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Bonus affitto under 31: requisiti e modalità di richiesta

Last Updated on Aprile 5, 2023

L’accesso all’affitto da parte dei giovani è spesso difficoltoso al giorno d’oggi. L’inflazione ha provocato un aumento dei canoni di locazione che, soprattutto nelle grandi città, si stanno rivelando frequentemente di difficile accesso. Anche per il 2023, è previsto un contributo dedicato ai giovani a basso reddito che stipulano contratti di locazione a scopo residenziale. Si tratta del bonus affitto under 31, inserito in Legge di Bilancio. Quali sono i requisiti? Quali le modalità di richiesta? Se ti interessa scoprire qualcosa di più, non devi fare altro che proseguire nella lettura di questo articolo.

Bonus affitto giovani: cosa prevede?

Il bonus affitto under 31 è un contributo economico dedicato ai giovani che sottoscrivono contratti di locazione di abitazioni singole presso le quali trasferiscono la residenza. Non prevede sconti immediati sul canone ma una detrazione sul reddito imponibile IRPEF. Si potranno scaricare, per i primi quattro anni di durata del contratto, il 20% delle spese di affitto, considerando un limite massimo di 2000 euro annui. Il bonus in questione non è una novità dell’anno in corso.

Si tratta di una conferma di un’agevolazione che è stata resa ufficiale con la Legge di Bilancio del 2022. In quell’occasione, il legislatore è intervenuto sostituendo i contenuti del comma 1-ter dell’articolo 16 del TUIR. Con la circolare 9 risalente al 1° aprile dello scorso anno, l’Agenzia delle Entrate ha posto l’accento su alcuni cambiamenti normativi rispetto alla disciplina precedente.

Nell’elenco è possibile includere, per esempio, l’innalzamento dei requisiti anagrafici. L’età minima per accedere a questa agevolazione per l’affitto dedicata ai giovani è infatti passata da 30 a 31 anni compiuti. Con la Legge di Bilancio 2022 è stata introdotta, rispetto al TUIR, la possibilità di richiedere il bonus affitto under 31 anche per la locazione di una sola stanza.

A essere interessati da una modifica sono stati pure i limiti temporali. Con il TUIR, infatti, la detrazione d’imposta poteva essere richiesta per i primi tre anni di contratto (ovviamente sempre in caso di possesso dei requisiti anagrafici e reddituali).

Con la Legge di Bilancio dello scorso anno, si è passati a quattro. Un altro cambiamento riguarda la necessità di adibire l’immobile locato a residenza. Prima di allora, con il TUIR, bastava che venisse classificato come abitazione principale (che è un concetto differente).

Per poter usufruire della detrazione, l’immobile che il locatario registra come residenza deve essere diverso dall’abitazione principale dei suoi genitori. In merito al possesso dei requisiti anagrafici ricordiamo che, anche nell’attuale versione del bonus, è cruciale che il locatario si accerti del rispetto degli stessi per ogni singolo periodo d’imposta. Se sono soddisfatti per il primo, è fondamentale appurare che lo stesso accada anche per i tre successivi. Dopo aver chiarito le peculiarità del bonus e come sono cambiate le cose negli ultimi tempi vediamo, nel prossimo paragrafo, il dettaglio degli attuali requisiti di accesso.

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Requisiti di accesso

Per accedere a questo bonus di sostegno all’affitto dedicato ai giovani è necessario, ad oggi, soddisfare i seguenti requisiti:  

  • Avere un’età compresa tra i 15 e i 31 anni non compiuti;
  • avere un reddito annuo complessivo pari a massimo 15.493,71 euro.

  Il contratto di locazione, come già detto, può riguardare sia l’intera abitazione, sia una sua porzione (p.e. una stanza singola). Oltre ai requisiti anagrafici e reddituali, è necessario ricordare la necessità di trasferire la residenza presso l’abitazione presa in affitto.

Entrando nel vivo delle peculiarità dell’agevolazione, facciamo presente che la detrazione d’imposta lorda è pari, per i primi quattro anni, a 991,60 euro. In caso di somma superiore, bisogna considerare il 20% del canone pagato attualmente, tenendo sempre conto del limite di 2000 euro. Facciamo un esempio concreto per capire meglio.

Se un giovane affittuario paga un canone di locazione mensile di 900 euro, si ha una somma complessiva annua di 10.800 euro. In questo caso, il locatario ha diritto alla massima detrazione. Il 20% di 10.800, infatti, supera la somma della detrazione d’imposta lorda. Se un under 31 che ha preso in affitto casa o una stanza paga 350 euro al mese, spetta la detrazione minima di 991,60 euro (il 20% di 4.200, l’ammontare annuo del canone, è infatti inferiore a tale cifra).

Attenzione: non tutte le tipologie di immobili sono incluse nell’agevolazione. Il bonus affitto per under 31 non può essere richiesto per immobili di lusso – parliamo quindi di quelli appartenenti alle categorie catastali A1, A8 e A9 – ma anche per alloggi di natura turistica o per unità di edilizia residenziale pubblica. 

Per questi ultimi, va considerata l’apposita normativa statale o regionale, che prevede specifici requisiti di accesso che nulla hanno a che fare con quelli sopra dettagliati. Nel caso – frequente, soprattutto tra i giovani che iniziano la loro vita autonoma – di un affitto condiviso, la detrazione d’imposta viene divisa tra i cointestatari del contratto di locazione. Cosa succede quando sono in gioco più locatari e solo uno soddisfa i requisiti anagrafici e reddituali per usufruire del bonus affitto under 31? In questi frangenti, la detrazione spetta solo a chi possiede i requisiti sopra elencati.

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Come presentare la domanda

Come si presenta la domanda per il bonus affitto under 31? Chi vuole richiedere questo contributo sotto forma di detrazione d’imposta, deve fare riferimento al sito dell’Agenzia delle Entrate. Le informazioni necessarie sono le seguenti:  

  • Dati personali del locatario (o dei locatari se il contratto è intestato a più persone);
  • caratteristiche dell’immobile che si ha intenzione di prendere in affitto;
  • copia del contratto di affitto stipulato con il proprietario di casa e regolarmente registrato;
  • documentazione attestante il possesso, da parte del soggetto richiedente il bonus, dei requisiti reddituali. A tale scopo, si può presentare sia l’ISEE, sia la dichiarazione dei redditi.