Cos’è la rendita catastale?
Last Updated on Agosto 4, 2021
Rendita catastale: significato
La rendita catastale è un valore fondamentale per quanto riguarda il fisco e il calcolo delle imposte, necessario per calcolare la quota di tasse come IMU e IRPEF. Interpretare (e sapere in primis dove trovare) questo dato è di grande importanza per un proprietario di immobili, in modo da sapere quali – e quante – tasse si ritroverà a pagare alle scadenze.
Anche nel caso di un immobile dato in locazione, infatti, sarà sempre il proprietario di quest’ultimo a doversi occupare del pagamento di imposte come l’IMU, anche sulla seconda casa. Conoscere questo valore – la consultazione delle rendite catastali si può fare sull’atto di acquisto dell’immobile o sulla visura catastale – è quindi necessario.
Rendita catastale casa: a cosa serve?
Abbiamo visto la definizione di rendita catastale e abbiamo risposto anche alla domanda “dove trovo la rendita catastale?”: sull’atto di acquisto della casa. Una volta chiarite queste premesse è tempo di capire a cosa serve la rendita catastale e qual è il suo effettivo scopo.
La legge descrive la rendita catastale come:
“la base per la determinazione del reddito imponibile soggetto alle imposte e alle sovrimposte”
La rendita catastale serve in pratica a determinare diversi valori di un immobile, tutti necessari per diversi calcoli delle tassazioni:
- Il valore catastale, fondamentale per il calcolo delle imposte ipotecarie e catastali essendo la base imponibile, è dato dalla moltiplicazione della rendita catastale per un coefficiente prestabilito, variabile in base alla categoria catastale e alla destinazione d’uso dell’immobile in questione;
- il valore imponibile per i pagamenti delle imposte dirette e dell’IMU;
- Il valore erariale.
Come si fa il calcolo della rendita catastale?
La rendita catastale serve per calcolare il valore catastale, ma a sua volta ha un preciso metodo per essere calcolata. La rendita catastale si ottiene con un calcolo che si può eseguire anche personalmente, ma che risulta sicuramente privo di errori e più accurato se affidato ad un professionista del settore.
Il valore della rendita catastale di un immobile si ottiene moltiplicando:
- La superficie dell’immobile in metri cubi, quadri o in vani catastali
per
- Un valore specifico riportato nelle tabelle di estimo, prodotta dall’Agenzia delle Entrate in base a una suddivisione territoriale in categorie e classi catastali.
Verifica rendita catastale: può variare?
Come tutti i coefficienti fissati secondo i parametri territoriali, questi possono variare in base alle variazioni stesse delle condizioni del territorio, dell’immobile stesso o della destinazione d’uso in sé.
La normativa dell’Agenzia delle Entrate ha infatti il potere di cambiare i parametri delle tabelle di estimo che, di conseguenza, fanno variare anche il valore della rendita catastale della casa.
Calcolare il valore catastale dalla rendita catastale
Come abbiamo già accennato, la rendita catastale serve soprattutto a calcolare il valore catastale, di fondamentale importanza, per esempio, per il calcolo delle tasse sulla seconda casa.
Esso si ottiene moltiplicando la rendita catastale per un coefficiente fisso:
- al 5% per gli immobili classificati A, C, D, E;
- al 40% per gli immobili di categoria B.
Questo primo valore che si ottiene va poi moltiplicato nuovamente per un coefficiente relativo alla categoria catastale dell’immobile:
- 110 per la prima casa:
- 120 per i fabbricati appartenenti al gruppo A o C;
- 168 per i fabbricati in categoria B;
- 60 per i beni immobili nel gruppo A/10 e D;
- 40,80 per i fabbricati delle categorie C/1 ed E;
- 112,50 per i terreni non edificabili.