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Superbonus 2024 (e non solo): cosa cambia con l’approvazione della Manovra

Last Updated on Dicembre 30, 2023

La manovra 2024 è legge: con 220 voti a favore alla Camera, il testo della Legge di Bilancio è stato approvato. Tra i vari cambiamenti che verranno concretizzati, alcuni sono interessanti per i proprietari immobiliari, in quanto riguardano il Superbonus, al centro dell’attenzione mediatica ormai da mesi.

Cosa cambia e cosa resta in vigore nel 2024

A seguito dell’approvazione del testo della Legge di Bilancio, in merito al Superbonus è possibile parlare di riduzione al 70% a partire dal 1° gennaio 2024. Con l’inizio del 2025, invece, scenderà al 65%.

Dopo questa seconda svolta, l’agevolazione sopra menzionata, istituita nel pieno dell’emergenza sanitaria del Covid, sparirà, ma non per tutti. Gli aiuti, infatti, rimarranno disponibili per i condomini.

Altra eccezione riguarda le zone del cratere sismico, dove proseguirà con lo schema originario del 110%.

Per tutto il 2024, è previsto l’accesso al Superbonus per gli edifici condominiali. Lo sgravio fiscale, come già accennato, è pari al 70%. La spesa massima ammessa per il cappotto termico sulle parti comuni corrisponde, invece, a 40.000 euro.

Questa forma del Superbonus è accessibile per l’intero 2024, a patto, però, che il titolo edilizio sia stato presentato entro il 16 febbraio 2023.

Il caso dei lavori certificati entro l’anno 2023

L’approvazione della Legge di Bilancio 2024 non impatterà sull’agevolazione al 110% nei casi in cui è stato richiesto lo sconto in fattura e nei frangenti in cui si è proceduto alla cessione del credito sui lavori certificati entro la fine del mese di dicembre 2023.

Il fondo povertà per i redditi bassi

Per le famiglie con redditi bassi – con ISEE inferiore ai 15.000 euro – che, entro la fine del 31 dicembre di quest’anno, hanno raggiunto il 60% dell’avanzamento dei lavori, un fondo di povertà ad hoc compenserà la differenza tra il 110 e il 70%, ossia la quota di agevolazione prevista dal 1° gennaio 2024.

Per quanto appena specificato, è prevista come deadline il 31 ottobre 2024.

Addio al bonus villette

I cambiamenti relativi al Superbonus e alle altre agevolazioni includono, a seguito dell’approvazione della Legge di Bilancio 2024, anche l’addio al bonus villette.

Con la giornata del 31 dicembre 2023, infatti, è prevista la scadenza della proroga dell’agevolazione riservata a chi aveva effettuato, entro il 30 settembre 2022, almeno il 30% dei lavori complessivi previsti. 

Ecobonus: cosa ci dobbiamo aspettare

Non ci sono solo le novità relative al Superbonus da aspettarsi con l’approvazione della Legge di Bilancio 2024. Essenziale è rammentare anche l’esistenza di alcune agevolazioni che resteranno. Tra queste è possibile menzionare l’Ecobonus al 50% per spese fino a 60.000 euro sostenute per l’adeguamento di serramenti e infissi.

Nel caso dell’Ecobonus per i condomini, si ricorda che lo sgravio previsto è pari al 70% e si può ottenere a seguito di spese massime pari a 40.000 euro relative all’isolamento di parti comuni opache con incidenza che va oltre il 25%. Come già accennato, l’agevolazione è prevista per tutto il prossimo anno, a patto che il titolo edilizio sia stato regolarmente presentato entro il 16 febbraio 2023.

Bonus mobili: come verranno modificate le spese

Con l’inizio del 2024, si avrà a che fare con un cambiamento relativo anche al bonus mobili e, in particolare, alla spesa massima ammessa. Nel 2024, passerà infatti da 8.000 a 5.000 euro. 

Oggetto dell’agevolazione sarà sempre l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici a basso consumo.

La stretta sul Sismabonus

Con l’approvazione del testo della Legge di Bilancio 2024 bisogna aspettarsi cambiamenti relativi non solo alle percentuali di agevolazioni del Superbonus, ma anche una piccola stretta relativa al Sismabonus. 

L’accesso alle agevolazioni fiscali per l’adeguamento antisismico degli edifici verrà prorogato anche per il 2024. A fronte di una spesa massima di 96.000 euro per singola unità immobiliare, sarà possibile accedere a una detrazione d’imposta del 50%.

La detrazione può salire, arrivando fino al 70/80%, nei casi in cui, a fronte della concretizzazione degli interventi di adeguamento, si ha a che fare con una diminuzione di una o due classi del rischio sismico.

Doveroso è sottolineare l’inserimento, nell’ambito dell’ultimo decreto legato al Superbonus, di quella che, a tutti gli effetti, può essere definita come una piccola stretta.

In cosa consiste? Nella possibilità di accedere alle agevolazioni solo nei frangenti in cui la richiesta del titolo abitativo per l’avvio dei lavori è stata presentata in una data precedente rispetto a quella di entrata in vigore del provvedimento.

Bonus barriere: non sono più compresi gli infissi

Un altro cambiamento importante al quale andremo incontro riguarda l’esclusione, dagli interventi che beneficiano del bonus barriere, degli infissi. Con l’arrivo del nuovo anno, infatti, non sarà più possibile fruire del bonus per le barriere architettoniche per cambiare i serramenti o per rifare il bagno.

In questo caso, esattamente come in quello citato nel paragrafo precedente, non si parla di un cambiamento legato all’approvazione della Legge di Bilancio, ma al Decreto Legge 212/2023, approvato lo scorso 28 dicembre e connesso in maniera specifica al Superbonus.

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Con l’approvazione dello stesso, si è, di fatto, tornati al passato. Il bonus per le barriere architettoniche è di nuovo disponibile unicamente per interventi riguardanti scale, rampe, servoscala, piattaforme elevatrici, ascensori.

Per quanto riguarda lo sconto in fattura e la cessione del credito, è bene rammentare il loro permanere per i condomini e per i lavori riguardanti villette di proprietà di soggetti con reddito basso o con familiari disabili a carico.

Non vengono colpiti dalla stretta i lavori che sono già stati avviati e quelli per cui è stato versato un acconto o firmato ufficialmente un preventivo. 

Per i soggetti passivi dell’IRES, è ammessa la detrazione, ma non lo sconto e la cessione del credito.

Dopo un oggettivo allargamento delle maglie da parte dell’Agenzia delle Entrate, il Governo è tornato alle peculiarità originali del bonus, inserito per la prima volta nella Legge di Bilancio 2022.