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Immobile donato: dopo quanto tempo si può vendere?

Last Updated on Luglio 18, 2024

Dopo quanto tempo si può vendere un immobile donato? Sono tantissime le persone che, dopo aver ricevuto in donazione una casa da un parente, per esempio un genitore, si rendono conto che l’immobile non è più adatto alle loro esigenze. Come muoversi in questi casi? Dopo quanto tempo si può concretizzare la vendita? Scopriamolo assieme nelle prossime righe.

Si può vendere una casa avuta in donazione?

Iniziamo a capire se si può procedere o meno alla vendita di una casa ricevuta in donazione. La risposta è “Dipende da quando si decide di vendere”. Se, per esempio, si ha a che fare con un immobile ricevuto in donazione di cui si gode delle agevolazioni per la prima casa, non è possibile procedere alla vendita prima dei cinque anni dal rogito.

Nelle circostanze in cui, invece, non si parla di agevolazioni per la prima casa, la vendita può essere concretizzata in qualsiasi momento. Chiarita questa importantissima differenza, vediamo cosa succede nel caso in cui si dovesse decidere di vendere la casa ricevuta in donazione prima dei cinque anni dal rogito.

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Vendita di un immobile donato prima dei 5 anni: ecco cosa sapere

Prendiamo come esempio quello di un figlio che decide di vendere l’immobile che gli è stato donato dal genitore per acquistare una casa più grande, tutto questo prima che siano trascorsi cinque anni dal rogito. Cosa succede in queste circostanze? Che la persona interessata a vendere l’immobile ancora interessato dalle agevolazioni per la prima casa dovrà inviare apposita istanza all’Agenzia delle Entrate. A seguito dell’arrivo della suddetta richiesta, si procede con il ricalcolo delle imposte tenendo conto del fatto che l’immobile non gode più delle agevolazioni da prima casa d’abitazione.

Attenzione, però: la legge prevede delle circostanze in cui il donatario ha la possibilità di rivendere prima dei cinque anni. In quali casi è previsto ciò? Nelle situazioni in cui, pur essendo registrato come prima abitazione, l’immobile non ha usufruito dei bonus previsti per la prima casa.

Tornando invece alle situazioni in cui si vende prima dei cinque anni un immobile donato ricordiamo che, dopo l’invio della sopra citata istanza all’Agenzia delle Entrate, il venditore dell’immobile è tenuto a pagare l’imposta di registro, l’IVA, l’imposta ipotecaria, le imposte catastali esattamente come se avesse a che fare con un immobile non registrato come prima casa.

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Doveroso è rammentare che, nell’appena citato caso della vendita di un immobile donato registrato come prima casa entro i 5 anni dal rogito, è necessario pagare delle sanzioni.

Vendita di un immobile donato prima dei 5 anni: tutto sulla plusvalenza

Dopo aver chiarito dopo quanto tempo si può vendere un immobile donato, ci soffermiamo su un aspetto tecnico di grande importanza, ossia quello della plusvalenza. Cosa prevede la legge in merito al suo trattamento fiscale? Nei casi in cui il donatario decide di destinare l’immobile a prima casa, la plusvalenza non è tassabile. Ricordiamo altresì che non è necessario fare riferimento al donante.

Nei casi diversi da questo, ossia quando la plusvalenza è soggetta a un prelievo fiscale, come previsto dall’articolo 67 del TUIR va considerata tra i redditi diversi e, in sede di compilazione del Modello Unico, dichiarata nel quadro RL.

Vendita di una casa ricevuta in donazione: le criticità oltre al tempo

Il tempo può oggettivamente rivelarsi un aspetto critico quando si parla di vendita di una casa ricevuta in donazione. Dopo aver chiarito che, se si intende procedere alla vendita di una prima casa entro i 5 anni dal rogito, si può andare incontro a delle difficoltà, rammentiamo anche l’esistenza di altri aspetti che possono rivelarsi ostici da gestire.

Il principale è legato alla facoltà, da parte dei legittimi eredi del donante, di contestare la donazione. Quando si parla della donazione, infatti, è necessario ricordare che può avvenire considerando come donatari anche soggetti diversi dai propri legittimi eredi.

Questi ultimi, hanno la facoltà di opporsi alla donazione in diversi momenti. Possono farlo in occasione del decesso del donante, ma anche entro dieci anni dalla sua dipartita ed entro i due decenni dall’ufficializzazione dell’atto di donazione.

Nella maggior parte dei casi, quando si parla di contestazione di una donazione immobiliare si impugna la cosiddetta lesione di legittima. Ciò vuol dire che l’erede legittimo del donante fa appello alla diminuzione dei beni che gli spetterebbero di diritto.

Si potrebbe andare avanti ancora molto a parlare delle contestazioni che gli eredi legittimi di un donante possono presentare per rientrare in possesso dell’immobile. Tra le opzioni che si possono considerare rientra, per esempio, quella dell‘inadempimento. Gli eredi, in caso di donazione immobiliare in cambio di assistenza materiale e/o morale, possono contestare mancanze in merito da parte del donatario.

Da non dimenticare è altresì l’eventualità della simulazione. In questo caso, si ha a che fare con una situazione in cui il donante ha venduto l’immobile a una cifra simbolica con lo scopo di simulare una compravendita.

La risposta alla domanda “Quando si può vendere un immobile donato?” è quindi “Quando si vuole”. Nel momento in cui si decide di procedere, però, bisogna tenere in considerazione alcuni fattori che possono rendere le cose più difficili. Dalla perdita delle agevolazioni sulla prima casa fino alla poco fa descritta contestazione da parte degli eredi del donante, sono diverse le situazioni che si possono affrontare. La cosa migliore da fare è quindi valutare con attenzione il contesto, soppesando i pro e i contro e informandosi bene sulla storia dell’immobile.

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