Classe energetica dell’immobile: impatto sulle spese e consigli per aumentarla
Last Updated on Luglio 18, 2024
Considerato il caro energia che sta imperversando negli ultimi mesi, chi acquista una casa – ma anche chi ha intenzione di affittare un immobile di sua proprietà e di non subire i danni di eventuali morosità – è comprensibilmente interessato a valutare l’entità dei consumi. Un utile riferimento al proposito è la classe energetica dell’immobile. Come impatta sui consumi? Che differenza c’è, in termini di numeri, tra quella più alta e la più bassa? Come si può migliorare la situazione? Scopriamolo assieme nelle prossime righe le risposte a queste domande.
Classe energetica degli immobili: di cosa si tratta?
Cos’è la classe energetica dell’immobile? Iniziamo ricordando che questa espressione è entrata a far parte della quotidianità degli italiani nel 2005. Per la precisione, tutto è cambiato a seguito dell’entrata in vigore del decreto legislativo 192/2005.
Questo testo normativo, che ha di fatto introdotto il concetto di prestazione energetica degli edifici, ha fatto lo stesso anche con quello delle classi. Quando le si chiama in causa, si inquadra una classificazione che, monitorando l’aderenza a parametri ben precisi, inquadra le prestazioni energetiche di un determinato edificio o di un appartamento.
I consumi vengono classificati in ordine crescente. Il minimo è la classe A4. Il massimo, invece, la G. Che differenza può esserci, dal punto di vista delle spese energetiche, tra i due estremi?
Classi energetiche degli immobili italiani: la situazione attuale
Il mercato immobiliare italiano è caratterizzato dalla presenza di numerosi immobili obsoleti dal punto di vista delle prestazioni energetiche. Anche se dal 2019 al 2021 è aumentato il numero di immobili con classe energetica A, la G, ossia quella che prevede i consumi maggiori, rimane la dominante sul territorio nazionale (risultati di uno studio del gruppo Tecnocasa). Numeri alla mano, sia quando si parla di compravendita, sia per quel che concerne gli affitti resta la classe energetica G la più presente.
Quali sono i suoi consumi? Quanto influenzano il portafoglio di chi deve pagare le spese energetiche? Seguici nel prossimo paragrafo per scoprirlo.
Classe energetica G: i numeri dei consumi
In un’abitazione di classe energetica G, i consumi dell’energia elettrica possono arrivare a massimo 162 kWh per singolo metro quadro. Considerati tutti i mesi dell’anno, si ha una bolletta elettrica media pari a circa 145 euro al mese.
La differenza rispetto alla classe A è notevole. Una casa associata a quest’ultima, infatti, ha consumi fino a 10 volte inferiori rispetto agli immobili con classe energetica bassa. Doveroso è ricordare l’impossibilità di dare stime precise. Il motivo è legato al fatto che, oltre alla classe energetica, intervengono anche altri fattori. Tra questi rientra, per esempio, il momento della giornata in cui avviene il consumo dell’energia. Influisce altresì anche il prezzo che viene applicato dal fornitore.
Guardando alla situazione aggiornata al mese attuale e considerando un contratto di fornitura dell’energia inquadrato nel regime di maggior tutela con tariffa monoraria, si avrebbe, per quanto riguarda i costi del gas, una differenza di oltre 4.000 euro all’anno.
Gli interventi per migliorare l’efficienza energetica della casa e le novità sul Superbonus
L’efficienza energetica della propria abitazione può essere migliorata in diversi modi. Tra gli interventi che possono essere chiamati in causa è possibile citare il cappotto termico, così come la sostituzione degli impianti di riscaldamento e raffrescamento con altri più performanti. Un’ulteriore soluzione è quella dell’installazione di un sistema VMC con recuperatore di calore, strada che può rivelarsi utile per rendere salubre l’aria di una stanza senza impattare troppo sui consumi.
Visto che la stagione fredda in procinto di iniziare avrà un impatto notevole sui costi energetici a carico delle famiglie, se si ha un immobile con classe energetica bassa è il caso di sfruttare il Superbonus. Agevolazione fiscale introdotta dal Decreto Rilancio – decreto legge 34/2020 – è al centro dell’attenzione mediatica e della discussione politica da diversi mesi.
Un aspetto sul quale si dibatte molto è il nodo del raggiungimento del 30% dei lavori da completare entro il 30 settembre come condizione necessaria per la ricezione dell’agevolazione fiscale entro il 31 dicembre dell’anno corrente (caso riguardante le villette unifamiliari). Degno di nota è un recente cambiamento importante. Per raggiungere la soglia sopra menzionata, verranno annoverati nel computo dei lavori anche quelli non coperti dai vari bonus edilizi.
Al fine di dimostrare il raggiungimento del sopra citato limite, sarà sufficiente presentare una dichiarazione redatta dal direttore dei lavori che, a sua volta, deve essersi basato su una chiara documentazione probatoria. A rendere pubblico tutto questo ci ha pensato un documento del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.
La disposizione appena descritta corrisponde sia all‘interpretazione da parte dell’Agenzia delle Entrate, sia a quanto espresso dal decreto legislativo Aiuti.
Classe energetica: di quanto deve aumentare per poter usufruire del Superbonus?
Di quanto deve aumentare la classe energetica di un immobile per poter usufruire del Superbonus 110%? La legge prevede che per l’accesso alla suddetta agevolazione si concretizzi, a seguito degli interventi, un salto di almeno due classi energetiche. Ad attestare questo miglioramento ci pensa il cosiddetto APE convenzionale. Quest’ultimo, che viene rilasciato solamente con lo scopo appena descritto, non deve essere registrato in Regione. Ecco cosa sapere in merito ad esso:
- interventi su un condominio: in questo frangente, bisogna considerare l’attestato di prestazione energetica di tutto l’edificio;
- interventi su unità immobiliari plurifamiliari considerate indipendenti a livello funzionale e con almeno un accesso autonomo: in questo caso, il salto di due classi energetiche finalizzato all’accesso al Superbonus deve essere considerato valutando i miglioramenti del singolo appartamento. Rientrano in questa fattispecie gli interventi di riqualificazione energetica sulle villette a schiera.