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Blocco sfratti Covid: proroga a giugno 2021 confermata dal decreto Milleproroghe

Last Updated on Marzo 19, 2021

Cosa succede nel 2021 se è necessario mandare via un inquilino dal proprio immobile affittato? A causa del Covid-19 il Governo ha imposto da marzo 2020 il blocco sugli sfratti e con il decreto Milleproroghe il blocco è reso valido almeno fino a giugno 2021.

Di recente Mario Draghi e il suo esecutivo hanno convenuto a inserire nuovi requisiti che determinano l’effettiva proroga del blocco sfratti. Tuttavia il blocco degli sfratti è stato prorogato a giugno 2021 sia per gli immobili a uso abitativo che per gli immobili a uso non abitativo.

Scopriamo insieme cosa prevede la legge a riguardo.

Cos’è il blocco degli sfratti e come funziona

Prima di definire con precisione cos’è il blocco degli sfratti è bene comprendere la natura del provvedimento. Se sei alle prime esperienze con l’affitto, allora, è possibile che non sia mai stato necessario ritrovarsi a prendere questo genere di decisione.

Lo sfratto è un procedimento giudiziale con cui il locatore, in altre parole, il proprietario di una casa o di un  locale commerciale, ottiene il rilascio dell’immobile affittato. Si tratta di una procedura da avviare quando l’inquilino diventa moroso ed è inadempiente verso gli obblighi sottoscritti in contratto, pertanto si trova a non pagare il regolare canone di locazione, oppure, pone in essere situazioni non gestibili o contrarie alla legge.

Lo sfratto è un’arma che il locatore ha sempre a sua disposizione ma in questo periodo storico, gli inquilini non sempre riescono a fronteggiare le perdite economiche dovute alla pandemia. Per tale ragione diventare morosi non è più una circostanza eccezionale ma, al contrario, è quasi la normalità.

Per tale motivo il Governo ha voluto soccorrere le categorie in difficoltà, in questo caso, gli inquilini, ponendo in essere misure drastiche ma necessarie. Infatti con il Decreto Milleproroghe si dispone una sospensione per l’ingiunzione di sfratto dovuta al Coronavirus. Ma in cosa consiste il blocco sfratti Covid?

Il blocco degli sfratti 2021 consiste nella sospensione di tutti i provvedimenti esecutivi volti a garantire il rilascio dell’immobile destinato o meno all’uso abitativo per dare a tutti la possibilità di mantenere la propria casa. Il divieto è valido solo sugli immobili che si trovano nel territorio nazionale e la scadenza non è a lungo termine: corrisponde al 30 giugno 2021.

Anche per quanto riguarda i locali commerciali su cui è stata avviata la procedura di sfratto la proroga del blocco verrà mantenuta a giugno 2021.

Quando è partito il blocco e con che scopo

Il blocco degli sfratti non è una materia inserita solo nella nuova Legge di Bilancio ma, al contrario, trova la sua prima applicazione già da marzo 2020, quando il mondo si apprestava a conoscere il Coronavirus.

Il primo provvedimento veniva applicato ampiamente a tutti i provvedimenti di rilascio, non tenendo conto dei motivi, degli immobili in questione ma non solo, non veniva fatta differenza tra stabili residenziali, alberghieri o commerciali. Tale questione ha generato molta confusione ma anche un grosso stallo per i proprietari che avevano a che fare con inquilini morosi. Cosa è cambiato con il tempo?

Dal momento che il blocco degli sfratti è stato mantenuto a causa del prolungarsi dello stato di emergenza e dei contagi, si è ritenuto necessario rivedere alcuni tratti della materia e renderli più affini alle condizioni attuali in cui versa il Paese.

La proroga del blocco nel 2021

La condizione attuale dell’Italia e degli italiani non è migliorata con il passare dei mesi e si è ritenuta necessaria una proroga del blocco sfratti per il 2021. Quindi dal 1 gennaio si sospendono tutti i provvedimenti esecutivi ci sono, però, delle eccezioni.

Il divieto viene mantenuto quando:

    • non si paga il canone alla scadenza;
    • si adotta il decreto di trasferimento di immobile pignorato dal debitore alla sua famiglia, se abitato.

Si escludono, invece, altre situazioni che vanno incontro al proprietario dell’immobile, per cui non è in vigore il blocco degli sfratti nei seguenti casi:

    • per finita locazione;
    • se l’inquilino non ha titoli efficaci o validi;
    • quando c’è un’ingiunzione di rilascio dell’immobile al nuovo aggiudicatario, a patto che non sia adibito ad abitazione del debitore o di familiari a lui correlati.

Inoltre, il Governo, nella Legge di Bilancio 2021, ha rifinanziato il Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli. La cifra, attualmente stanziata, corrisponde a 50 milioni di euro. Ciò si è ritenuto necessario perché vi sono casi in cui l’inquilino moroso perde il proprio posto di lavoro. Ecco quali situazioni si tutelano:

    • Il licenziamento avviene senza colpa del locatario;
    • L’orario si riduce per effetto di un accordo sindacale;
    • Si viene collocati in cassa integrazione;
    • Vi è la cessazione del contratto a tempo determinato;
    • Per cause di forza maggiore il lavoro viene stoppato. Vedi il caso dei ristoratori, proprietari di palestre o stabilimenti sportivi;
    • Ci sono casi di malattia o di infortunio grave del titolare del contratto o di un suo congiunto. Se ciò provoca una riduzione delle entrate complessive è possibile ricorrere al Fondo citato in precedenza.
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Cosa comporta il blocco degli sfratti per il mondo dell’affitto?

Il blocco degli sfratti dovuto al Covid ha provocato un dibattito non proprio semplice da gestire. Se, da una parte, c’è un vantaggio per i conduttori, dall’altra, invece, i proprietari di casa si sentono trascurati dalle istituzioni: chi possiede un immobile in affitto non ha avuto accesso a ristori economici successivi al blocco degli sfratti tra il 2020 e il 2021. Inoltre, le tasse sugli affitti non sono state sospese, per cui ci si trova ancora a pagare l’Imu e altre imposte correlate alle case di proprietà date in affitto.

Il governo Draghi ha cercato di rispondere a queste esigenze proponendo delle specifiche riguardo il decreto Milleproroghe.

Ovviamente rimangono le preoccupazioni per il futuro e su cosa succederà dopo la fine della proroga del blocco sfratti e con l’imminente sblocco dei licenziamenti. A questa situazione non è stata data ancora una risposta esauriente dal Governo in carica.

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