Usufrutto della casa dei genitori: chi paga l’IMU?
Last Updated on Luglio 18, 2024
Sono numerose le situazioni in cui, in famiglia, si decide di concedere ai figli l’usufrutto della casa dei genitori, che aiutano i primi a gettare le basi per il loro futuro. In questi frangenti, qualora l’immobile in questione dovesse risultare come seconda casa, chi paga l’IMU? Se stai cercando informazioni in merito, nelle prossime righe di questo articolo puoi trovare la risposta.
Usufrutto della casa ai figli: in cosa consiste?
Prima di capire chi paga l’IMU in caso di usufrutto della casa dei genitori ai figli, vediamo di cosa si parla quando si nomina l’usufrutto. Si tratta di un diritto naturale minore disciplinato dall’articolo 978 e seguenti del Codice Civile. Acquisibile anche per usucapione, non può andare oltre, dal punto di vista della durata, agli anni di esistenza vita dell’usufrutturario.
Per tutta la durata del diritto di usufrutto, l’usufruttuario ha la possibilità di occupare l’immobile e di godere dei suoi frutti (può concederlo in locazione). La nuda proprietà viene mantenuta da chi ha concesso il diritto di usufrutto, ossia il proprietario della casa.
Il contratto di usufrutto può essere stipulato alla presenza di un notaio a seguito della redazione di un vero e proprio rogito (la legge prevede anche la possibilità di procedere con la scrittura privata, che va però autenticata). A seguito della firma del contratto, il notaio, se interpellato dalle parti, si occupa della registrazione dell’atto pubblico. In questa fase bisogna procedere al pagamento di un’imposta che è a carico del beneficiario dell’immobile, ossia l’usufruttuario. Chiarito questo aspetto, possiamo entrare nel vivo della questione del pagamento dell’IMU.
Chi paga l’IMU in caso di usufrutto ai figli?
In un contesto economico che vede spesso i giovani incontrare difficoltà nel comprare casa, sono numerosi i genitori che decidono di concedere ai figli l’usufrutto di una casa. Chi paga l’IMU in questi frangenti? Come è chiaro esaminando la definizione di usufrutto, nel caso in cui il contratto viene stipulato si ha a che fare con due poli distinti per quanto riguarda i diritti. Da un lato c’è la situazione del nudo proprietario. Dall’altro, invece, quella dell’usufruttuario, che ha la possibilità di occupare l’immobile e, come già accennato, di locarlo a terzi.
Come ci si regola per quanto riguarda il pagamento dell’IMU? A tal proposito va ricordato che, anche se l’imposta municipale unica è comunale, il suo presupposto normativo fa riferimento alla legge in vigore a livello nazionale. Cosa implica questo? Che a dover procedere al pagamento dell’IMU deve essere il possessore a titolo di “proprietà, usufrutto, uso, abitazione e superficie”.
Da queste righe è chiaro che, in caso di usufrutto della casa dei genitori ai figli, sono questi ultimi a dover pagare l’IMU. Attenzione, però: non è sempre così. Nel caso in cui il figlio che ha l’usufrutto della casa dei genitori dovesse aver fissato la sua residenza presso il suddetto immobile e vivere presso di esso, non pagherebbe l’imposta.
Come mai? Il motivo è legato al fatto che, secondo l’attuale normativa nazionale, in caso di usufrutto della casa dei genitori il figlio che vive presso di essa e che l’ha registrata come residenza non è soggetto al pagamento dell’imposta municipale unica. Lo stesso vale nelle situazioni in cui l’usufruttuario ha scelto l’immobile come sua dimora abituale (concetto che, erroneamente, viene spesso utilizzato come sinonimo di prima casa).
Entrando nel vivo di quest’ultima situazione, facciamo presente che, in caso di contratto di usufrutto della casa dei genitori, i figli possono non pagare l’IMU se si verificano i seguenti punti:
- residenza anagrafica presso l’immobile oggetto del sopra citato contratto (in questo caso, fa fede quanto riportato all’anagrafe del Comune dove l’unità immobiliare è sita);
- dimora per la maggior parte dell’anno presso l’immobile oggetto del contratto (in questo frangente si parla di dimora abituale, concetto che, come già detto, non coincide sempre con quello di prima casa).
Nel caso in cui i figli usufruttari dovessero decidere di locare l’appartamento di cui i genitori sono nudi proprietari, sarebbero obbligati dalla legge a pagare l’IMU.
Usufrutto dell’abitazione: cosa paga il nudo proprietario?
In una situazione di usufrutto della casa dei genitori ai figli, i primi non sono tenuti al pagamento dell’IMU. Nell’eventualità in cui i nudi proprietari dovessero scegliere di vivere presso un’altra delle loro case, non sarebbero comunque soggetti al pagamento della succitata imposta. Ciò è possibile nelle circostanze in cui l’immobile risulta dimora abituale e residenza.
Madre usufruttuaria e figli proprietari: cosa succede in caso di decesso della prima?
Esistono tanti casi di usufrutto della casa dei genitori concesso ai figli, ma anche altrettante situazioni in cui, invece, sono i genitori, spesso anziani, a essere usufruttuari di immobili di proprietà della prole. In un quadro di madre usufruttuaria e figli proprietari, cosa accadrebbe in caso di decesso della prima? Per legge, con la morte dell’usufruttuario si estingue il diritto di usufrutto. Ciò significa che il nudo proprietario riprende il pieno possesso del bene immobiliare. Ciò vuol dire che è tenuto a versare l’IMU. Esiste però un noto caso di esenzione. Si tratta della situazione in cui il soggetto decide di stabilire presso l’immobile la sua abitazione principale (deve viverci e risiederci ufficialmente).
Nel caso in cui, invece, a venire a mancare dovesse essere il nudo proprietario, non si avrebbe a che fare con l’estinzione del diritto di usufrutto. Se sono presenti eredi, la nuda proprietà dell’immobile passerebbe a questi ultimi. In tale frangente, a meno di presenza di un diritto all’esenzione, il nudo proprietario sarebbe tenuto a versare regolarmente l’IMU.