Affitti brevi: come funziona la normativa e come gestirli?
Last Updated on Aprile 23, 2021
In alcune situazioni potrebbe risultare conveniente cercare un alloggio con la formula dell’affitto breve: una soluzione che si può dimostrare soddisfacente nel caso tu abbia avuto un lavoro temporaneo. A prescindere dalla motivazione, per riuscire a ottimizzare la gestione degli affitti brevi, devi conoscere le caratteristiche di questo genere di contratto di locazione, le normative e le tassazioni. Vediamo allora come funzionano gli affitti brevi e quali sono le regole che devi rispettare.
Come funzionano gli affitti brevi
L’affitto breve, molto spesso conosciuto anche con il termine di affitto temporaneo, è una particolare tipologia di contratto di locazione nel quale, rispetto ai contratti tradizionali, c’è una netta differenza in termini di durata. Nello specifico, gli affitti brevi prevedono che la durata del contratto non superi mai la soglia dei 18 mesi. Questo significa che puoi proporre in affitto per un breve periodo il tuo immobile a patto di soddisfare tutti gli obblighi che sono stati regolamentati attraverso la legge 431/98.
La tassazione affitti brevi è differente come nel resto lo sono anche i vincoli burocratici e varia in base all’accordo stipulato. Esistono due diverse tipologie di contratto:
- Affitto breve turistico
- Affitto transitorio
Si parla di affitto breve turistico quando la durata del contratto non supera i 30 giorni, mentre nel secondo caso la durata del contratto prevede un massimo di 18 mesi.
Affitti brevi: la normativa
La normativa che attualmente regola gli affitti brevi e permette di gestirli al meglio, è quella indicata nella legge 431/98. Bisogna, tuttavia, fare una differenziazione tra un affitto transitorio e un affitto turistico.
Per quanto riguarda i contratti transitori, come abbiamo evidenziato nel paragrafo precedente, è necessario che la durata sia superiore ai 30 giorni, ma non ecceda i 18 mesi. Per poter fruire di questa particolare tipologia di contratto il vincolo che devi soddisfare è quello di essere un proprietario di un immobile ad uso abitativo. Infatti, la legge italiana ha previsto l’introduzione dell’affitto transitorio per agevolare tutti i cittadini che si spostano per esigenze lavorative o formative, come quella di lavorare per un periodo limitato nel tempo presso uno stabilimento o di frequentare l’università fuori sede. Inoltre, gli affitti transitori non possono essere rinnovati nel tempo e non è prevista alcuna tipologia di disdetta, come invece avviene con i contratti tradizionali. Le normative prevedono la possibilità di sciogliere il contratto prima della naturale scadenza solo per gravi motivazioni.
Per quanto riguarda l’affitto turistico, vale quanto detto sopra, con la durata prevista di un massimo di 30 giorni. Da sottolineare che per l’affitto turistico inferiore a 30 giorni non era previsto neppure l’obbligo di comunicare il contratto, ma, con il recente Decreto Sicurezza, è stato deciso di estendere l’obbligo anche a questa tipologia di contratto breve, rendendo necessaria la comunicazione alla questura.
Requisiti dell’immobile per gli affitti brevi
Anche l’immobile che si vuole mettere in affitto deve rispettare alcuni requisiti per stipulare un contratto d’affitto breve. Vediamoli assieme:
- La prima e più importante caratteristica dell’immobile da proporre con la formula degli affitti brevi è quella di essere un immobile a uso residenziale e non commerciale.
- L’immobile deve disporre dell’agibilità e rientrare in una categoria catastale compresa tra A1 e A11 con la sola esclusione della categoria A10 (locali adibiti a uffici).
- Devono essere rispettate delle caratteristiche tecniche; entrando nel merito, l’immobile deve avere soffitti di altezza non inferiore a 2,70 m e uno spazio minimo di 28 metri quadrati per un singolo ospite, che diventano 38 metri quadrati nel caso in cui gli ospiti siano due.
- La zona giorno deve essere separata dalla camera da letto e deve essere anche dotata di un angolo cottura per la preparazione dei cibi.
- Ultimo aspetto essenziale per soddisfare i parametri previsti e rispettare le normative in tema di salubrità degli ambienti è la presenza di una o più finestre, che permettano la corretta aerazione nel corso della giornata.
La tassazione e gli adempimenti sugli affitti brevi
Ci sono differenze tra i tradizionali contratti di affitto e gli affitti brevi anche per quanto riguarda la tassazione. Nello specifico, con il decreto legge 50/2017 è stato previsto che in questa specifica situazione si applichi la cedolare secca su affitti brevi fino a un massimo di 30 giorni per quanto concerne la durata. La cedolare secca deve essere fissata al 21% senza alcun genere di eccezione e deve essere applicata sull’importo del canone versato dall’affittuario. Questo tipo di tassazione sugli affitti brevi è un’alternativa vantaggiosa all’imposta ordinaria dell’IRPEF e alle varie addizionali regionali e comunali da presentare in sede di dichiarazione dei redditi, che vanno a gravare sul canone di locazione.
Per quanto riguarda gli adempimenti, la principale attenzione che dovrai porre nella gestione degli affitti brevi è legata alla denuncia presso la questura territorialmente competente dei dati relativi agli ospiti del tuo immobile. In aggiunta, devi occuparti anche della fornitura di una serie di servizi integrativi, come:
- il cambio delle lenzuola;
- la pulizia degli ambienti prima dell’ingresso del tuo inquilino e dopo la sua partenza;
- eventuali costi relativi all’utilizzo della connessione internet.
Come gestire un affitto breve senza agenzia
Gli affitti brevi sono presi sempre più in considerazione dai proprietari in quanto statisticamente permettono di guadagnare in media circa il 50% in più rispetto a una classica locazione di lungo periodo. Per avere un introito maggiore si può scegliere di affittare casa senza agenzia in quanto, qualora ti affidassi ad agenti immobiliari, i costi e le commissioni andrebbero a ridurre i tuoi guadagni effettivi.
Inoltre, la gestione degli affitti brevi in autonomia ti permette di gestire il contratto d’affitto come meglio credi in totale sintonia con il tuo inquilino senza dover sottostare a eventuali vincoli previsti dal contratto di collaborazione.
Come gestire l’affitto breve senza agenzia:
- Scegliere la tipologia di contratto in base alla durata;
- Comunicare in questura l’accordo preso, notificando i dati del contratto;
- Denunciare le entrate percepite in sede di dichiarazione dei redditi attraverso la cedolare secca o pagando l’Irpef.
- Garantire i servizi e la qualità dell’immobile per soddisfare le esigenze dei tuoi possibili inquilini.
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Zappyrent è una piattaforma on-line che ti permette di proporre in maniera semplice e funzionale il tuo immobile in affitto. Su Zappyrent ha la possibilità di gestire gli affitti brevi ma anche di stipulare contratti d’affitto tradizionali nelle formule 4+4 oppure 3+2, a seconda del caso.
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Infatti, è previsto anche un apposito servizio di protezione Protezione Zappyrent grazie al quale in queste situazioni sarà Zappyrent a occuparsi di tutto l’iter burocratico previsto per permetterti comunque di ricevere ogni mese quanto pattuito ed eventualmente effettuare lo sfratto, senza nessun costo in più!