come recedere da un contratto di affitto cointestato
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Come recedere da un contratto di affitto cointestato

Last Updated on Luglio 17, 2024

Chi si approccia per la prima volta al mondo delle locazioni immobiliari , si pone, tra le varie domande relative agli adempimenti di natura burocratica, interrogativi su come recedere da un contratto di affitto cointestato. Sottoscrivi un contratto di locazione con questa caratteristica è normale e frequente. Succede, per esempio, quando si decide di prendere in affitto una casa insieme con il proprio partner. In circostanze come quella appena menzionata, può capitare, per esempio, che il rapporto finisca. Se l’altro intestatario decide di rimanere nell’immobile, diventa necessario informarsi su come togliere una persona da un contratto di affitto.

Nelle prossime righe dell’articolo, potrai trovare la risposta a questa domanda. Per scoprire di più, non devi fare altri che proseguire nella lettura!

Cosa si intende per affitto cointestato?

Prima di entrare nel vivo della risposta alla domanda “Come recedere da un contratto di affitto cointestato?” , vediamo di cosa si parla quando lo chiama in causa. Il contratto di locazione cointestato si differenzia rispetto a quello tradizionale per un unico motivo: la presenza di più affittuari. Ciascuno di essi è responsabile del pagamento del canone mensile e del pagamento delle spese di manutenzione ordinaria dell’unità immobiliare. Vale lo stesso per le utenze luce – gas e per le spese condominiali.

La suddetta responsabilità prevede che, in caso di mancato pagamento del canone da parte di uno dei due intestatari, il proprietario possa rivalersi sugli altri. Ciò accade in tutte le circostanze in cui non viene specificato diversamente in una clausola specifica del contratto. Chiarita questa premessa, vediamo come recedere da un contratto di affitto cointestato.

Lettera di disdetta da un contratto di affitto cointestato

Come recedere da un contratto di affitto cointestato ? Rispondere a questa domanda vuol dire rammentare innanzitutto che, nei frangenti in cui un soggetto o più dovesse decidere di svincolarsi da un contratto di locazione cointestato, si parlerebbe, dal punto di vista tecnico, di recesso parziale. Il contratto, davanti alla legge, mantiene la sua efficacia per gli altri inquilini che decidono di continuare a risiedere nell’immobile.

Per rendere nota al proprietario la volontà di recedere dal contratto, è necessario inviare una lettera raccomandata o, in alternativa, una comunicazione tramite posta elettronica certificata. Il preavviso deve essere dato entro 6 mesi pieni.

Non valgono le comunicazioni date a voce e neppure quelle inviate tramite posta elettronica ordinaria o attraverso app di messaggistiche istantanee come WhatsApp.

Recesso di un solo conduttore dal contratto d’affitto: cosa dice la legge?

La legge, abbiamo appena visto, permette di dare una risposta affermativa alla domanda “Come recedere da un contratto di affitto cointestato?” . Quali sono i punti di riferimento normativi in ​​merito? Uno dei più importanti è la Sentenza della Corte di Cassazione 1011 del 27 febbraio 1978 . Nel testo di quest’ultima, gli ermellini sottolineano che la coesistenza, nell’ambito del medesimo contratto di locazione (tecnicamente  rapporto locatizio), di più conduttori, non esclude che ciascuno di essi sia tenuto, per la medesima prestazione e in speciale modo per il pagamento del canone mensile, un’obbligazione distinta e autonoma.

Nelle righe precedenti, abbiamo fatto cenno alla presenza, nel contratto di affitto cointestato, di una clausola che annuncio, a fronte dell’uscita di uno dei locatari, la risoluzione totale del contratto. La suddetta clausola non è obbligatoria.

 

La legge italiana consente altresì di includere nel contratto di locazione cointestato un’ulteriore clausola, che sottolinea l’obbligo, a carico degli altri inquilini, di proseguire nel versamento dei canoni anche dopo che un intestatario ha deciso di recedere.

Recesso parziale della locazione: il proprietario deve contattare l’Agenzia delle Entrate?

Abbiamo chiarito sia come recedere da un contratto di affitto cointestato , sia i dettagli normativi in ​​merito. Fondamentale, per dare un quadro completo della situazione, è capire come deve comportare il proprietario . Come deve comportarsi chi, dopo aver dato in affitto la propria casa a più intestatari, si vede arrivare, da uno di essi, una comunicazione come quella citata nei paragrafi precedenti?

Dopo averla ricevuta – la legge non gli consente di opporsi all’esercizio della facoltà di recessione parziale da parte dell’inquilino, se quest’ultimo ha agito rispettando le normative vigenti – deve modificare il contenuto del contratto presso l’Agenzia delle Entrate . Non si tratta di un incombenza complessa. Basta, infatti, compilare il Modello RLI . Una novità interessante di quest’anno? La possibilità di procedere alla compilazione direttamente per via telematica, senza doversi recare agli sportelli.

In questa modalità, è possibile registrare la variazione relativa agli inquilini rispetto a quanto riportato originariamente sul contratto di locazione. Il proprietario che ufficializza la suddetta variazione è tenuto a pagare, tramite modello F24, un’imposta di registro pari a 67 euro (in misura fissa).

Recesso parziale dalla locazione: cosa succede quando il contratto non è registrato?

Dopo aver risposto alla domanda ” Come recedere da un contatto di affitto cointestato? ” e aver capito cosa deve fare, in caso di recesso parziale, il proprietario, è il caso di soffermarsi sui frangenti in cui ciò accade in una situazione in cui il contratto d’affitto non è registrato.

Per disposizioni di legge, il contratto d’affitto non registrato è da considerarsi nullo (il riferimento in merito è la Legge 311 del 30 dicembre 2004 , per la precisione all’articolo 1, comma 346).

In tali frangenti, il proprietario ha la possibilità di sanare la propria posizione attraverso una registrazione tardiva dell’atto. Quest’ultima deve essere presentata all’Agenzia delle Entrate e ha effetto retroattivo. Quando la registrazione, anche se viene effettuata tardivamente, diventa ufficiale, il proprietario ha la possibilità di far valere i suoi diritti davanti alla legge e, nei casi in cui è necessario, rivalersi sugli eventuali inquilini insolventi.

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