Come registrare un contratto d’affitto?
Last Updated on Luglio 18, 2024
Sono tantissime le persone che, ogni giorno, decidono di mettere in affitto un immobile di loro proprietà. Farlo vuol dire interrogarsi su numerosi aspetti tecnici e porsi svariate domande. Una delle più importanti è l’interrogativo “Come registrare un contratto d’affitto?”. Se stai cercando la risposta, non ti resta che proseguire nella lettura di questo articolo.
Dove posso registrare un contratto di locazione?
Dove è possibile registrare il contratto di locazione? Nei casi in cui questi ultimi hanno una durata superiore ai 30 giorni, l’unico riferimento per la registrazione è l’Agenzia delle Entrate. Si può scegliere qualsiasi ufficio. La registrazione può avvenire sia in modalità cartacea, sia in modalità telematica.
Nel secondo dei due casi, si può optare per:
- Utilizzo del servizio Fisconline, accessibile dal sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate tramite Spid, Carta d’Identità Elettronica o credenziali specifiche del portale dell’ente.
- Utilizzo del servizio Entratel.
In alternativa è possibile fare riferimento ai CAF presenti sul territorio, ma anche gli intermediari abilitati.
Come registrare un contratto di affitto: il caso di chi ha più di 10 unità abitative
Quando si parla di come registrare un contratto d’affitto, è necessario soffermarsi su una casistica particolare, ossia quella di chi possiede più di 10 unità abitative. In questo frangente, la metodologia a cui fare riferimento è diversa. Il contribuente è infatti tenuto a trasmettere il contratto di locazione in forma telematica. In che modo può procedere? Ricorrendo ai sopra citati applicativi Fisconline ed Entratel. Entrambi, ribadiamo, sono messi a disposizione da parte dell’Agenzia delle Entrate a titolo gratuito. Essenziale è ricordare che possono essere utilizzati sia dai titolari di Partita IVA – siano essi imprenditori o liberi professionisti – sia dalle persone fisiche.
I costi da affrontare
Chiedersi come registrare un contratto d’affitto vuol dire, per forza di cose, farsi domande in merito ai costi da affrontare. In questo caso, la risposta è una e una sola: l’imposta di registro. L’onere di quest’ultima può variare sulla base della destinazione dell’immobile. Nei casi in cui quest’ultimo è a uso abitativo, l’imposta di registro corrisponde al 2% del canone richiesto ogni anno. Nelle situazioni in cui, invece, si ha a che fare con l’affitto di un’unità immobiliare a uso strumentale, l’imposta scende all’1%. Attenzione, però: questo vale nei casi in cui a effettuare la locazione è un soggetto passivo IVA. Nell’elenco è possibile includere gli imprenditori, così come i titolari di Partita IVA.
In tutte le altre casistiche, l’imposta di registro rimane pari al 2%. L’unica eccezione da considerare è quella dei terreni. In questo frangente, infatti, in sede di registrazione del contratto di affitto si paga un’imposta di registro dello 0,50% del canone annuo.
Proseguendo con gli aspetti fondamentali da conoscere quando si parla di registrazione del contratto di affitto è doveroso sottolineare che sia il conduttore sia il locatore sono tenuti a rispondere in solido del pagamento delle sopra citate somme.
Questo implica il fatto che, da parte del Fisco, sussiste la facoltà di recuperare rivolgendosi a entrambi i soggetti. In caso di specifiche diverse all’interno del contratto, le spese di registrazione dello stesso sono da intendersi come suddivise al 50%.
Per amor di precisione, è il caso di rammentare che per registrare un contratto d’affitto è necessario versare anche la marca da bollo. Quest’ultima richiede un costo di 16 euro ogni quattro pagine della copia del contratto.
Chi ha l’obbligo di richiedere la registrazione del contratto d’affitto?
Come puoi vedere, sono diversi gli aspetti a cui fare attenzione nel momento in cui ci si domanda come registrare un contratto d’affitto. Oltre a quelli appena menzionati, è necessario fare riferimento anche al soggetto che ha l’obbligo di registrare il contratto. A meno che non si abbia a che fare con una locazione abitativa, l’obbligo è a carico di entrambi i soggetti che hanno firmato, ossia locatore e locatario.
Nei casi in cui il locatore non dovesse provvedere alla registrazione di un affitto commerciale, il Fisco avrebbe come già accennato la facoltà di rivalersi sul locatario per il recupero dell’imposta di registro.
I casi di esenzione
Non c’è che dire: quando ci si chiede come registrare un contratto d’affitto, sono davvero numerosi i punti tecnici che meritano approfondimento. Uno dei più rilevanti riguarda i casi in cui è possibile parlare di esenzione. Come accennato nelle righe precedenti, tra questi rientra la durata del contratto, che deve essere inferiore ai 30 giorni annui. Tutto questo vale a meno che il suddetto non sia stato redatto per atto pubblico o attraverso una scrittura privata autenticata. Nelle circostanze appena ricordate, sussiste l’obbligo di procedere con la registrazione.
Come si registra un contratto di affitto: termini da rispettare e modalità di compilazione del modello RLI
Quando si risponde alla domanda “Come registrare un contratto d’affitto?“, è necessario soffermarsi anche su tutto quello che riguarda i termini temporali da rispettare. Il contratto va registrato entro 30 giorni dalla data di stipula dello stesso o dalla decorrenza. La registrazione tardiva è sì valida, ma comporta il pagamento di una sanzione.
Per quanto riguarda le modalità di compilazione del modello RLI è necessario, come sopra rammentato, scegliere tra via cartacea e via telematica. Quest’ultima è obbligatoria non solo nei casi in cui si possiedono più di dieci immobili, ma anche se si svolge la professione di agente immobiliare.
Quali sono i dati da inserire? Innanzitutto quelli anagrafici di chi procede alla registrazione del contratto d’affitto. Da non dimenticare è poi il focus sul tipo di contratto, sulla durata e sull’importo del canone. Necessario è altresì specificare le condizioni che possono portare a un’eventuale sospensione.