Aste immobiliari: il forte calo del 2023
Last Updated on Luglio 16, 2024
Il 2023 verrà ric0rdato come un anno all’insegna del calo generale delle compravendite di case, anche quelle avvenute grazie alle aste immobiliari. Nel corso dell’anno che sta per finire, infatti, sono state 152303, il 20% in meno rispetto alle aste immobiliari che, invece, erano state bandite nel 2022 (in questo secondo caso, si parla di un numero pari a 191253).
Nel 2021, ossia in piena pandemia, le aste di immobili bandite in Italia erano state 185555.
A mettere in primo piano questi dati ci ha recentemente pensato, tramite il suo Report Aste 2023, il Centro studi AstaSy Analytics di NPLsRE_Solutions.
Aste immobiliari in Italia: i dettagli dei numeri del 2023
Nel corso del 2023, in Italia, in media, sono state bandite 13800 aste immobiliari al mese. Si parla del 20% in meno rispetto alle circa 17400 dello scorso anno. Di riflesso, è diminuito anche il valore complessivo degli immobili all’asta che, nel 2023, è risultato pari a una media di 18 miliardi di euro.
Rispetto ai 22,6 del 2022, si parla di un calo del 20% circa. Nel 2021, anno con dati più che positivi per quanto riguarda il mercato immobiliare – c’è chi dice anche a causa di quanto non concluso nei mesi più duri del lockdown del 2020 – il valore delle aste immobiliari nel nostro Paese è stato pari a 23,7 miliardi i euro.
Le ragioni del calo
Il calo delle aste immobiliari in Italia è a ricondurre alla riduzione delle procedure esecutive pendenti nei tribunali del nostro Paese. Per farsi un’idea della situazione, ricordiamo che, nel 2018, erano 240000. Alla fine dello scorso anno, invece, erano 138000.
Essenziale per completare il quadro è considerare anche un altro fattore, ossia il quadro generale contraddistinto da un calo dello stock dei crediti deteriorati legati al sistema non proporzionale.
Per comprendere al meglio la situazione, è fondamentale rammentare che questo fenomeno è dovuto al fatto che, quasi sempre, a seguito delle aste immobiliari e della vendita di case durante le procedure in questione, non si riesce a recuperare totalmente il credito, ma soltanto una sua parte. Il credito rimanente, tecnicamente noto come deficiency claim, rappresenta una somma che, dal punto di vista pratico, è estremamente difficile da recuperare.
Immobili all’asta: i numeri delle varie tipologie
Avere il quadro delle aste immobiliari in Italia nel 2023 vuol dire citare, oltre al calo, anche le tipologie più venduti. In prima posizione troviamo le unità immobiliari legate al segmento residenziale.
Nel 2022, questi immobili hanno rappresentato, in sede d’asta, il 55% di quelli totali venduti. Quelli non residenziali, invece, sono stati il 34%.
Se si guarda, invece, al valore economico, è possibile notare il loro essere concentrato soprattutto in seno agli immobili non residenziali (il 48,7% del totale contro il 42 dei residenziali che, negli ultimi anni, sono stati interessati da un recupero dei volumi).
Per quanto riguarda i terreni, invece, il valore economico è pari al 9,3% del totale.
L’andamento dei numeri negli ultimi anni
Il settore delle aste immobiliari in Italia, come sottolineato in questi ultimi mesi da diversi mesi, sta vivendo un momento all’insegna del calo dei numeri. A seguito dello scoppio dell’emergenza sanitaria del Covid, sono state interessate da un incremento.
Nel 2022, con la fine dell’emergenza sanitaria, questo trend si è arrestato e, nel 2023, è arrivato il calo.
Nonostante si abbia tecnicamente a che fare con un numero in flessione degli immobili venduti nel corso delle procedure di asta giudiziaria, gli addetti ai lavori non sono così pessimisti e parlano di un buon margine di aumento delle vendite.
Il motivo? Il fatto che, in questo momento, partecipando alle aste immobiliari è possibile concretizzare importanti vantaggi economici.
L’aumento delle vendite telematiche
Se, a livello generale, i numeri delle aste immobiliari in Italia sono in calo, non si può dire lo stesso per il cluster delle vendite telematiche. Nel corso dell’anno che stiamo per salutare hanno costituito, in versione sia sincrona, sia asincrona, il 41% circa delle aste immobiliari che si sono svolte in Italia.
Si parla, come già accennato, di un aumento rispetto al 2022, quando “solo” il 38% delle aste di immobili si era svolta in modalità telematica (per la modalità mista e quella presso il venditore, invece, si era parlato rispettivamente del 32 e del 27%).
Per amor di precisione, è il caso di ricordare che si tratta di un trend non favorevole alle attuali e future peculiarità del mercato immobiliare italiano. Non bisogna dimenticare, infatti, che l’asta telematica ha una procedura molto complessa.
Sono quindi alti i rischi di trovarsi con un’asta vuota o con una perdita di valore dell’immobile sul mercato. A detta di molti esperti, la soluzione giusta per evitare quanto appena menzionato è l’asta immobiliare mista.
Quali previsioni per il 2024?
A questo punto, è naturale chiedersi quali siano le previsioni relative alle aste immobiliari per il 2024. Come evidenziato nelle scorse settimane dall’amministrazione delegato di AstaSy Analytics di NPLsRE_Solutions, per vedere un incremento delle aste immobiliari in Italia bisognerà attendere la fine del prossimo anno.
In quel periodo, infatti, si inizieranno a vedere gli effetti delle riforme messe in atto nel 2023.
Gli esperti del settore, però, sono ottimisti e, per esserlo, si basano sulla riduzione del numero di lotti in vendita. Tra le riforme che sarà importante tenere d’occhio è possibile citare quelle relative alle procedure concorsuali – in particolare il nuovo codice della crisi e dell’insolvenza – e alle esecuzioni immobiliari, Riforma Cartabia innanzitutto.
Si tratta, infatti, di provvedimenti aventi l’obiettivo di scoraggiare il ricorso alle aste, per concentrarsi su altre alternative liquidatorie, come per esempio la recente vendita diretta ad istanza del debitore, il cui scopo è ridurre i tempi delle procedure di esecuzione immobiliare.