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Quante persone a Milano non riescono a pagare l’affitto? I contributi che si possono richiedere

Last Updated on Aprile 19, 2023

Gli aiuti per inquilini morosi e per il sostegno affitto

Articolo di Ippazio Carbone

Molte famiglie riscontrano sempre più difficoltà nel pagare il canone di affitto e il periodo della pandemia ha aggravato questa problematica sociale. In particolar modo a Milano i prezzi sul mercato non agevolano famiglie, studenti o lavoratori, che si ritrovano a dover sostenere una spesa fissa spesso difficilmente sostenibile. Gli aiuti erogati dagli enti pubblici a sostegno degli inquilini che non riescono a pagare l’affitto e che si trovano nella situazione di morosità non mancano, ma non tutti sanno che esistono e quali sono i requisiti per accedervi.

Sforare i 20 giorni di ritardo nel pagamento del canone d’affitto sancisce per legge lo stato di morosità. Ma le motivazioni del mancato pagamento possono essere molteplici: la perdita del lavoro, una malattia improvvisa, la presenza di figli a carico o persone con disabilità, il tutto unito con l’aumento dei prezzi. Nel comune di Milano i maggiori aiuti per le persone in difficoltà a pagare il canone di locazione sono il Contributo sostegno affitto e il Contributo per inquilini morosi incolpevoli. Nel secondo caso si tratta di un sostegno a chi non ha potuto provvedere al pagamento dell’affitto per la perdita o la consistente riduzione della capacità reddituale. Si tratta dunque di una misura che sostiene gli inquilini che sono stati citati in giudizio perché si trovano nella situazione di morosità ma che possono comprovare la loro incolpevolezza. 

 

Quante sono le persone che hanno difficoltà a pagare l’affitto a Milano

 

Il contributo per l’affitto, invece, è rivolto a chi, pur avendo difficoltà economiche nel pagare il canone mensile, non è sottoposto a procedure di rilascio dell’abitazione, ma ciò non vuol dire che non sia in ritardo con i pagamenti. Infatti, il contributo è finalizzato a coprire il costo dei canoni di locazione non versati o da versare, escluse le spese. Per questo motivo, il contributo è richiesto dall’inquilino, che ne è quindi il beneficiario, e viene erogato direttamente al proprietario dell’alloggio. Quante sono le persone che hanno difficoltà a pagare l’affitto a Milano e hanno richiesto questo contributo? Nel 2022 sono state 14.280 le famiglie che hanno richiesto di accedere al Contributo sostegno affitto e di queste domande, quelle ritenute idonee sono 13.530. A ciascun richiedente è stato assegnato un punteggio per stilare la graduatoria che va da un minimo di 1 a un massimo di 11 punti, definiti secondo criteri che considerano diversi fattori: tra questi il non essere proprietario di un alloggio adeguato in Lombardia ed essere residenti, con regolare contratto, nell’alloggio per il quale si richiede il contributo. Il valore escludente per accedere al contributo riguarda l’Isee ordinario, ovvero le principali informazioni sulla situazione anagrafica, reddituale e patrimoniale del nucleo familiare. I richiedenti devono avere un Isee inferiore a 26mila euro; da 0 a 10mila euro di Isee vengono assegnati 6 punti, da 10mila a 15mila 4 punti, da 15mila a 20mila 2 punti e infine 1 punto fino alla soglia massima. 

 

I requisiti per accedere al sostegno economico

 

L’altro fattore per ottenere punteggio in graduatoria considera la cessazione, la riduzione o assenza dell’attività lavorativa. Nel caso in cui un componente del nucleo familiare non ha un lavoro ed è iscritto al centro per l’impiego ha diritto a 2 punti in graduatoria, allo stesso modo di chi ha avuto una riduzione uguale o maggiore al 25% del reddito riportato nell’Isee corrente, quindi la sua situazione economica attuale, rispetto a quello riportato nell’Isee ordinario, che fa fede al reddito degli anni precedenti. Infine, gli ultimi due criteri di assegnazione riguardano la composizione del nucleo familiare: 1 punto per la presenza in famiglia di un componente con invalidità superiore al 66% e 2 punti per le famiglie formate da un genitore con figlio a carico al di sotto dei 14 anni oppure una famiglia con 3 figli, di cui 2 under 14.

 

Chi ha ricevuto il contributo nel 2022: l’analisi

 

La graduatoria relativa al 2022 mostra come in totale le famiglie con Isee 0 che hanno presentato la domanda sono 1.257, il 9,29% del totale. Mentre nella graduatoria sono presenti 1.946 domande con Isee inferiore a mille, il 14,38% e ben 7.045 sotto i 5mila di Isee, il 52%. Le domande con 11 punti possiedono tutti i requisiti sopra elencati: sono 40 le domande con questo punteggio, di cui 1 con Isee 0, 4 sotto i mille e 25 inferiori a 5mila. Le domande approvate con 10 punti invece sono 497 (di cui 42 con Isee 0, 80 sotto i mille e 264 inferiori a 5mila): si tratta di famiglie in cui un componente non ha il lavoro o ha subito una drastica riduzione del reddito e ha minori di 14 anni a carico. Sono 353 le domande approvate con 9 punti, tutte con Isee inferiore a 10mila. In questo caso hanno presentato Isee 0 in 14 (inferiore a mille 37 e a 5mila 203). Si tratta di famiglie con problemi dal punto di vista lavorativo o con minori di 14 anni carico e sicuramente con la presenza di una persona invalida al 66%. In graduatoria si trovano 3.438 richieste con 8 punti, di cui 409 con Isee 0, 617 inferiori a mille e 2.207 sotto i 5mila. In questo caso ci sono famiglie che hanno o un minore di 14 anni a carico o hanno avuto problemi economici dal punto di vista lavorativo. Le domande con 8 punti con Isee tra i 10mila e i 15mila sono 16, che rispettano entrambi i requisiti appena citati.

 

Con 7 punti sono presenti 549 domande, di cui 33 con Isee 0 (59 inferiore a mille e 327 a 5mila): si tratta di famiglie con una persona invalida a carico. Mentre sempre con 7 punti ci sono 29 domande con Isee tra i 10mila e 15mila (che hanno dunque nel nucleo famigliare un invalido e una tra la riduzione del reddito e i minori di 14 anni) e una domanda con Isee tra 15mila e 20mila, che rispetta perciò tutti i requisiti. La maggior parte delle domande ha punteggio di 6 punti, ben 6.813. Di queste 758 con Isee O, 1.149 sotto i mille e 4.019 sotto i 5mila. Queste domande hanno ricevuto un punteggio di 6 punti solo per l’Isee inferiore a 10mila; altre domande con punteggio 6 sono 29 con Isee da 10 a 15mila e 1 con Isee da 15 a 20mila. 

 

Il fondo stanziato da Regione Lombardia per questo contributo ammonta a 4.777.261,13 euro: la somma viene erogata al proprietario dell’alloggio fino a un importo pari a 8 mensilità dell’affitto, comunque il sostegno non supera i 3mila euro a richiedente. Nel 2022 la copertura del contributo, erogato fino a esaurimento fondi, ha coperto le domande in graduatoria fino al punteggio 6 con Isee pari a 0, ovvero 5.635 richiedenti. 

Per gli inquilini morosi incolpevoli ci sono contributi da 8mila a 12mila euro

 

Anche il Contributo per inquilini morosi incolpevoli viene erogato da Regione Lombardia. In questo caso, come precedentemente accennato, il contributo è rivolto alle persone che sono state citate in giudizio per un’azione di sfratto per morosità ma hanno comprovate ragioni per essere giudicati incolpevoli. Le cause per essere definiti incolpevoli sono numerose e contemplano, ad esempio, la perdita del lavoro, la cassa integrazione che limita il reddito, il mancato rinnovo di contratti, la malattia grave, infortunio o decesso di un componente del nucleo familiare e altri eventi che hanno determinato una riduzione nel rapporto canone/reddito con un’incidenza superiore al 30% nei 5 anni precedenti. Inoltre, per accedere al contributo, ci sono alcuni criteri preferenziali come la presenza all’interno del nucleo familiare di almeno un componente che sia: ultrasettantenne; minore; con invalidità accertata per almeno il 74%; in carico ai servizi sociali o alle aziende sanitarie. 

 

La domanda può essere presentata da tutti gli inquilini morosi incolpevoli, titolari di contratto di locazione, che abbiano un reddito non superiore a 35mila euro oppure un Isee inferiore a 26mila euro. L’inquilino in possesso dei requisiti di morosità incolpevole e in pendenza di un procedimento di intimazione di sfratto che non è stato però ancora convalidato potrà richiedere un contributo fino a un massimo di 8mila euro, mentre se lo sfratto è stato già convalidato ma non ancora eseguito, può richiedere un contributo a fondo perduto fino a un massimo di 12mila euro. In particolare, il contributo potrà essere utilizzato per la copertura totale o parziale della morosità pregressa, per il versamento del deposito cauzionale, per il rimborso delle spese per trasloco e per la stipula dei nuovi contratti delle utenze domestiche e per il pagamento del canone di locazione relativo al nuovo contratto. 

Articolo di Ippazio Carbone