come si calcola il consumo dei termosifoni
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Come si calcola il consumo dei termosifoni

Last Updated on Gennaio 27, 2022

Come si calcola il consumo dei termosifoni? In questo periodo sono tantissime le persone che si pongono questa domanda. La cosa non deve sorprendere dato che stiamo vivendo un periodo molto particolare, all’insegna, notoriamente, del caro energia. Ecco perché è il caso di informarsi sulle migliori pratiche di risparmio. Se vuoi sapere qualcosa di più in merito, nelle prossime righe puoi trovare alcune informazioni utili. Non ti resta che proseguire nella lettura per scoprirli!

Contabilizzatori di calore: come si calcola il consumo

Quando si parla di risparmio energetico domestico e, nello specifico, della risposta alla domanda “Come si calcola il consumo dei termosifoni?“, un doveroso cenno deve essere dedicato ai contabilizzatori di calore. Di cosa si tratta di preciso? Di dispositivi che vengono applicati sulla superficie del singolo termosifone. Grazie ad essi, è possibile rilevare l’intensità del calore emesso, punto di partenza fondamentale per farsi un’idea chiara sul consumo. Entrando nel vivo delle loro caratteristiche, facciamo presente la capacità dei contabilizzatori di calore di misurare l’energia emessa dal radiatore.

Quando ci si chiede come si calcola il consumo rilevato dai contabilizzatori di calore, facciamo innanzitutto presente che questi strumenti sono in grado di inviare i dati sopra ricordati al fornitore di energia. Questo non deve mettere in secondo piano il focus sulla lettura, sempre importante per avere le idee chiare su quanto si consuma in casa.

Chiarita questa doverosa premessa, vediamo nel dettaglio come funzionano i contabilizzatori di calore e come è possibile, partendo dalla loro analisi, ricavare il consumo dei termosifoni. Entrando nel vivo delle loro caratteristiche, facciamo presente che, dopo aver premuto il tasto che si trova al di sotto della mascherina, è possibile ricavare la lettura attuale dei consumi del calorifero (in questo caso, è sufficiente premere il tasto una volta sola).

Premendo più volte il tasto presente sotto la mascherina dei contacalorie per il riscaldamento, è possibile avere una visione più ampia e guardare i consumi di mese in mese. Dal momento che la batteria del dispositivo, a lungo andare, può consumarsi, un consiglio tanto semplice quanto utile prevede il fatto di procedere al controllo una volta ogni 30 giorni.

Come si calcola il consumo delle valvole termostatiche

Quando ci si trova davanti alla domanda “Come si calcola il consumo dei termosifoni?“, un doveroso cenno deve essere dedicato al ruolo delle valvole termostatiche. Obbligatorie dal 2012, vengono installate con lo scopo di regolare l’apertura e la chiusura dei radiatori del calorifero.

Quando si chiamano in causa le caratteristiche delle valvole termostatiche, è necessario rammentare che tra esse e il sopra citato radiatore non esiste alcuna comunicazione. Per fare un esempio concreto citiamo la situazione in cui la valvola risulta aperta al massimo ma il radiatore rimane freddo. Cosa succede in questi frangenti? Che il contabilizzatore di calore misura solo il valore del secondo. Ciò implica, in concreto, nessun aumento dei consumi.

Contabilizzatore di calore: i fattori che fanno aumentare i consumi

Un’altra domanda che è naturale porsi quando ci si chiede come si calcola il consumo dei termosifoni riguarda i fattori che influiscono sui dati rilevati dal contabilizzatore di calore. Sono due quelli da chiamare in causa:

  • Temperatura della stanza;
  • Presenza di eventuali spifferi, come per esempio una finestra aperta.

Per quanto riguarda il primo dei due aspetti elencati, è bene essere consapevoli del fatto che, per ogni singolo grado in più nell’ambiente, si ha a che fare con un aumento dei consumi pari al 7%. I numeri in questione possono essere notevolmente abbattuti installando nelle varie stanze di casa dei doppi vetri.

Calcolo calorie termosifoni: il coefficiente

Apriamo ora una parentesi di forte rilevanza quando ci si domanda come si calcola il consumo dei termosifoni. Di cosa si tratta? Del coefficiente utilizzato, a seguito della contabilizzazione, per calcolare l’importo specifico da pagare.

Per capire meglio quanto stiamo approfondendo, è il caso di ricordare che i termosifoni possono essere di materiali molto diversi tra loro. A seconda di questa peculiarità, si ha a che fare con un coefficiente diverso. Il motivo è molto semplice ed è legato alla quantità di calore generato che, per esempio, sarà inferiore in un termosifone di legno rispetto che in uno in ghisa contraddistinto dalla presenza di svariati elementi radianti.

Il coefficiente sopra menzionato deve essere moltiplicato per il valore rilevato dal contabilizzatore di calore e si ha chiaro quanto pagare per il consumo.

Ripartizione delle spese di riscaldamento con valvole termostatiche: ecco cosa sapere

Una parentesi che non abbiamo ancora approfondito riguarda il caso di chi ha il riscaldamento centralizzato condominiale. In questo frangente, bisogna prendere come riferimento la norma Uni 10200. Cosa dice di preciso? Che la ripartizione delle spese di riscaldamento deve avvenire tenendo conto della divisione del consumo totale in:

  • Consumo volontario o effettivo, caratterizzato quindi da un costo variabile;
  • Consumo involontario, contraddistinto, invece, da un costo fisso.

Sempre secondo la succitata norma, la tabella da cui partire per definire i costi a carico del singolo condomino deve essere redatta da un tecnico specializzato, professionista la cui nomina spetta all’assemblea di condominio. Con in mano i dati relativi all’energia totale consumata, procede alla suddivisione sulla base dei consumi sia volontari, sia involontari. Per quanto riguarda i primi, si basa sui contatori. In merito ai secondi, invece, il riferimento sono i millesimi di riscaldamento (parliamo quindi di specifiche contenute nella norma Uni/Ts 11300-1).

Il salto importante è legato al fatto che, prima che divenisse realtà lo schema appena citato grazie all’obbligo di installazione delle valvole termostatiche e dei ripartitori di calore, il calcolo dei consumi dei termosifoni si basava unicamente sui millesimi di riscaldamento, che potevano essere calcolati chiamando in causa criteri diversi, dal numero di termosifoni presenti nel singolo appartamento fino ai metri cubi dell’unità immobiliare.