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Pagamento IMU in ritardo: non incorrere in sanzioni!

Da qualche giorno è scaduto il termine per pagare l’acconto della prima rata IMU 2021. La data prefissata era quella del 16 giugno, il primo dei due appuntamenti (la seconda sarà il prossimo 16 dicembre) per saldare l’Imposta Municipale Unica.

Sono tenuti al pagamento dell’IMU coloro che possiedono immobili non adibiti ad abitazione principale. Ma cosa succede in caso di IMU non versata? Quali sanzioni si rischiano per il ritardo nel pagamento dell’IMU?

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Chi può non pagare l’IMU?

Prima di andare a vedere nel dettaglio quali sono i problemi derivanti dall’IMU pagata in ritardo o addirittura non versata completamente e le derivanti sanzioni, è utile riepilogare in breve quali sono quelle categorie che già godono dell’esenzione IMU e che pertanto non rischiano di incorrere in alcuna sanzione.

Le categorie principali sono:

  • La prima casa: come abbiamo visto, l’IMU non va pagata sulla prima casa se questa è adibita a abitazione principale. Eccezion fatta se appartiene ad una delle categorie catastali definite “di lusso”;
  • Invalidi civili e anziani;
  • Forze dell’ordine;
  • Attività turistiche e ricettive colpite dalla crisi pandemica.

Cosa succede se si paga l’IMU dopo la scadenza?

Abbiamo visto che le categorie che possono non pagare l’IMU sono ben definite secondo dei criteri legislativi o di equità. In particolare è questo il caso delle attività turistiche, appositamente esentate dal pagamento dopo mesi di gravi difficoltà economiche dovute alle chiusure e alle restrizioni.

Se tu, il tuo immobile o la tua attività fate parte di queste categorie, allora l’IMU non versata non sarà un problema, perché ne sarete esentati legalmente. Altrimenti, sarai tenuto al pagamento dell’imposta nei termini previsti, pena sanzioni per l’IMU pagata in ritardo.

Ma quali sono le sanzioni previste se si paga in ritardo l’IMU? Oltre al pagamento integrale della tassa, la sanzione ordinaria prevede un 30% ulteriore da saldare, da aggiungere alla cifra “base” dell’imposta. Ma c’è un’altra possibilità per regolare la propria posizione per il pagamento IMU in ritardo.

Il contribuente che non ha saldato quanto dovuto nei termini previsti incorrerà in una maggiorazione dell’importo, composta da sanzioni e dagli interessi. Ci sono diverse formule e calcoli da effettuare per scoprire a quanto ammontano le sanzioni e le conseguenti maggiorazioni da saldare, in base al ritardo nei pagamenti.

L’istituto che regola questa possibilità di pagare in ritardo è il cosiddetto ravvedimento operoso, una modalità di pagamento che va incontro a tutti quegli utenti che, pur avendo sforato i termini previsti dalla legge, vogliono comunque regolarizzare la loro posizione. La stessa opzione è possibile anche per un altra tassa, quando si parla di ravvedimento operoso sull’imposta di registro.

Come calcolare il ravvedimento operoso per l’IMU

Sulla base dei giorni trascorsi tra la data di scadenza originale per il versamento dell’IMU e quella in cui poi il versamento è stato effettuato, sono state identificate diverse soglie, ognuna con delle penalità in percentuale ad aumentare proporzionalmente al ritardo nel pagamento. Le sanzioni per il ravvedimento operoso sono le seguenti:

  • Ravvedimento super breve: il pagamento viene effettuato entro 14 giorni dalla scadenza originaria. La sanzione sarà pari allo 0,1%;
  • Ravvedimento breve: il pagamento viene effettuato entro 30 giorni dalla scadenza originaria (tra il 15esimo e il 30esimo giorno). La sanzione sarà pari all’1,5% dell’importo dovuto;
  • Ravvedimento medio: il pagamento viene effettuato entro 90 giorni. La sanzione sarà pari all’1,67% dell’importo;
  • Ravvedimento lungo: il pagamento viene effettuato a oltre 90 giorni dalla scadenza ed entro un anno dalla stessa. Insieme all’intero importo dovrà essere corrisposta una sanzione pari al 3,75%;
  • Ravvedimento lunghissimo: è la vera novità, solamente da quest’anno esteso anche al pagamento dell’IMU. Quando il pagamento viene effettuato entro due anni la sanzione ordinaria del 30% viene ridotta ad 1/7, quindi al 4,29%;
  • Viene applicata la sanzione al 5% quando si va oltre i 2 anni;
  • Viene applicata la sanzione al 6% se si salda dopo il verbale di constatazione ma prima della cartella esattoriale.

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L’IMU e le tante altre imposte da pagare durante la scadenza fiscale del mese di giugno, come la cedolare secca in scadenza il 30 giugno, sono una spesa non indifferente per tutti i proprietari di casa, che magari non possono nemmeno ricevere il proprio canone d’affitto a causa del blocco degli sfratti.

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