Affitto turistico
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Come funziona l’affitto turistico?

Tra le diverse tipologie contrattuali esistenti, il contratto di affitto turistico ha un ruolo molto importante. Complice la natura prettamente turistica del nostro paese, ricco come nessun’altro di bellezze naturali, storiche e culturali, sono tantissimi i cittadini italiani e stranieri che si spostano nel nostro territorio per finalità turistiche.

In questa guida analizzeremo le varie tipologie di affitto turistico esistenti, quali norme lo regolamentano e quale conviene scegliere, in base alle proprie esigenze. Se stai cercando di sapere come affittare la tua casa vacanze o come affittare le tue camere ai turisti, sei nel posto giusto per orientarti al meglio!

Il contratto di affitto turistico

Il contratto di locazione turistica è un contratto che si stipula, come si evince dal nome stesso, quando l’inquilino ha una finalità di abitazione a uso turistico e quindi temporaneo, limitato nel tempo. In cambio di un corrispettivo economico, il proprietario dell’abitazione la affitta al potenziale inquilino: è importante che il periodo non sia superiore ai 3 mesi, come previsto dalla normativa sugli affitti brevi, che è la durata massima prevista dalla locazione turistica.

Altrettanto importante è sottolineare che l’oggetto dell’affitto turistico è sempre la seconda casa, e non quella primaria in cui una persona o una famiglia vive stabilmente.

L’oggetto del contratto è quindi il godimento a scopo turistico dell’immobile. I regolamenti non prevedono inoltre una località precisa per poter usufruire di questo tipo di accordo: il contratto di locazione per finalità turistiche può quindi essere stipulato per un abitazione situata ovunque. Non c’è alcun vincolo geografico.

Forma e durata dell’affitto turistico

Le locazioni turistiche sono disciplinate dal Codice Civile e dalla legge sulla locazione di immobili urbani. Anche il codice del turismo è importante, perché all’art.53 definisce le locazioni turistiche gli alloggi locati esclusivamente per finalità turistiche ovunque siano ubicati, come si diceva sopra.

Il contratto di locazione di un immobile per l’uso turistico deve essere stipulato in forma scritta, pena la nullità dello stesso. Va inoltre specificata la finalità turistica dell’accordo, per evitare l’eventuale applicazione delle norme che regolamentano, invece, le normali locazioni abitative primarie o transitorie.

La locazione turistica ha una durata che può essere liberamente concordata tra le parti, in base alle esigenze e alle disponibilità. Al termine dell’accordo esso scade in automatico.

Il contratto di affitto turistico può avere durate diverse:

  • locazione turistica lunga: (c.d. contratto casa vacanze) prevede delle clausole che regolino la durata della locazione, l’entità del canone e la modalità di pagamento. Prevede inoltre un deposito cauzionale e l’eventuale rivalutazione dello stesso canone;
  • locazione turistica breve: (c.d. contratto brevi vacanze) contiene appositi accordi su spese accessorie, uso di spazi accessori e eventuale recesso;
  • locazione turistica brevissima: (c.d. contratto weekend) deve contenere un’apposita clausola che stabilisce un accordo a forfait sui consumi per le utenze.

Il contratto di affitto turistico prevede diverse durate e, di conseguenza, diversi adempimenti fiscali cui sottostare.

Se l’accordo tra le due parti prevede una durata della locazione inferiore ai 30 giorni, allora non c’è obbligo di registrazione del contratto.
Il contratto turistico ha quindi un limite di 30 giorni che, se superato, prevede una registrazione e una denuncia presso le autorità locali. In questo caso, a seconda delle esigenze, bisognerà virare su un contratto d’affitto transitorio.

La denuncia va inoltre sempre effettuata, a prescindere dalla durata, se l’accordo viene stipulato con dei cittadini stranieri extra UE.

Le tasse dell’affitto turistico

Per il contratto di locazione di un immobile ad uso turistico superiore ai 30 giorni, che devono essere registrati, si è anche sottoposti al pagamento dell’imposta di registro, pari al 2% del canone pattuito per importi non inferiori a 67 euro.

È anche possibile applicare la cedolare secca sugli affitti brevi turistici. In fase di registrazione del contratto va specificato che verrà adottata la cedolare secca, così da evitare i pagamenti sia dell’imposta di registro che dell’imposta di bollo.

Affitto breve: turistico, transitorio, B&B

Se vuoi affittare casa per periodi brevi quindi puoi optare per stipulare un contratto di affitto turistico fino a un massimo di 30 giorni, mentre sopra i 30 giorni e fino ai 18 mesi è previsto il contratto d’affitto transitorio.

Un’altra distinzione molto importante che riguarda l’affitto turistico è quella che lo differenzia dal contratto di prestazione alberghiera. Il contratto di affitto turistico prevede il godimento dell’immobile a scopo turistico ma non include servizi accessori come pulizia, cambio biancheria o ristorazione. Nonostante l’intento sia molto simile, le due tipologie di locazione sono regolamentate da accordi diversi.
Nel caso ci siano ulteriori prestazioni offerte, tipiche di servizi come il Bed&Breakfast, allora si applicherà il contratto di prestazione alberghiera.

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L’affitto breve, nel caso di finalità turistiche o transitorie, può rivelarsi molto utile. Molti proprietari preferiscono affittare i propri immobili per brevi periodi. Questi ultimi però, oltre ad essere condizionati da una forte stagionalità, sono portatori di diverse problematiche.

Gli inquilini, dovendo passare poco tempo nell’appartamento, senza spese a carico, potrebbero non badare a consumi e arredi comportandosi in modo irresponsabile e, di conseguenza, facendo aumentare a dismisura i costi di gestione e manutenzione dell’immobile.

Affittare a lungo, invece, evita tutte queste problematiche. Diventando essa la propria casa a tutti gli effetti, gli inquilini avranno tutti gli interessi a gestirla nella miglior maniera possibile, evitando eventuali danni visto che le spese sono direttamente a carico loro. Inoltre affittare sul lungo periodo permette di avere una rendita fissa, come se fosse un secondo stipendio, non influenzato dalla stagionalità e dalle fluttuazioni del mercato!

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