Solo il 50% degli italiani è soddisfatto della casa in cui vive: i risultati dell’ultimo Home Report di IKEA
Last Updated on Maggio 29, 2024
Il 50% degli italiani non è soddisfatto della casa in cui vive e punta sul miglioramento del benessere emotivo in contesto domestico per controbilanciare i pensieri sulla situazione economica: a dirlo sono i dati del decimo Home Report di IKEA, reso pubblico all’inizio del mese e dedicato ai cambiamenti che hanno investito, dal 2014 al 2022, la vita tra le mura domestiche.
La casa come luogo di benessere
Il report di IKEA ha portato alla luce diversi dati interessanti sul rapporto che gli italiani hanno con la casa. Tra questi spicca la discrepanza tra il 2018 e il 2021. Se sei anni fa un italiano su quattro rispondeva di trovare fuori dalle mura domestiche la dimensione giusta per esprimere la propria personalità e rilassarsi, in pochi anni, anche e soprattutto a causa della pandemia, le cose sono cambiate molto.
La casa, infatti, ha improvvisamente acquisito centralità, diventando un luogo di benessere e un riferimento senza eguali per quanto riguarda la serenità da tutti i punti di vista, sia fisico, sia mentale.
Segnale di tutto ciò è la scelta, sempre riportata nell’indagine IKEA, di modificare gli spazi della propria casa per adattarli al meglio all’esercizio di diverse attività amate (questa scelta è stata fatta, nel 2021, dal 61% degli utenti italiani facenti parte del campione analizzato, composto da abitanti di 40 Paesi del mondo).
Altro dato interessante: sempre nel 2021, il 39% di chi ha affermato di essersi sentito bene tra le mura della propria casa ha apprezzato effetti positivi dal punto di vista psicologico.
Il ruolo dell’AI e le possibile implicazioni sulla vita domestica
La versione di quest’anno dell’Home Report di IKEA pone l’accento anche sul rapporto tra l’intelligenza artificiale e l’evoluzione della vita in casa. Le previsioni mettono in primo piano il verificarsi di tre possibili scenari.
Da un lato, si parla di una vita in casa interessata da un miglioramento grazie a tecnologie incentrate sulla privacy e sull‘offerta di nuove esperienze. Dall’altro, invece, si ha a che fare con un approccio diffidente a quella che si prospetta, in generale, come portatrice di una delle più grandi rivoluzioni della storia in ambito tecnologico.
Nel terzo scenario, invece, si parla della tecnologia e dell’intelligenza artificiale come di uno strumento in grado di migliorare la relazione tra l’uomo e la natura.
Italiani sempre più insoddisfatti della propria casa
Come già specificato, la decima edizione del Life at Home di IKEA ha portato alla luce come, nel 2023, solo il 50% degli italiani risulta soddisfatto della propria casa. Il report ha indagato anche gli ostacoli, definiti tensioni, che impediscono di vivere in maniera appagante il tempo tra le mura domestiche.
Il primo è la dicotomia tra il fare di più e il fare di meno. In questo caso, si ha a che fare con una visione della casa come luogo di espressione delle proprie passioni, ma anche come riferimento per chi vuole evitare lo stress, fermarsi, rilassarsi.
Secondo l’indagine di IKEA, il 43% degli italiani considera la possibilità di rilassarsi in casa propria una priorità. Per il 41% del campione, invece, il fatto che la casa sia ordinata e organizzata rappresenta un fattore essenziale per sentirsi soddisfatti.
La seconda tensione da citare quando si parla dei motivi per cui gli italiani sono insoddisfatti della propria casa riguarda il rapporto tra condivisione e privacy, mentre la terza chiama in causa le preoccupazioni relative alle finanze necessarie per la gestione domestica.
Non più stanze separate, ma spazi ibridi
L’approccio alla casa, come ben si sa, è cambiato tantissimo negli ultimi anni, mettendo in evidenza la necessità di affrontare nuove sfide. Una delle più rilevanti sarà, sempre secondo il report di IKEA, il percorso per trovare la propria realizzazione e serenità all’interno di spazi ibridi e multifunzione.
Considerando il numero sempre più alto di persone che svolgono svariate attività quotidiane tra le mura di casa – il 2020 può essere definito, a ragione, come uno spartiacque da questo punto di vista – è nodale ragionare nell’ottica della condivisione e delle diverse funzioni per un solo ambiente, abbandonando lo schema delle stanze separate.