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Affitto e animali domestici: si possono tenere il cane o il gatto in un immobile locato?

Last Updated on Aprile 8, 2023

Al giorno d’oggi, gli animali domestici fanno spesso parte della nostra vita e possono essere considerati, a ragione, come dei veri e propri membri della famiglia.

Di riflesso, sia chi decide di prendere una casa in locazione, sia chi ne possiede una e sta pensando di metterla a reddito, si domanda come gestire il binomio affitto e animali domestici. Cosa dice la legge in merito? Ne parliamo in maniera approfondita nelle prossime righe di questo articolo.

Il locatore può vietare gli animali?

Iniziamo con il dire che, oggi come oggi, non esiste alcun riferimento normativo specifico dedicato all’argomento affitto e animali domestici.

Quando si chiama in causa questo tema, si tende, però, a fare frequenti riferimenti allarticolo 1587 del Codice Civile, che contiene i riferimenti alle obbligazioni del conduttore. Nel testo, si specifica che il soggetto sopra citato è tenuto a prendere in consegna la cosa locata e a “osservare la diligenza del buon padre di famiglia“.

Ciò implica che, in fase di redazione del contratto, il proprietario dell’immobile ha la facoltà, con lo scopo di limitare i danni all’unità, di includere cause che pongano in essere limitazioni relativamente alla presenza di animali domestici. Quello che conta, però, è che le suddette clausole non siano di tipo vessatorio.

Fondamentale è distinguere i rapporti tra locatore e locatario e tra il condominio e i singoli inquilini. Nel secondo caso, infatti, è necessario chiamare in causa la Legge 220/2012, meglio nota come Riforma del Condominio. Questo testo normativo ha messo al bando qualsiasi divieto, nei regolamenti, di tenere animali domestici presso le singole unità immobiliari. L’aspetto appena sottolineato è espresso anche nell’articolo 1138 del Codice Civile.

Il padrone può vietare di tenere il gatto?

Chiunque sia in procinto di prendere in affitto una casa ed è la prima volta che si trova nelle vesti di locatario si domanda, pensando al proprio animale domestico, se il proprietario dell’immobile possa vietargli di tenerlo.

Può capitare, in diversi contratti d’affitto, che venga inserita la clausola relativa al divieto di tenere animali domestici nell’appartamento in quanto potenzialmente in grado di causare danni e di arrecare disturbo ai vicini.

Come accennato nelle righe precedenti, non deve trattarsi di clausole vessatorie. Un divieto assoluto si configura come tale e, di fatto, viene considerato nullo. Ciò vuol dire che il conduttore ha la possibilità di tenere il proprio animale domestico. Questo a patto che il pet non arrechi danni all’unità e che non disturbi gli altri condomini.

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La responsabilità in caso di danni all’immobile

Quando si apre la parentesi affitto e animali domestici, è necessario soffermarsi su tutto quello che riguarda la responsabilità dei danni eventualmente arrecati all’immobile e ai suoi arredi dall’animale. A tal proposito, è possibile fare riferimento a questa sentenza del Tribunale di Monza, risalente al 2020.

Con la sentenza 923/2020, i giudici del foro lombardo hanno specificato quanto segue: “l proprietario dell’animale è tenuto anche in via extracontrattuale alla rifusione dei danni ai beni altrui, causati dal proprio animale, tanto più nel rapporto di locazione ove grava sul conduttore un obbligo di diligente custodia del bene e che prevede un espresso divieto di tenere animali quando possono nuocere all’immobile”.

Nel caso portato davanti al giudice, i conduttori sono stati tenuti a risarcire una somma pari a 339 euro per i danni causati dal loro animale da compagnia ad alcuni mobili dell’appartamento nel corso dei quattro anni di locazione. Perché si possa concretamente parlare di rimborso dei danni causati dall’animale domestico del locatario, è necessario che il proprietario dell’immobile sia in grado di provare i danni sopra citati. Se non sono presenti prove, il locatore può non aver diritto ad alcuna forma di risarcimento.

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Consigli pratici

Dopo aver approfondito quello che dice la legge in merito ai cani e ad altri animali in appartamento se si vive in affitto, possiamo entrare nel vivo dei consigli pratici che, lato proprietario, si dovrebbe prendere in considerazione.

Se si decide di accettare, presso il proprio immobile, affittuari che dividono la propria quotidianità con un pet, è importante mettere in primo piano, nel contratto, tutte le eventuali limitazioni e, soprattutto, le responsabilità del locatario. Una raccomandazione molto utile prevede il fatto di richiedere un deposito cauzionale.

In questo modo, si parte già con una buona base per coprire eventuali danni causati all’immobile dall’animale domestico del locatario. Da non dimenticare è altresì l’importanza di procedere periodicamente al controllo delle condizioni dell’unità immobiliare.

Un punto ancora più rilevante riguarda la redazione scritta di un inventario dedicato alle condizioni iniziali dell’immobile. Essenziale, in questa sede, è anche scattare delle foto. In tal modo, si evita di avere a che fare con possibili contestazioni dei danni.

Quali sono, invece, le raccomandazioni da fare al locatario? Se si ha intenzione di prendere in affitto un immobile e si ha un animale domestico, è opportuno informare tempestivamente il proprietario, chiedendo il suo consenso. Ovviamente, come previsto dall’articolo del codice civile citato all’inizio, è cruciale osservare la diligenza del buon padre di famiglia e vigilare sul proprio animale.