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Pagamento dell’affitto in contanti: la legge lo consente?

Last Updated on Luglio 18, 2024

Sono tantissime, in Italia, le persone che vivono in una casa presa in locazione. Quando ci si trova in questa situazione, è naturale farsi diverse domande. Una di queste riguarda la possibilità di procedere al pagamento dell’affitto in contanti. La legge lo consente? Per sapere qualcosa di più, non ti resta che proseguire nella lettura delle prossime righe dell’articolo.

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L’affitto si può pagare in contanti?

L’affitto si può pagare in contanti? Si rischia qualcosa se, alla fine del mese, si consegna al locatore una somma cash? La risposta – almeno alla seconda domanda – è no. In tutto questo bisogna tenere presenti due cose. La prima riguarda il fatto che, come stabilito dal decreto Milleproroghe – convertito poi nella Legge 15 del 25 febbraio 2022 – il limite per i pagamenti tracciabili, per i quali è quindi obbligatorio il bonifico o un’altra modalità di pagamento della quale sia appunto possibile tenere traccia, è pari a 2000 euro.

In seconda istanza va ricordato che, quando si parla del pagamento del canone di locazione in contanti, è obbligatorio il rilascio, da parte del locatore, di una quietanza di pagamento. Il suddetto documento ha l’obiettivo di rendere ufficiale l’estinzione del debito da parte del locatario.

Affinché la quietanza sia considerata valida, è necessario che presenti tutte le indicazioni relative sia alla mensilità pagata, sia all’anno in cui il suddetto pagamento è avvenuto.

Modalità di pagamento dell’affitto: le strade alternative al contante

Da quanto appena specificato è chiaro che la strada del pagamento dell’affitto in contanti è consentita dalla legge. L’unica condizione è che la mensilità sia inferiore a 1.999,99 euro. Cosa succede nei casi in cui si ha a che fare con una cifra superiore? Che si deve ricorrere, come accennato nelle righe precedenti, a metodi tracciabili. Eccone alcuni:

  • Bonifico;
  • Assegno bancario non trasferibile;
  • Assegno postale.

Nell’elenco in questione è possibile includere anche il pagamento con Poste Pay. Fondamentale è rammentare che le regole appena specificate sono valide sia che si parli di affitto di immobili con finalità abitative, sia nei casi in cui, invece, si ha a che fare con l’affitto commerciale.

Come pagare l’affitto di casa: il quadro normativo pre 2020

Per capire come si è evoluto il quadro grazie al quale oggi è possibile procedere al pagamento dell’affitto in contanti, dobbiamo fare un salto indietro di qualche anno. Arriviamo per la precisione al periodo precedente il 2016. Prima della legge di stabilità dell’anno appena citato, il legislatore aveva approvato una norma che non consentiva in alcun modo il pagamento della locazione in contanti, anche per cifre piccole.

Il quadro appena descritto si è subito scontrato con due circostanze. Ecco quali:

  • Mancata attuazione della norma succitata;
  • Sua reinterpretazione e decisione di prendere come riferimento limite per i pagamenti in contanti la soglia allora valida per legge, ossia una cifra pari a 9.999,99 euro.

Abbiamo citato il 2020 perché, con l’approvazione della legge di stabilità di quell’anno, la soglia massima dei pagamenti in contanti, confermata a seguito della conversione in legge del Milleproroghe di quest’anno, è stata fissata a 2.000 euro.

Canone dell’affitto in contanti: cosa succede se si supera la soglia consentita dalla legge?

Come abbiamo appena avuto modo di vedere, nel momento in cui la cifra della mensilità di locazione supera i 1.999,99 euro non è possibile procedere al pagamento dell’affitto in contanti. Cosa succede a chi trasgredisce? In questi casi, è prevista una multa. Quest’ultima può essere compresa tra l’1 e il 40% della cifra che è stata versata ricorrendo a un mezzo illegittimo, ossia il contante.

Molto importante è sottolineare che la suddetta sanzione può essere comminata sia al locatore, sia al locatario.

L’affitto si può pagare in contanti per più mensilità?

Come ti sarà chiaro, sono numerose le domande che ci si pone quando si tocca il tema del pagamento dell’affitto in contanti. Tra queste rientra la possibilità di pagare cash assieme più mensilità. La legge consente di farlo. Quello che conta è rimanere sempre entro il limite dei 1.999,99 euro.

Il locatore può scegliere se rilasciare al locatario una solo quietanza di pagamento o più di una. In quest’ultimo frangente, il legislatore considera i versamenti uno distinto rispetto all’altro.

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Contratto di locazione: cosa sapere sulla quietanza di pagamento

In queste righe, abbiamo più volte chiamato in causa la quietanza di pagamento. Una cosa importante da dire in merito riguarda il fatto che anche l’inquilino che ha proceduto al pagamento della locazione con bonifico ha diritto a riceverla a seguito di specifica richiesta. Essenziale, però, è che il locatario sia in possesso di una prova attestante l’esecuzione del suddetto pagamento.

Cosa succede nel caso in cui il locatore dovesse rifiutare il rilascio della quietanza? Che il locatario ha la facoltà di non procedere al pagamento dell’affitto. Dal momento che una delle due parti coinvolte nel contratto ha mancato ai propri obblighi, anche l’altra può fare lo stesso e, come già detto, non effettuare il pagamento della locazione.

Per quanto riguarda le peculiarità della quietanza da rilasciare a seguito del pagamento dell’affitto in contanti, ricordiamo la necessità di apporre una marca da bollo da 2 euro. Il pagamento di quest’ultima è a carico del locatario.

Concludiamo rammentando che, nelle situazioni in cui il soggetto che ha proceduto al pagamento dell’affitto in contanti non è in grado di presentare la quietanza, è necessario l’intervento di testimoni. Chiaro è che si tratta di una prova tutto tranne che facile da produrre. Doveroso è specificare che, sulla base di una sentenza emanata nel 2004 dal Tribunale di Trani, in mancanza di prove in grado di attestare l’adempimento economico del locatario quest’ultimo può essere considerato moroso e, di riflesso, tenuto a pagare una seconda volta il canone mensile d’affitto.

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