restituzione dell'assegno dopo la proposta di acquisto
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Restituzione dell’assegno dopo la proposta di acquisto: come funziona

Last Updated on Gennaio 27, 2022

In questo articolo, parleremo meglio della restituzione dell’assegno dopo la proposta di acquisto, un’eventualità con la quale molte persone hanno a che fare nel corso di quell’avventura speciale che è l’acquisto di una casa. Se vuoi sapere qualcosa di più in merito, non devi fare altro che proseguire nella lettura dei prossimi paragrafi.

Proposta di acquisto casa: cosa sapere sull’assegno

Prima di entrare nel vivo degli aspetti concreti relativi alla restituzione dell’assegno dopo la proposta di acquisto, vediamo qualche informazioni in più in merito all’emissione del sopra menzionato documento. Come ben si sa, nel momento in cui si punta a comprare una casa è necessario, in sede di proposta di acquisto, versare un assegno. Quest’ultimo è fondamentale per assicurare il reale interesse in merito all’acquisto dell’unità immobiliare. Ecco che caratteristiche deve avere il suddetto assegno:

  • Non trasferibile;
  • Pari al 10% del prezzo dell’immobile (per quanto riguarda questo aspetto, rammentiamo che non ci sono indicazioni stringenti dal punto di vista normativo ma si sceglie la somma sopra citata per convenzione);

Nelle situazioni in cui il proprietario si è affidato a un‘agenzia immobiliare per vendere la sua casa, l’assegno viene depositato dall’agente in sede di sottoscrizione della proposta di acquisto. Fondamentale è ricordare che quanto appena specificato avviene a titolo gratuito e che, nel corso del tempo, l’assegno non matura alcun interesse.

Un altro aspetto essenziale da sottolineare riguarda il fatto che l’assegno non può essere incassato dall’agente. Non vale né come forma di provvigione sulla vendita dell’immobile, né come somma di risarcimento danni.

Assegno per proposta di acquisto casa: cosa succede in caso di recesso da parte del venditore

Parliamo ora in concreto della restituzione dell’assegno dopo la proposta di acquisto. Per capire meglio la situazione, è il caso di ricordare che, quando si discute della proposta di acquisto, quest’ultima ha effetto solo nel momento in cui viene accettata. Essenziale a tal proposito è che venga inizialmente firmata dal venditore e, successivamente, controfirmata dall’aspirante nuovo proprietario. L’accettazione deve essere comunicata al compratore dal proprietario o, quando presente, dall’eventuale agente immobiliare. Essenziale è rammentare che, dopo aver presentato la proposta di acquisto, chi l’ha presentata è vincolato, Ciò significa che, per un determinato lasso di tempo, non ha la facoltà di revocarla.

Se ti è capitato almeno una volta di avere a che fare con la caparra versata in sede di proposta di acquisto, avrai sicuramente sentito chiamare in causa il concetto di proposta irrevocabile (regolamentata dall’articolo 1329 del Codice di Procedura Civile). Attenzione: la presenza dell’aggettivo “irrevocabile” non vuole assolutamente dire che non si possa procedere all’annullamento. Si può fare eccome! Bisogna però mettersi nell’ottica del fatto che, se ci si trova nelle vesti dell’aspirante compratore e ci si tira indietro, il venditore ha la facoltà di trattenere la caparra.

Chiarita questa doverosa premessa, vediamo cosa succede in caso di recesso del venditore (che ha ovviamente la possibilità di esaminare diverse proposte di acquisto o di cambiare idea per qualsiasi motivo). Se il venditore si ritira dopo la proposta di acquisto, il soggetto in questione è tenuto a restituire all’aspirante compratore una somma pari al doppio dell’assegno versato.

Essenziale è sottolineare che, da parte del venditore, non esiste alcun vincolo. Come già accennato, parliamo di un soggetto che ha tutta la libertà di esaminare altre proposte di acquisto. L’accettazione sopra citata può essere revocata. Quello che conta è che la notizia della revoca venga comunicata all’aspirante compratore prima dell’accettazione.

Tornando un attimo agli obblighi del venditore che si è tirato indietro dopo l’accettazione della proposta di acquisto, ricordiamo che, nell’eventualità del ricorso a un’agenzia, è tenuto a versare la provvigione alla suddetta realtà. Il motivo è molto semplice ed è legato al fatto che, nonostante l’esito non positivo dell’accordo relativo alla proposta di acquisto, l’agenzia ha comunque portato a termine il suo compito. Oltre a questa somma, bisogna considerare anche la provvigione dovuta dall’aspirante acquirente. Versandola, il venditore copre il mancato guadagno dell’agenzia immobiliare.

Lettera di recesso dalla proposta di acquisto: come va inviata?

Dopo aver parlato di tutto quello che riguarda la restituzione dell’assegno dopo la proposta di acquisto, vediamo un attimo qualcosa sulla lettera di recesso. Quest’ultima decisione deve essere sempre comunicata per iscritto e in modalità tracciabile. Le strade da seguire sono quindi le seguenti:

  • Ricorso alla PEC (Posta Elettronica Certificata);
  • Utilizzo della Raccomandata con ricevuta di ritorno.

Il venditore non ha mai problemi nel reperire i contatti dell’aspirante acquirente. La proposta di acquisto, infatti, è sempre caratterizzata dalla presenza dei recapiti di ambo le parti, così da facilitare la gestione di qualsiasi comunicazione.

Offerta acquisto casa: cosa succede una volta che il venditore comunica il recesso?

A questo punto, non resta che capire cosa succede in concreto dopo la comunicazione, da parte del venditore, della sua intenzione di recedere dalla proposta di acquisto. L’unico aspetto da sviscerare in questo caso riguarda la già citata restituzione dell’assegno dopo la proposta di acquisto. Fondamentale è ricordare ancora una volta che, nel caso in cui la decisione di recedere dovesse essere presa dall’acquirente, quest’ultimo perderebbe la somma anticipata.

In frangenti come quello appena citato, il proprietario può considerare l’immobile a tutti gli effetti libero e concentrarsi sull’esame di altre proposte di acquisto. In merito a questo documento, è fondamentale sottolineare che, legalmente, può essere considerato a tutti gli effetti un preliminare nel momento in cui la scrittura viene registrata presso l’Agenzia delle Entrate.

Un altro punto essenziale da sottolineare riguarda il fatto che la somma dell’assegno rimane bloccata fino all’ultimo giorno utile della durata della proposta di acquisto. Una volta concretizzata la restituzione all’aspirante acquirente, quest’ultimo ha la possibilità di presentare una nuova proposta, presentandola ovviamente con specificità differenti.