Canone concordato: come calcolarlo in maniera rapida e semplice
Last Updated on Settembre 26, 2024
Sono tantissimi i proprietari di casa che si trovano davanti alla necessità di affittare il proprio immobile a canone concordato. Approcciarsi a questo mondo può comportare delle difficoltà relative innanzitutto al calcolo. Se ti stai facendo domande in merito, nelle prossime righe di questo articolo puoi trovare diversi consigli utili sul tema.
Affitto a canone concordato: di cosa si tratta di preciso?
Prima di entrare nel vivo dei consigli per calcolare in maniera rapida e semplice il canone concordato, vediamo di cosa si parla di preciso quando lo si chiama in causa. Dicesi affitto a canone concordato una forma di locazione in cui l’entità del canone, così come la durata del contratto di affitto, sono stabiliti da accordi stipulati con organizzazioni locali. Questo vale sia per quanto riguarda le cifre massime, sia per quel che concerne quelle minime.
Dal punto di vista normativo, il canone concordato è disciplinato dalle Legge 431/98. Quando la si chiama in causa, si inquadra un testo che ha letteralmente rivoluzionato la disciplina delle locazioni immobiliari. Un altro punto di riferimento importante a livello legislativo è il Decreto Ministeriale del 16 gennaio 2017 che, non a caso, è introdotto con le seguenti frasi: “Criteri generali per la realizzazione degli accordi da definire in sede locale per la stipula dei contratti di locazione ad uso abitativo a canone concordato, ai sensi dell’articolo 2, comma 3, della legge 9 dicembre 1998, n. 431, nonché dei contratti di locazione transitori e dei contratti di locazione per studenti universitari, ai sensi dell’articolo 5, commi 1, 2 e 3 della stessa legge“.
Proseguendo con i dettagli del contratto a canone concordato, facciamo presente che, dal punto di vista della durata, si ha a che fare con la formula 3+2. Una volta esaurita la proroga biennale, le parti che intervengono nel contratto possono mettersi d’accordo in merito al rinnovo della locazione. L’intenzione appena citata deve essere comunicata entro i sei mesi dalla scadenza tramite invio di lettera raccomandata.
In assenza di quest’ultima, il contratto è da intendersi rinnovato tacitamente. Si applicano, per un ulteriore biennio, le medesime condizioni.
Canone affitto concordato: altre cosa da sapere
Da queste righe risulta chiaro che, quando si parla di affitto a canone concordato, si inquadra una situazione in cui il proprietario dell’immobile non ha la possibilità di scegliere liberamente a quanto locare il proprio appartamento. Necessario, infatti, è informarsi in merito agli accordi territoriali di riferimento per il proprio Comune (aspetto che, molto spesso, non fa che appesantire l’iter burocratico pre affitto).
In sede di calcolo, bisogna tenere in considerazione diversi dati. Ecco quali:
- Superficie calpestabile dell’immobile;
- Aspetti accessori come la presenza di eventuali balconi o ascensori.
Un caso a sé che merita attenzione riguarda le situazioni in cui il contratto di affitto non vede l’intervento di associazioni rappresentative di una determinata categoria. In questo frangente, bisogna chiamare in causa il punto di vista dell’Agenzia delle Entrate, che ha sottolineato la necessità, se si ha intenzione di usufruire di tutti i benefici fiscali del caso, di richiedere alle organizzazioni che hanno proceduto alla firma degli accordi territoriali un’attestazione ad hoc.
In questo modo, si ha la possibilità di verificare con certezza assoluta la conformità del contratto ai suddetti accordi.
Locazione concordata: cosa considerare in fase di calcolo
Come sopra accennato, il calcolo del canone concordato per l’affitto di un immobile può rivelarsi operazione non semplice. Essenziale, infatti, è considerare la superficie utile, ma anche la zona in cui è ubicato l’immobile, così come la subfascia di appartenenza.
A questo punto, considerata la succitata formula del 3+2, si può procedere al calcolo del canone, tenendo sempre conto di una forte oscillazione tra valore minimo e massimo. Per venire incontro ai nostri clienti da questo punto di vista, abbiamo dato vita a una collaborazione di cui siamo felicissimi di poter parlare. Si tratta della partnership con DokiCasa, una piattaforma che, tra i numerosi servizi online che offre, mette in primo piano il calcolo del canone concordato in maniera semplice, rapida e sicura.
Il servizio è completamente online. Grazie al supporto di un consulente specializzato, non bisogna preoccuparsi in merito alla possibile presenza di errori. Vengono tenuti in considerazione davvero tutti i parametri. Per rendersi conto di quanti siano – e capire ancora di più la necessità di chiedere l’aiuto di uno specialista – rammentiamo che, nell’elenco dei vari aspetti da tenere sotto controllo, rientra anche la presenza di posto auto, solai, cantine, porte blindate. Da non dimenticare è anche la differenza tra immobile totalmente o parzialmente arredato.
A questo punto non ti resta che contattarci per saperne di più in merito alla partnership con DokiCasa. Ti aspettiamo!