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Manutenzione della caldaia: ogni quanto va effettuata, costi e sanzioni

Last Updated on Gennaio 20, 2022

Chiunque abbia in casa il riscaldamento autonomo, deve occuparsi della manutenzione della caldaia, rispettando i tempi tecnici (altrimenti il rischio, come vedremo, è quello di incorrere in sanzioni). Se sei qui, significa che vuoi sapere qualcosa di più in merito. Perfetto! Nelle prossime righe di questo articolo, abbiamo preparato una guida ad hoc. Pronto a scoprirla!

Controllo caldaia: ogni quanto farlo per legge?

Prima di entrare nel vivo delle indicazioni normative da seguire quando si parla di manutenzione della caldaia, vediamo un attimo di cosa si parla quando si utilizza questa espressione. Nel momento in cui la si chiama in causa, si inquadrano le procedure di controllo grazie alle quali è possibile accertarsi in merito al corretto funzionamento dell’impianto, ma anche all’adeguata igiene di parti come il bruciatore e lo scambiatore di calore.

Perché sono importanti queste parti? Ecco il motivo:

  • Nel caso del bruciatore, si ha a che fare con l’area della caldaia dove si concretizza lo scambio tra comburente e combustibile. In questo modo, si riesce a riscaldare l’acqua. Tutto ciò, però, comporta l’accumulo di scorie che, a lungo andare, possono compromettere l’efficienza dell’impianto;
  • Quando si ha a che fare con lo scambiatore di calore, invece, si parla della parte dell’impianto dove passa l’acqua fredda che viene successivamente riscaldata. In virtù di quanto appena specificato, capita spesso che venga eroso dal calcare.

Per quanto riguarda le indicazioni sulla cadenza temporale del controllo della caldaia, tutto dipende dalle indicazioni riportate sul libretto. In linea di massima, si consiglia di eseguire annualmente la manutenzione della caldaia (queste, infatti, sono le linee guida delle normative UNI e CEI, che prevedono come unica eccezione gli impianti ad alta efficienza con la loro manutenzione biennale). Seguendo i consigli appena elencati, si ha la certezza di avere sempre l’impianto sempre al massimo dell’efficienza e soprattutto sicuro. Dal momento che il nodo dei costi è spesso problematico, si raccomanda di prenotare il controllo nel periodo estivo o nei mesi autunnali, così da risparmiare un po’.

Controllo periodico della caldaia: chi deve effettuarlo?

Dopo aver specificato ogni quanto va fatta la manutenzione della caldaia, è il caso di soffermarsi sull’interrogativo relativo a chi deve occuparsi di questo lavoro. Il compito in questione spetta a un tecnico abilitato. Essenziale è ricordare che, nei casi in cui si risiede in un’abitazione della quale non si è proprietari, è necessario provvedere personalmente alla manutenzione della caldaia (i riferimenti normativi in merito sono contenuti nell’articolo 1576 del Codice Civile). Per amore di precisione, ricordiamo che, in caso di immobile dato in locazione, al proprietario spettano diversi oneri relativi alla gestione della caldaia. Parliamo della sua installazione, della sostituzione, della manutenzione straordinaria e della concretizzazione di eventuali adeguamenti previsti dalla normativa vigente.

Pulizia della caldaia: ogni quanto farla?

Contestualmente alla manutenzione, è bene effettuare anche la pulizia della caldaia (si tratta di un’operazione a sé). Essenziale è ricordare il suo non essere obbligatoria. L’optimum per garantire l’efficienza dell’impianto è un’esecuzione a cadenza annuale.

Manutenzione della caldaia: quali sono i costi e le sanzioni?

Quando si parla della manutenzione della caldaia, è importante informarsi sui tempi, ma anche sui costi. In linea di massima, bisogna prendere in considerazione una cifra compresa tra i 50 e i 100 euro. Essenziale è ricordare che si tratta di una somma inferiore a quella che si deve pagare per il controllo dei fumi della caldaia. In questo frangente, infatti, la somma supera i 100 euro.

Cosa si può dire, invece, in merito alle sanzioni a cui si va incontro in caso di mancata manutenzione? In questi frangenti, la pena pecuniaria a cui si va incontro può essere di entità differente a seconda della situazione. Nell’eventualità di mancata revisione o di irregolarità nei controlli, bisogna prendere in considerazione una cifra compresa tra i 50 e i 200 euro.

La somma si alza nei casi in cui non si è in grado di presentare il libretto della caldaia. In questi frangenti, la sanzione può arrivare anche a 500/600 euro. Si ragiona nell’ordine delle migliaia di euro nelle situazioni in cui, invece, si omette il controllo del rendimento della combustione. In questo caso specifico, bisogna considerare anche il sovrapprezzo relativo alle spese di verifica.

Entrando nel vivo di questo aspetto, è bene specificare che, per poter parlare di validità per la sanzione, il Comune deve avvisare i cittadini dei controlli almeno 20 giorni prima degli stessi. In questo modo, si ha la possibilità di mettersi in regola e di evitare la pena pecuniaria.

Controllo dei fumi della caldaia: ecco cosa sapere

Nelle righe precedenti, abbiamo nominato il controllo dei fumi della caldaia, un’operazione diversa dalla manutenzione sopra citata. In cosa consiste di preciso? Nel controllo dell’efficienza della combustione dei fumi. Quali sono, in questo caso, i riferimenti per la periodicità? Eccoli:

  • Impianti con potenza compresa tra i 10 e i 100 kW termici e alimentati da combustibile liquido o solido: 2 anni;
  • Impianti con la medesima potenza ricordata nelle righe precedenti ma alimentati a gas, a metano o a GPL: 4 anni.

Ecco i riferimenti relativi agli impianti con potenza superiore ai 100 kW:

  • Impianti termici con alimentazione a combustibile liquido o solido: 1 anno;
  • Impianti alimentati a gas, metano o GPL: 2 anni.

Anche in questo caso, a effettuare il lavoro deve essere un tecnico specializzato. A seguito del superamento del controllo dei fumi della caldaia, viene rilasciato dal tecnico il bollino blu o quello verde. Nel secondo caso, si parla di un marchio legato ai controlli delle caldaie nei Comuni caratterizzati da un numero di abitanti superiore a 40mila.