Comodato d’ uso gratuito della casa: cos’è e come funziona
Quando si parla di comodato d’uso a titolo gratuito di una casa si fa riferimento a quel tipo di accordo contrattuale che prevede la consegna di un immobile a titolo non oneroso, stabilendo l’obbligo di riconsegna alla fine del contratto stesso.
Il Codice Civile prevede espressamente questa possibilità, quando descrive il comodato d’uso gratuito della casa in questo modo:
“…una parte consegna all’altra una cosa mobile o immobile, affinché se ne serva per un tempo o per un uso determinato, con l’obbligo di restituire la stessa cosa ricevuta”
Il comodato d’uso gratuito della casa è un tipo di accordo molto diffuso sul nostro territorio, spesso stipulato all’interno di una stessa famiglia tra figli e genitori. In questo modo i secondi possono vivere in una casa di famiglia, magari la seconda, senza dover pagare un euro. Questa modalità di contratto permette innanzitutto la possibilità di vivere gratuitamente ai figli stessi, mentre chi dà in locazione ottiene importanti sgravi fiscali.
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Come fare un comodato d’uso gratuito della casa
Il contratto di comodato d’uso a titolo gratuito prevede che una parte, il comodante, conceda all’altra, il comodatario, l’uso di un immobile a titolo gratuito per un tempo determinato, con l’obbligo di riconsegnarlo alla scadenza dell’accordo.
Spesso e volentieri si parla di affitto in comodato gratuito, ma in realtà i due tipi di accordi sono diversi e non coincidono come in realtà la definizione suggerirebbe. Il contratto d’affitto (o di locazione) prevede infatti il pagamento di un canone per la concessione dell’immobile. Col comodato invece la concessione è a pieno titolo gratuito.
Le forme in cui si può stipulare un comodato d’uso a titolo gratuito della casa sono:
- Forma scritta
- Forma verbale
Come per tutte le forme contrattuali, nonostante siano possibili entrambe le forme, quella scritta offre sempre maggiori garanzie e tutele.
Altra cosa importante nel funzionamento del comodato d’uso gratuito della casa è il fatto che il comodatario non diventa proprietario dell’immobile e non può nemmeno subaffittare una stanza o parte dello stesso immobile, senza previo consenso del comodante.
Come registrare il contratto di comodato d’uso gratuito della casa
Si diceva delle due forme possibili per l’accordo di comodato d’uso gratuito della casa. La forma scritta è preferibile sia per la maggiore sicurezza e stabilità che garantisce all’accordo stesso sia perché in sua presenza sarà possibile beneficiare di vantaggi fiscali.
Ma come si registra il contratto? Innanzitutto, entro 20 giorni dalla stipula dell’atto occorre registrarlo anche presso l’Agenzia delle Entrate. Per farlo bisogna:
- Utilizzare il modello 69;
- Versare l’imposta di registro di 200 euro col modello F23. Essa va pagata una volta se il contratto è a tempo indeterminato, altrimenti andrà versata ad ogni rinnovo;
- Acquistare una marca da bollo da 16 euro per ogni quattro pagine di contratto.
Casa in comodato d’uso gratuito: che obblighi hanno le parti?
Come abbiamo visto, è una scelta ottimale dare la casa in comodato d’uso gratuito ai figli, in modo da risparmiare sia sul canone di locazione stesso, sia per godere di diverse agevolazioni fiscali. Ma anche se il rapporto tra le parti è molto stretto, proprio come nel caso di genitori-figli, il Codice Civile dà delle indicazioni chiare su quali sono gli obblighi che le parti devono rispettare.
Il comodante, colui che concede in comodato d’uso gratuito la casa, deve osservare le seguenti norme:
- Deve risarcire il comodatario se non lo avvisa di eventuali difetti dell’immobile che possano mettere a repentaglio la salute dello stesso;
- Si deve occupare delle spese straordinarie di manutenzione dell’immobile che concede in comodato e, nel caso, rimborsare il comodatario se le ha sostenute lui in prima persona.
Il comodatario a sua volta deve:
- Custodire e conservare l’immobile;
- Utilizzare il bene ricevuto in comodato solo per l’uso determinato dal contratto;
- Usarlo personalmente, a meno di accordi appositi con il proprietario – come si usa negli affitti, ad esempio, per il subaffitto di una stanza – pena rescissione e richiesta di danni;
- Restituire l’immobile alla scadenza del contratto o in caso di urgenza da parte del proprietario.
Che agevolazioni offre il comodato d’uso gratuito della casa?
Abbiamo visto e analizzato quali sono i termini che compongono il comodato d’uso e quali sono gli obblighi e le regole che le due parti devono rispettare quando decidono di utilizzare questa modalità contrattuale.
Per il comodatario poter vivere in una casa senza dover spendere niente è sicuramente un vantaggio non indifferente, che non dovendo pagare nulla non dovrà nemmeno preoccuparsi del canone d’affitto.
A sua volta, il comodante gode invece di numerose e sostanziose detrazioni fiscali, soprattutto se l’immobile concesso in comodato è una seconda casa. In questo caso, il proprietario potrà godere di una detrazione al 50% sulla base imponibile dell’IMU. Questa agevolazione sarà però valida solamente se il rapporto tra le due parti è di primo grado. L’esempio migliore è quello di genitori che danno la casa in comodato d’uso gratuito ai figli.
Ci sono comunque altri criteri da rispettare:
- Il contratto deve essere registrato all’Agenzia delle Entrate;
- L’accordo deve essere comunicato al Comune in cui si trova l’immobile;
- L’immobile deve essere usato esclusivamente come abitazione principale;
- L’immobile non può fare parte delle categorie catastali di lusso;
- Il comodante deve risiedere nello stesso Comune in cui si trova l’immobile.
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