Revoca della donazione: i tre casi in cui può essere richiesta
Last Updated on Luglio 18, 2024
In questo articolo, parleremo in maniera approfondita del tema della revoca della donazione immobiliare. Considerate le sfaccettature complesse che possono caratterizzare i rapporti interpersonali, soprattutto in ambito familiare, si ha spesso a che fare con l’intenzione di tornare sui propri passi dopo aver donato un immobile. Cosa dice la legge in merito? Scopriamolo assieme nelle prossime righe di questo articolo.
Revoca di una donazione di un immobile: ecco cosa sapere
La donazione di un immobile, regolamentata dall’articolo 769 del Codice Civile, può essere revocata? In alcuni casi, anche se il contratto è formalmente perfetto, possono verificarsi diverse situazioni in cui scatta la sopra citata revoca.
In questo elenco è possibile includere le eventualità di:
- Decesso del donante;
- Sopravvivenza di eventuali figli del soggetto sopra citato;
- Atteggiamento di ingratitudine da parte del donatario.
Revocare una donazione immobiliare: chi può farlo?
Per concretizzare la donazione di un immobile, è necessario presentarsi davanti a un notaio. Nel caso della revoca, invece, è necessario fare riferimento al tribunale. Spetta infatti al giudice il compito, nei casi in cui sussistono le condizioni, lo scioglimento degli effetti del sopra menzionato contratto a titolo gratuito.
Chiarita questa doverosa premessa approfondiamo, caso per caso, le situazioni in cui si può procedere alla revoca della donazione immobiliare.
Annullamento di una donazione: la casistica completa
Come ricordato nelle righe precedenti, per poter parlare di revoca della donazione immobiliare devono concretizzarsi diversi casi. Vediamoli nel dettaglio uno per uno.
Revoca donazione in caso di decesso del donante
Di base, quando, a seguito di una donazione immobiliare, viene a mancare il donante, non si procede alla revoca degli effetti del contratto. Esistono però dei casi particolari e il principale riguarda le situazioni in cui, tramite la sopra citata donazione, il donante ha privato i propri eredi legittimi, in primis i figli, di una quota legittima di eredità. In questi frangenti, gli eredi legittimi possono procedere, entro 10 anni dalla morte del donante, all’impugnazione dell’atto di donazione e alla richiesta della revoca del suddetto.
Quando ci si chiede come revocare una donazione e si guarda nello specifico al caso appena descritto, è bene specificare che la richiesta può essere presentata solo a seguito del decesso del soggetto donante. Nel momento in cui le quote di eredità legittima non risultano intaccate e sussiste una donazione immobiliare a favore di una terza persona che non fa parte dell’elenco degli eredi legittimi del donante, questi ultimi non possono pretendere alcuna revoca.
Revoca donazione per ingratitudine: ecco cosa sapere
Come accennato nelle righe precedenti, si può procedere alla revoca della donazione di un immobile in caso di ingratitudine da parte del donatario. Entrare nel vivo di questa situazione significa chiamare in causa l’eventualità dell’ingiuria grave, circostanza in cui, da parte del donatario, viene messa in primo piano una violazione della dignità del donante. Un caso che viene spesso citato a titolo di esempio è quello del figlio che decide di interdire il genitore che gli ha donato un immobile anche se il soggetto sopra ricordato è pienamente in possesso delle facoltà necessarie per la gestione del suo patrimonio.
Fondamentale è rammentare che, per poter procedere alla revoca della donazione dell’immobile, non sono impugnabili come cause né l’incompatibilità caratteriale, né un singolo episodio in cui il donatario ha manifestato un atteggiamento aggressivo nei confronti del donante.
Come sopra accennato, per procedere alla revoca della donazione è necessario rivolgersi al tribunale e la richiesta in merito può essere presentata solo dal donante (se esistente in vita). Cosa succede in cui il donante è venuto a mancare? Che la richiesta di revoca può essere presentata dagli eredi. Necessario però è che il soggetto che ha donato l’immobile sia a conoscenza della causa che ha portato alla presentazione dell’istanza di revoca.
Sempre sotto al cappello dell’ingratitudine da parte del donatario è possibile citare l’eventualità dei gravi danni al patrimonio del donante con atteggiamento doloso. Un altro aspetto da ricordare riguarda le situazioni in cui il donatario non ha versato gli alimenti economici al donante nei casi in cui quest’ultimo si dovesse trovare in stato di indigenza economica (abbiamo parlato meglio di tale vincolo in questo articolo dedicato ai vincoli della donazione immobiliare). In merito a tale aiuto economico, è bene specificare che, per motivi di gratitudine nei confronti del donatario, chi
Sopravvivenza dei figli
Nell’eventualità di un genitore che dona al figlio un immobile, gli effetti del contratto a cui stiamo dedicando queste righe possono essere annullati in caso di nascita di un nuovo erede dopo la suddetta donazione. In questo modo, il donante agisce con lo scopo di non creare disparità tra gli eredi. La revoca della donazione immobiliare può essere richiesta anche nell’eventualità dell’adozione di un figlio minorenne – ovviamente parliamo di avvenimenti successivi alla firma del contratto – e della scoperta di un erede nato prima della concretizzazione della donazione liberale.
Come revocare una donazione: il caso del mutuo dissenso
Un caso interessante quando si parla di revoca della donazione immobiliare è quello del mutuo dissenso. Tale situazione si contraddistingue per una concordanza di posizioni tra il donante e il donatario, che si accordano per rendere nulli gli effetti del contratto di donazione liberale che hanno firmato.
Il mutuo dissenso si configura come un negozio disciplinato dagli articoli 1321 e 1372 del Codice di Procedura Civile. L’atto in questione deve essere stipulato alla presenza di un notaio (non è necessario che sia il medesimo dell’atto di donazione originario). La causa viene identificata nella risoluzione del negozio inizialmente stipulato.