Impignorabilità prima casa: quando e come?
Last Updated on Agosto 12, 2021
La prima casa può essere pignorata? I beni essenziali, quando si tratta di debiti e crediti, in teoria non potrebbero essere soggetti a pignoramento. Questo caso è invece un’eccezione: si può pignorare la prima casa per diverse tipologie di debito.
Il pignoramento immobiliare è comunque una procedura molto lunga e dispendiosa e, spesso e volentieri, i creditori tendono a preferire altre strade più rapide e immediate, in modo da poter riscuotere il dovuto il prima possibile, anche se in maniera minore.
Nonostante ciò, il pignoramento immobiliare della prima casa è possibile, seppur con alcune eccezioni. Analizziamo la situazione riguardo l’impignorabilità della prima casa, scoprendo quali sono le leggi che regolano la situazione, quali limiti esistono e quali sono le alternative.
Quando non si può pignorare la prima casa
L’impignorabilità della prima casa, come abbiamo visto, è praticamente un’eccezione all’eccezione. Nonostante sia un bene primario, la prima casa può infatti essere sottoposta a confisca, ma non sempre.
L’Agenzia delle Entrate non può infatti pignorare la prima casa di un debitore. L’agente per la riscossione esattoriale, che ha recentemente preso il posto di Equitalia, agisce per conto dello Stato o della Pubblica Amministrazione. Eventuali debiti con l’ente non potranno quindi prevedere il pignoramento immobiliare della prima casa. A patto che sussistano tutte queste condizioni:
- La prima casa deve essere l’unica posseduta dal debitore;
- La prima casa non deve essere “di lusso“;
- La prima casa deve essere luogo di residenza del debitore;
- La prima casa deve essere accatastata come “civile abitazione“.
Se manca anche solo una di queste condizioni, allora la prima casa potrà essere pignorata anche dall’Agenzia Entrate Riscossione. A patto che:
- Il debito sia superiore a 120 mila euro;
- I beni immobili di proprietà del debitore abbiano un valore superiore a 120 mila euro.
L’agente riscossore inoltre deve obbligatoriamente seguire una procedura ben definita per poter eseguire un pignoramento immobiliare legittimo:
- notificare la cartella esattoriale ed attendere almeno 60 giorni;
- notificare un preavviso di ipoteca ed attendere almeno 30 giorni;
- iscrivere l’ipoteca sulla casa del contribuente ed attendere almeno 6 mesi prima di poter avviare il pignoramento vero e proprio.
Quando si può pignorare la prima casa?
Praticamente, ogniqualvolta il debito sia di natura privata. Il pignoramento della prima casa per i privati è quindi sempre possibile, anche se, vista la lunghezza della procedura, spesso e volentieri il creditore sceglie di intraprendere strade alternative.
Il creditore può essere qualsiasi persona fisica o meno: banche, finanziarie, dipendenti, condomini, ecc…
Non è nemmeno previsto un minimo debito affinché si possa avviare la procedura di pignoramento immobiliare della prima casa: ovviamente starà al creditore valutare se questa scelta è economicamente conveniente, viste tutte le spese del caso.
Le tempistiche prevedono un processo che va dai 3 ai 10 anni di durata, durante i quali il debitore può ancora continuare a godere del bene pignorato.
Come funziona il pignoramento immobiliare?
Affinché un creditore privato possa optare per il pignoramento, quando quindi non sussiste l’impignorabilità della prima casa, è necessario che sia in possesso di un titolo esecutivo. Una sentenza, un decreto ingiuntivo(esattamente come quello per il canone di locazione), una cambiale: insomma, un documento che attesti il suo credito.
Notificato il titolo esecutivo al debitore, esso avrà 10 giorni per saldare quanto dovuto dopo aver ricevuto l’atto di precetto. Successivamente, entro 90 giorni dall’atto di precetto, il creditore deve notificare l’atto di pignoramento immobiliare.
Prima del pignoramento l’immobile andrà iscritto all’ipoteca, in modo da poter essere colpito dal sequestro anche se ceduto a terzi.