Blog

Blocco degli sfratti: dalla pandemia ad oggi, cosa è cambiato?

Last Updated on Febbraio 3, 2023

La pandemia, il blocco degli sfratti e le proroghe

Articolo di Andrea Musacchio – Giornalista

Il blocco degli sfratti è stato uno dei provvedimenti più importanti che sono stati introdotti durante il periodo dell’emergenza Covid-19. Adottato nei primi mesi della pandemia, con l’obiettivo di ridurre gli effetti economico-sociali dell’emergenza sanitaria, il Decreto “Cura Italia” aveva previsto la sospensione dei “provvedimenti di rilascio degli immobili, anche ad uso non abitativo” inizialmente fino al 31 dicembre 2020. Poi, con il perdurare dell’emergenza sanitaria, il blocco degli sfratti è stato prorogato fino al 30 giugno 2021.

La proroga però si riferiva solamente alle procedure avviate per mancato pagamento del canone alle scadenze previste, e all’adozione del decreto di trasferimento di immobili pignorati abitati dal debitore e dai suoi familiari. Nel frattempo cade il Governo Conte, il quale viene sostituito Mario Draghi. Tra i primi provvedimenti dell’ex Presidente della Bce, spicca la sospensione degli sfratti relativi agli immobili, anche ad uso non abitativo. Pertanto troviamo le proroghe fino al 30 settembre 2021 per i soli provvedimenti di rilascio adottati dal 28 febbraio 2020 al 30 settembre 2020; e fino al 31 dicembre 2021 per i provvedimenti adottati dal 1° ottobre 2020 al 30 giugno 2021. 

Lo sblocco degli sfratti: i numeri 

Nonostante le numerose proteste, il blocco è rimasto fino alla data di naturale scadenza. Il periodo che va dall’inizio della pandemia alla fine del 2021 è stato poi raccolto dall’Ufficio Centrale di Statistica del Ministero dell’Interno, che “si avvale della collaborazione degli Uffici Giudiziari e delle Prefetture – Uffici Territoriali del Governo, che raccoglie ed elabora, a partire dal 1983, i dati concernenti le procedure di rilascio di immobili ad uso abitativo. I due anni ci danno un’immagine chiara di come sia cambiato l’andamento prima e dopo il blocco degli sfratti”. 

Il 2020

A causa dell’emergenza Covid-19 i dati riferiti all’anno 2019, diversamente da quelli del 2020 che sono completi, non sono stati forniti in modo totale, per tutte le province e per tutti i mesi dell’anno, così come emerge dai dati pubblicati nell’annuario, relativo all’anno 2019, dall’Ufficio Centrale di Statistica. Le variazioni percentuali presenti in questa tabella (Imm. 1) sono state ricavate rispetto ai dati dell’anno 2019 riconsolidati al mese di agosto 2021, dato che nel periodo intercorso dalla pubblicazione precedente alcune province hanno incrementato gli inserimenti dell’anno 2019. I dati della Lombardia sono stati riaggiornati al 31 agosto 2021 in quanto, in tale data, il Tribunale di Sondrio ha fatto pervenire degli ulteriori aggiornamenti tramite la locale Prefettura.

Il 2021

Come detto in precedenza, il 2021 è un anno che va analizzato con attenzione. Da gennaio a giugno è ancora in vigore il blocco degli sfratti, decaduto poi da luglio a dicembre. Il livello di richieste di esecuzione di sfratto cresce – seppur i numeri dicono che ce ne sono state meno rispetto al periodo pre Covid, superando di gran lunga il 2020, ossia quasi 68% in più). 

La situazione per regioni: Lombardia con il numero più alto di sfratti nel 2021

Nel 2021 la Lombardia è stata la regione italiana con il più alto numero di famiglie allontanate dal proprio nucleo abitativo. Secondo quanto si apprende dai dati del Ministero, sono stati ben 1.358 gli sfratti eseguiti a fronte di ben 5.059 richieste. Nel 2020 gli sfratti furono solamente 821, di cui 160 a Bergamo. A differenza di quanto uno possa pensare, Milano fu una delle province con il minor numero di sfratti eseguiti nell’intera regione: nel periodo che va da gennaio a dicembre 2020, furono 78 le procedure eseguite. A Brescia, Varese, Monza e della Brianza e Pavia il numero fu maggiore. Per quanto riguarda il 2022 bisogna aspettare che il Ministero dell’Interno fornisca i dati come per le precedenti annate. Solo allora si potrà fare un paragone con il periodo dettato dal blocco sfratti ad oggi. 

La situazione per regioni: Piemonte a ruota dopo la Lombardia

Il 2021 è stato un anno difficile anche per quanto riguarda il Piemonte. Dopo la Lombardia, è stata la regione con il numero più alto di sfratti eseguiti. Il riferimento è sempre la tabella del Ministero dell’Interno, consultabile sul sito (clicca qui). Nel periodo da gennaio a dicembre, le procedure sono state 1.159, con una variazione del periodo precedente del 92,21%. Nel 2020 gli sfratti eseguiti furono solamente 603, di cui solo a Torino se ne contano 391. Un dato differente rispetto alla già citata Lombardia, dove il capoluogo, nel periodo che va da gennaio a dicembre 2020, è stato quello con i numeri più bassi rispetto ad altre province. Come per la Lombardia, anche per la situazione del Piemonte è necessario attendere i dati del Governo per poter fare un’analisi su quanto accaduto negli ultimi tre anni. 

Il 2022

In attesa di avere i dati del Ministero dell’Interno anche per il 2022, e quindi di entrare più nel dettaglio, paragonando i numeri delle regioni e delle province con le annate precedenti, possiamo dare dei dati generici legati all’intero Paese. Ad entrare nel merito è L’Espresso, che, attraverso un articolo di approfondimento, pubblicato lo scorso 4 gennaio 2023, prova a restituire una fotografia dopo gli anni dettati dal Covid. Nel testo si legge che “nel 2022 gli sfratti eseguibili in Italia erano circa 150 mila, il 90 per cento per morosità”. I dati vengono ripresi dopo un’analisi del Sole 24 Ore. “Le convalide di sfratto sono attualmente 37 mila, numeri particolarmente alti anche perché si stanno eseguendo quelli accumulati con il blocco degli sfratti durante il periodo pandemico”.