sottolineava come agli edifici fosse imputabile circa il 40% del consumo energetico in contesto UE e il 36% delle emissioni dei gas serra.

Quali sarebbero i dettagli della proposta di direttiva? L’indicazione di obiettivi chiari da raggiungere per quanto riguarda l’efficienza energetica degli edifici entro il 2030 e il 2033. Per quel che concerne l’impatto sui privati, ricordiamo che, secondo la road map della Commissione, sia gli edifici sia le unità immobiliare residenziali dovranno avere, dopo il 1° gennaio 2030, la classe energetica F.

Un’altra data spartiacque è quella del 1° gennaio 2033: si tratta del limite ultimo entro il quale, nel caso in cui dovesse entrare in vigore la direttiva sulle case green a cui sono dedicate queste righe, gli edifici dovranno avere la classe energetica E.

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Le reazioni in Italia (e non solo)

Sono diversi i Paesi UE – e tra questi compare l’Italia – dove la direttiva UE sulle case green sta causando notevoli malumori. Come mai? Guardando nello specifico al caso del nostro Paese, è importante rammentare che, oggi come oggi, sono tantissimi gli immobili caratterizzati dalla classe di prestazione energetica più bassa, ossia la G.

La direttiva sulle case green, che escluderebbe gli immobili di interesse storico, vede, sempre focalizzandosi sul contesto italiano, il parere contrario di Confedilizia, che ha espresso il timore dell’arrivo di quella che è stata definita come un’eco-patrimoniale comunitaria.

Le perplessità sono relative anche al fatto che, secondo il punto di vista di diversi esperti, non sarebbe possibile procedere in maniera così repentina all’adeguamento energetico di un numero elevato di immobili che, attualmente, non sono sostenibili per quanto riguarda le prestazioni energetiche.

Le problematiche tecniche con le quali si potrebbe avere a che fare riguardano le difficoltà di intervento su unità con criticità dal punto di vista strutturale, senza dimenticare il nodo del caro materie prime e manodopera.

Si teme altresì la diminuzione eccessiva dei prezzi degli immobili non aderenti alle sopra descritte normative comunitarie, per le quali si voterà in Commissione Industria il prossimo 9 febbraio.

La posizione del Governo

Qual è la posizione del Governo Meloni in merita alla direttiva comunitaria sulle case green? Da parte di Raffaele Fitto è recentemente arrivata l’assicurazione in merito alla messa a punto, da parte dell’esecutivo, di iniziative volte a fare in modo che il testo finale della direttiva sia compatibile con le caratteristiche del patrimonio edilizio italiano.

Giusto per dare qualche numero in merito, ricordiamo che, sempre secondo i dati di Confedilizia, su circa 12,2 milioni di edifici sul suolo nazionale sarebbero più o meno 9 quelli non in regola. Nulla di strano: dopotutto, nel nostro Paese, la maggior parte degli immobili sono stati edificati prima dell’entrata in vigore di norme codificate sul risparmio energetico e sulla sicurezza anti sismica.

Se si prendono in considerazione gli attestati di prestazione energetica rilasciati nel corso del 2020, ci si può accorgere che oltre il 75% degli immobili sono di classe E, F e G. L’ultima, ossia la più inquinante in assoluto, riguarda, secondo i dati ricavati dal monitoraggio ENEA-CTI, il 35,3% del totale degli immobili per cui è stato registrato l’APE tre anni fa.

decreto-salva-casa-sì-mini-abitazioniIl caso delle villette unifamiliari

Un’altra cosa molto importante da sapere in merito alla direttiva UE sulle case green riguarda il fatto che, molto probabilmente, i Paesi membri chiederanno l’esclusione delle villette unifamiliari. Questa tipologia di immobile, quindi, non avrà alcun obbligo di adeguamento agli standard di efficienza energetica da raggiungere in vista degli obiettivi dell’Agenda 2030 e delle zero emissioni del 2050.

Uscendo un attimo dal focus sull’edilizia residenziale, rammentiamo che, per gli edifici pubblici, è richiesto il raggiungimento dello standard zero emissioni a breve, ossia nel 2027.

Concludiamo specificando che, oggi come oggi, non si parla di sanzioni per i proprietari di casa che non adeguano il proprio immobili agli standard già citati relativi alle case green. La situazione, però, non è ancora definita e potrebbero affacciarsi sulla scena cambiamenti importanti nei prossimi mesi.

 

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