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Come funziona il contratto di subaffitto di una stanza?

Last Updated on Giugno 14, 2024

Il subaffitto è una pratica prevista dall’ordinamento giuridico italiano, che permette a una persona che sta già vivendo in affitto in un immobile di un proprietario di subaffittare, appunto, una parte dello stesso immobile ad una terza persona.

Il contratto di subaffitto – o contratto di sublocazione – è completamente indipendente da quello stipulato originariamente tra il proprietario e l’inquilino: il proprietario infatti può anche non conoscere il subinquilino. Nei rari casi in cui il contratto di subaffitto comprenda tutta l’abitazione, allora si parlerà di sublocazione totale. Altrimenti il contratto di subaffitto di una stanza sarà una sublocazione parziale.

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Affittare parte della casa o l’intero immobile?

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Le possibilità di fare un contratto di sublocazione, come abbiamo visto, sono due. La prima è quella di farlo con l’intero immobile: è il caso della sublocazione totale. La seconda opzione è invece quella di fare un contratto di subaffitto di una stanza: si parla quindi di sublocazione parziale.

Queste due casistiche sono sempre possibili? Vediamo i limiti imposti dalla legge:

  • Sublocazione totale: la legge n.392/78 stabilisce chiaramente che non è possibile dare in sublocazione totale l’immobile in cui si vive in affitto, salvo espresso consenso del proprietario;
  • Sublocazione parziale: subaffittare una parte dell’immobile è invece possibile e consentito dalla legge, a patto che il proprietario sia d’accordo e non imponga un divieto.

Con una specifica clausola inserita nel contratto, quindi, sarà possibile decidere di fare un contratto di subaffitto totale, parziale o impedirlo totalmente. Una nota importante riguarda il contratto transitorio e il contratto d’affitto per studenti, per il quale la sublocazione è vietata.

La sublocazione ha una durata minima?

In merito alla durata e alle tempistiche del contratto di subaffitto, la legge non dà indicazioni precise in merito. Non c’è quindi una durata minima nell’affittare parte della casa: si potrà scegliere liberamente la durata del periodo della sublocazione.

Logicamente, invece, la durata massima non potrà essere più lunga di quella del contratto principale firmato tra proprietario e inquilino. Se quelle due parti hanno firmato un contratto a canone concordato con la formula 3+2, allora la sublocazione non potrà durare più di 3 anni. Altro vincolo è la comunicazione al proprietario dell’immobile della durata del subaffitto.

In caso l’inquilino in sublocazione decidesse di rifiutarsi di abbandonare l’immobile alla scadenza del contratto, toccherà comunque al conduttore occuparsi delle varie procedure, anche quelle eventualmente esecutive. Se non vuoi incappare in queste situazioni, scopri come affittare casa con Zappyrent!

Quanto si può guadagnare con i subaffitti?

Un’altra questione riguardante il contratto di sublocazione è l’ammontare del canone che si può chiedere al potenziale nuovo abitante – in subaffitto – della casa.

La cosa più importante da sapere è che il contratto di subaffitto non prevede un importo limite o già prefissato dalla legge, ma è basato sull’accordo tra le due parti che lo stipulano in base a quanto si vuole guadagnare dagli affitti.

Anche il proprietario di casa non può in alcun modo intervenire in questa situazione: non gli è infatti consentito intervenire sulla decisione del prezzo finale.

Contratto di subaffitto stanza: la procedura

Come per tutti i contratti di affitto, anche per il contratto di subaffitto serve una registrazione. La procedura per il contratto di subaffitto di una stanza segue degli step definiti, dei passaggi da seguire per essere in regola e far partire la sublocazione parziale:

  • La comunicazione al proprietario. Il primo ed imprescindibile passaggio per avviare un subaffitto è comunicare al proprietario:
    • I dati del soggetto che entrerà in sublocazione
    • La durata della stessa
    • Il numero di stanze interessate
  • Registrare il contratto. Pagando tutte le imposte di registro del caso col modello F24, bisognerà effettuare la registrazione del contratto presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate col modello RLI.

Se poi l’inquilino che entrerà in subaffitto è una persona extra-comunitaria, allora sarà necessario eseguire un ulteriore step: la presentazione del modello di “dichiarazione di ospitalità“.

Qualcuno potrebbe anche pensare al subaffitto in nero, una sottocategoria dell’affitto in nero, visto che nella stragrande maggioranza dei casi la scelta è quella di affittare solo parte della casa, magari una singola stanza, cercando di sfuggire ai controlli. È una pratica da sconsigliare sempre e comunque, perché a rischio di sanzioni molto importanti.

Gestione subaffitti: quali obblighi?

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Chi decide di fare un contratto di subaffitto di una stanza nell’immobile nel quale vive in affitto ha degli obblighi da seguire e si espone a tutta una serie di rischi. Le responsabilità per cui risponde sono:

  • Danni al locale o agli oggetti commessi dal subinquilino;
  • Permanenza nell’immobile del subinquilino oltre i termini consentiti dal contratto.

La responsabilità di chi subaffitta sarà piena e patrimoniale. In questo modo il proprietario dell’immobile potrà far valere le proprie ragioni davanti al giudice civile in caso di controversie.

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